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Genitori spazzaneve, perché creano più danni che vantaggi

di Chiara Mancarella - 20.12.2017 Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Cosa vuol dire essere genitori spazzaneve e perché è importante evitare certi comportamenti nell'educare i figli

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Genitori spazzaneve

Coniato in Inghilterra, come tutto ciò che fa tendenza, il termine è arrivato anche in Italia. Vengono definiti “genitori spazzaneve” quei papà e quelle mamme che vedendo anche il più piccolo sassolino davanti la strada del proprio figlio anziché dare al bambino la possibilità di affrontarlo preferiscono ripulire per bene il cammino.

I genitori di oggi, quelli che appartengono all’era digitale per intenderci, piuttosto che vedere la creatura triste e amareggiata per un brutto voto, una delusione sportiva o qualsiasi difficoltà scelgono di spianare la strada, eliminare, quindi, tutto ciò che può dar fastidio. La parola d’ ordine è: proteggere i propri figli da tutto e tutti. Ma quanto può essere positivo vivere sotto una campana di vetro? E come si comportano realmente i genitori spazzaneve? Guardiamolo insieme.

Partiamo dal principio, dalle basi della Pedagogia, dai grandi educatori del passato e dei loro metodi educativi.

Menti brillanti come Rousseau con il suo vivere secondo natura, per passare al grande Froebel colui il quale attribuiva grande importanza al gioco e arrivare alle sorelle Agazzi e all’indimenticabile Montessori dove all’interno delle loro teorie si parlava di sperimentazione, di mondo a misura di bambino, di autonomia e spontaneità. Commettere errori e da lì risalire autonomamente per cercare soluzioni a possibili problemi.

Dove sono finiti questi insegnamenti pedagogici?

Sicuramente a questa decadenza ha contribuito molto la società moderna e la tecnologia sempre più presente nelle nostre case e, soprattutto, nelle nostre vite.

Attenzione però, non siamo qui a elogiare i bei tempi passati e condannare quelli presenti, ci mancherebbe pure! Quello che vogliamo fare, invece, è cercare di capire come mai i genitori moderni faticano a lasciar volare il loro passerotto dal nido e perché trovano difficile accettare che ogni individuo per crescere e aprirsi al mondo non possa contare anche sulle sue capacità che sono tante, veramente tante!

Questi “genitori spazzaneve” sono iperprotettivi nei confronti dei loro figli, hanno bisogno di tenere sotto controllo la loro vita per paura di vederli soffrire e stare male.

La sofferenza, l’angoscia, la paura fanno parte del genere umano e poiché ognuno di noi è unico, la natura ci ha fornito tutte le strategie per mettere in atto meccanismi di difesa e riparatori, ma se ci vengono tarpate le ali prima ancora di provare a volare come possiamo essere membri attivi di una società?

La relazione scuola-famiglia

Quanta fatica si fa oggi a creare una relazione seria e duratura tra genitori e insegnanti.

Decenni fa era impensabile che un genitore potesse avere da ridire sulla decisione di un voto o su un’ interrogazione andata male. Il ruolo e il giudizio dell’insegnante era insindacabile, guai, infatti, a contraddire il maestro o il professore in questione.

Con l’arrivo degli anni ’70 i genitori hanno iniziato a partecipare alla vita scolastica dei propri figli, ad interessarsi ai programmi ministeriali, a seguire assemblee e riunioni, ma sempre in punta di piedi.

Oggi i genitori sono invadenti, giudicano, fanno diagnosi, criticano l’operato del corpo docente e se poi il “bersaglio” è il figlioletto adorato lì sì che bisogna proprio dire: “Apriti cielo!”

Non tutti i genitori sono così…per fortuna!

Le cronache riportano spesso casi di docenti minacciati da genitori poco propensi ad accettare un voto basso, una nota o addirittura un rimprovero.

Se a casa, infatti, i figli vivono in una sorta di bolla di sapone, iperprotetti, una volta che escono fuori ed affrontano la vita vera molte delle certezze che li tenevano saldamente ancorati alla famiglia iniziano a vacillare. I genitori presi dall’ansia faticano ad accettare che il proprio figlio possa subire un evento spiacevole o negativo.

Quali sono i danni?

Comportandosi come fa lo spazzaneve, ovvero spianando la strada, questi genitori non si rendono conto che a lungo andare creano un danno nei bambini e negli adolescenti che potrebbe diventare irreversibile.

Le emozioni maggiormente riportate nei ragazzi sono

  • insicurezza,
  • infelicità,
  • agitazione,
  • ansia,
  • incapacità a risolvere da soli problemi e situazioni anche di facile uso quotidiano.

Con questo non vogliamo assolutamente criticare mamma e papà che fanno enormi sacrifici per i loro figli, restano sempre i principali punti di riferimento, ma ciò di cui hanno bisogno è capire che fare degli errori aiuta a crescere, a diventare responsabili e maturi.

A volte alla base c’ è un’ educazione troppo rigida e poco incoraggiamento a fare da soli. Spesso i genitori giustificano questo loro modo di comportarsi ad un passato educativo resistente a ogni tipo di cambiamento e quindi all’aver ricevuto loro stessi una formazione simile.

Quali consigli dare?

Essere consapevoli che a volte si sta esagerando è già un enorme passo avanti. Ricordando sempre che ognuno di noi è diverso ed ha la sua personalità si potrebbe educare il figlio a sviluppare i suoi talenti che non necessariamente coincidono con quelli dei genitori.

Molto può fare sicuramente l’ambiente esterno, condividere le nostre perplessità con gli altri è un valido aiuto per crescere i nostri bambini e ragazzi.

Abituarli a vivere il contatto con la natura, a sperimentare, a ricercare significa dare la possibilità di essere curiosi e assetati di sapere. Un ambiente chiuso, protetto, non permette di vedere oltre il proprio naso.

Non avere l’ossessione del successo ad ogni costo. Molti genitori sono troppo competitivi con loro stessi sul lavoro e richiedono lo stesso atteggiamento anche nel figlio non solo a scuola ma anche negli sport. I ragazzi si trovano a vivere e a rapportarsi continuamente con il gruppo di pari, andando incontro a bassa autostima se non raggiungono le richieste del padre o della madre e si considerano inferiori nei confronti dei compagni, ma al contrario vive in loro un’aria da “perfettino” se ottiene buoni risultati.

Infine, mostrare ai figli un bel sentiero di campagna pieno di sassolini è la metafora perfetta per insegnare loro cos’è la vita…a patto che i genitori camminino al loro fianco e non davanti!

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