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10 frasi chiave per crescere bimbi felici

di Laura Losito - 08.11.2016 Scrivici

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Fonte: iStock
Crescere bambini sereni è una delle missioni principali di noi genitori: ecco allora dieci frasi semplici ma di sicura efficacia su come rendere felici i bambini

Come rendere felici i bambini

Delle nostre mamme tutti ricordiamo parole in grado di farci sentire subito meglio e ricche di significato pur nella loro semplicità. Ora è il nostro turno: le frasi giuste possono aiutare noi e i nostri bambini a gestire situazioni difficili, o a vivere appieno i momenti felici.

  • Fai un bel respiro
    Da uno a dieci quanto abbiamo bisogno di rallentare le nostre esistenze frenetiche? Il senso di oppressione e di ansia generato dalla continua fretta impatta ancor più sui nostri bambini: mettiamo fine alle continue urgenze ed impariamo ad essere mamme felici insieme ai bambini. Tra la corsa a scuola, lo sport e la visita dal pediatra è necessario inserire delle pause di transizione. Respiriamo e invitiamo anche lui a farlo: questa abitudine lo aiuterà a gestire le situazioni stressanti della vita.

  • Vuol dire molto per me
    Soprattutto i figli maggiori si ritrovano all’improvviso ad essere i “grandi” di casa: il più piccolo necessita di più cure e attenzione, loro passano inevitabilmente in secondo piano e in più noi genitori iniziamo ad aspettarci da loro un comportamento più saggio e responsabile. Impariamo a non darli per scontati soprattutto quando aiutano, ad esempio facendo giocare il piccolo per qualche minuto mentre noi siamo impegnate.
  • Ottima idea!
    Anche se ha solo due anni può decidere con successo quale maglietta indossare, se ne ha sei cosa fare nel pomeriggio, etc. Esprimere entusiasmo verso le iniziative del bambino lo aiuterà a capire che può risolvere i suoi problemi da solo, e rafforzerà la sua autostima.
  • Cos’è che ti è piaciuto?”
    Quando ottiene qualche successo, prima di sperticarci in lodi, indaghiamo su cosa lo ha fatto sentire felice, entusiasta, eccitato e perché. Lo stesso principio vale anche in senso negativo: è probabile che ci sia una ragione se non vuole più giocare con certi amici, o indossare la tale maglietta, o frequentare un certo posto. Incoraggiamolo a parlare di sé, del perché le cose hanno effetti negativi o positivi sul suo umore.

  • Cosa ti senti?
    Dei nostri bambini sappiamo sempre con esattezza quanto hanno dormito, cosa hanno mangiato e in che dosi, quando sono andati in bagno l’ultima volta… Conosciamo meglio i loro corpi del nostro! Ma se gestiamo troppo la loro fisicità non impareranno mai a sapersi auto-regolare. Se il bimbo dice “Ho mal di pancia”, non partiamo subito con la risposta pronta e il piglio sotuttoio “Certo, hai mangiato troppi dolci/Non hai mangiato/Non vai in bagno da ieri”. Invitiamolo a descrivere come si sente e fare ipotesi in autonomia. Possiamo raccontargli le nostre emozioni per spingerlo a raccontarci le sue.
  • Stai migliorando
    Le piccole-grandi conquiste di un bambino avvengono a prezzo di sforzi costellati da frustrazione e piccole delusioni. Per nessun motivo deve credere che un fallimento iniziale voglia dire “non essere capaci”. Ha bisogno di sapere che alcune cose si imparano lentamente, passo dopo passo.
  • Ricominciamo dall'inizio?”
    La situazione è quella, tipica, del capriccio. Il bimbo che si rifiuta di mangiare quello che ieri era il suo piatto preferito o di condividere un gioco con l’amichetto venuto a trovarlo. “Ricominciamo?” ci permette di esprimere il fatto che il suo comportamento è sbagliato, senza metterlo in imbarazzo o sgridarlo. Inoltre, l’uso del verbo alla seconda persona plurale sottintende che siamo nella stessa squadra: non potrà dirci di no!

  • Mi fido
    Anche se è piccolo, iniziamo a concedergli la nostra fiducia in situazioni di sicurezza: “I cioccolatini sono per dessert, vado un attimo in bagno, mi fido”. Resterete stupite della potenza di questa frase!
  • Ci penserò su
    Dove sta scritto che le mamme devono sempre avere la risposta pronta e immediata? Un bambino di tre anni è perfettamente in grado di sottoporci un centinaio di questioni diverse mentre tentiamo disperatamente di mandare una mail. Prendiamo tempo: questo introdurrà l’idea che le persone hanno bisogno di pensare prima di prendere le decisioni, valutando attentamente i pro e i contro.
  • Vediamo di cavarne qualcosa di buono
    Un pomeriggio di pioggia, la ludoteca chiusa, l’amichetto che non viene più e ci avvisa all’ultimo minuto: basta poco perché si crei per il bambino una situazione deprimente. E il segreto per gestire la delusione è riflettere insieme su come si può ricavarne qualcosa di buono. Insegniamogli a poter contare sulle sue risorse, è un vero regalo per la vita.

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