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Come dare le giuste attenzioni ai figli. I consigli della pedagogista

di Chiara Mancarella - 11.09.2018 Scrivici

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Come dare le giuste attenzioni ai figli evitando di essere invadenti e di viziarli, danneggiando il loro sviluppo? Consigli della pedagogista per trovare il giusto equilibrio tra la troppa presenza e l'assenza totale

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Come dare le giuste attenzioni ai figli

Esiste una ricetta per essere perfetti genitori senza far mancare niente ai figli? Esiste un modo per essere presenti nella loro vita, ma al tempo stesso distaccati senza cioè soffocarli mentalmente? Insomma, come si fa a dare ai figli le giuste attenzioni evitando di essere invadenti e danneggiare il loro sviluppo? A tali domande non sempre si hanno risposte esaustive e chiare.

Tuttavia, analizzando il processo educativo che ha accompagnato le famiglie nel corso degli anni è possibile stilare una sorta di vademecum per crescere bambini e ragazzi sereni con genitori attenti non solo al loro benessere fisico, ma anche, e soprattutto, mentale.

Sin dai primissimi momenti di vita avviene quel senso naturale di protezione nei confronti del neonato. Potrebbe essere considerato, specialmente per la madre, come una chiusura consapevole con l’esterno. Una volta nato il bambino non è più esclusività della donna. Portato in grembo per nove mesi si è vissuto un dualismo perfetto, è vero, e il taglio del cordone ombelicale è traumatico, in realtà, non tanto per il bambino, quanto per la madre.

Crescendo ovviamente le cose cambiano. Già a partire dai due anni di vita i bambini richiedono una sorta di indipendenza giustificata dalla voglia di scoprire il mondo e da ciò che accade intorno a loro. Questa libertà se da una parte fa piacere, dall’altra provoca nei genitori un meccanismo di pura ansia. Precisiamo subito che non tutti i papà e le mamma vivono questa “rivoluzione” allo stesso modo. Ci sono quelli convinti di tenere la situazione sotto controllo e ritengono giusto che il figlio faccia le sue esperienze, esplori il mondo e pazienza se cade e si fa male, fa parte della vita ed è così che deve crescere. Di contro, i super-ansiosi devono avere il proprio bambino vicino, ogni novità, anche la più banale, viene vissuta con agitazione e angoscia.

Equilibrio tra presenza e assenza

Il segreto sta nel trovare il giusto equilibrio tra l’essere costantemente accanto ai figli e l’assenza totale. Ma come si fa? Dare troppe attenzioni oggigiorno viene erroneamente confuso con il “dare troppo” e cioè con il viziare i bambini e gli adolescenti. Un nuovo giocattolo o un cellullare di ultima generazione sono spesso tra gli oggetti più acquistati dai genitori per soddisfare una richiesta o compensare una loro assenza. Questa sorta di “dono” viene vissuta ovviamente in maniera positiva da parte dei figli e fa sentire i genitori sereni e soddisfatti del loro ruolo. Ma è davvero così? Assolutamente no!

Le conseguenze dell'eccesso di attenzioni

Una delle cause del crescere figli viziati sta proprio nell’eccesso malsano di attenzioni. Vediamo cosa significa. La società moderna chiede ad entrambi i genitori di lavorare, com’è giusto che sia, ma l’assenza dovuta agli impegni lavorativi automaticamente porta i genitori a compensare questa mancanza con un accumulo di regali inutili ed eccessivi o attività pomeridiane stancanti per i bambini o il più delle volte inadeguate per la loro età. Se le attività extrascolastiche fanno bene e sono un ottimo svago per i bambini e i ragazzi, piuttosto che occupare il loro tempo libero davanti la tv e videogames, o peggio ancora i social, una quantità esagerata di sport e corsi di ogni tipo fa accumulare ai figli un carico di stress non indifferente.

Inoltre, il senso di colpa è sempre dietro l’angolo e molte mamme per sopperire alle loro continue assenze inizialmente chiedono un part-time al lavoro e in alcuni casi preferiscono licenziarsi per seguire e crescere i figli. Tali scelte ovviamente comportano nella donna, a lungo andare, un senso di insoddisfazione che andrà ad aumentare una volta che i figli saranno divenuti adulti e andranno via di casa.

Giusto equilibrio nel dare attenzioni ai figli

La regola sta nel trovare un giusto equilibrio nel dare attenzioni ai figli.

  • Essere presente fisicamente, ma lontani col pensiero di certo non aiuta. Staccare i propri pensieri e preoccupazioni lavorative davanti ai bambini e ai ragazzi e dedicarsi totalmente a loro in quel momento fa sentire viva la famiglia che condivide una parte della giornata tutti insieme.
  • Un altro suggerimento è quello di uscire dalla routine quotidiana. Andare ad un concerto, organizzare una gita, cucinare insieme sono solo dei piccoli momenti che per un figlio che vede raramente i genitori possono significare veramente tanto. Inoltre, ciò che è nuovo e stimolante produce curiosità ed entusiasmo.
  • Largo spazio agli abbracci. Con la preadolescenza prima e l’adolescenza poi il contatto fisico genitore-figlio viene sempre più a mancare. Una carezza, una pacca sulle spalle, un abbraccio sincero valgono molto più di una faccina sorridente o un cuoricino di Whatsapp. Dire Ti voglio bene è ossigeno per i loro cuori. Crescendo le parole d’affetto vengono sempre meno lasciando spazio a insulti e frasi non dette. Pronunciare un “Sono fiera/o di te” o “Andrà meglio la prossima volta” e “Ti voglio bene” sono pura energia per quei figli convinti di non essere amati dai loro genitori, di essere un peso e inadeguati.
  • Niente aspettative nei loro confronti. I vostri figli non sono voi in miniatura e quello che non siete riusciti a realizzare non è detto che debbano farlo loro. La famiglia è composta da individui uniti ma diversi per personalità e individualità. Ognuno cresce con le proprie aspettative. Compito dei genitori è quello di sostenere il figlio nella sua crescita rendendolo un soggetto responsabile e autonomo in grado di essere pronto ad accogliere ciò che la vita proporrà.
  • Essere presenti significa incoraggiare, riprendere motivando sempre il rimprovero, accompagnare in quello che sarà il suo cammino, sostenere quelle che saranno le sue scelte.
  • Dare le giuste attenzioni significa semplicemente Esserci

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