Come educare i bambini all'onestà
Le bugie dei bambini sono storie non vere, che nascono dalla loro fantasia, spesso con un obiettivo ben preciso nei confronti degli amichetti o dei genitori. Lo si può considerare un esercizio di creatività, che sviluppa la fantasia nella creazione di una storia di finzione. Spesso però a soccombere sotto il peso di questa evoluzione del bambino che impara a manipolare i fatti della realtà a suo favore è l'onestà: le bugie dei bambini non sono di per sé pericolose, sebbene possano diventarlo se l'attitudine a inventare mondi e situazioni parallele (che non sono mai avvenuti o sono accaduti in modo diverso, oppure che vengono edulcorati) si trasforma in un'abitudine sistematica.
Nello studio "Social and Cognitive Correlates of Children's Lying Behavior" si analizza la tendenza dei bambini a inventare bugie, che nasce intorno ai 3 anni con menzogne di poco conto, atte soltanto ad allenare la fantasia e il gioco finzionale. Lo studio ha seguito i bambini fino agli 8 anni, per capire come la loro abilità di creare ma soprattutto di mantenere la bugia intatta nei loro racconti si sviluppasse nei vari contesti in cui sono immersi. In generale i ricercatori sono arrivati alla conclusione che dire bugie lascia intendere che il bambino ha compreso l'universo mentale altrui, cercando di manipolarlo a suo modo: in questo senso lo si può considerare una tappa fondamentale della sua crescita, che però può essere deviato in modo costruttivo e positivo se l'abitudine a inventare mondi e situazioni straordinari diventa più impattante sulla vita quotidiana.
In questo articolo
Perché i bambini e i ragazzi dicono bugie
Nel libro Right from Wrong: Instilling a Sense of Integrity in Your Child degli autori Joseph Di Prisco e Michael Riera spiegano che è proprio il momento in cui si coglie una bugia nel bambino quello utile per spiegare concetti come quello di onestà e integrità.
E questo perché si coglie l'opportunità di spiegare al bambino sin dall'età prescolare cosa è giusto e cosa è sbagliato nello stesso momento in cui questi concetti astratti vengono sovvertiti.
Bugie a 4-5 anni: come gestirle
La prima regola per cui tutti i pedagogisti si raccomandano è mai chiamarli bugiardi e questo vale per qualsiasi età: è uno dei passaggi fondamentali su cui insistono anche gli psicologi. Pone il genitore sul piano dell'attacco e i bambini su quello della difesa, in un'epoca in cui il piccolo non comprende ancora bene cosa sia una bugia e come può servirsene. Meglio chiedere se si tratta di una storia vera o inventata, proprio per riportare quella bugia sul piano del gioco, che a quattro anno il bambino può comprendere.
Come riporta il paper "Lying and Children" dell'American Academy of Child and Adolescent Psychiatry i bambini tra i 4 e i 5 anni sono abituati ad edulcorare le storie che raccontano, non tanto a inventarne di nuove. La si può considerare un'attività normale che spesso portano avanti per divertimento, soprattutto perché è proprio a questa età che cominciano a chiedersi cosa esista veramente e cosa no: i confini non sono ancora così netti.
Come spiegare ai bambini tra i 5 e i 7 anni che certe bugie fanno male?
Intorno a questa età i bambini cominciano a mentire con uno scopo: ad esempio, evitare una punizione. E in molti casi addossano la colpa ad altre persone, fratellini o amichetti che erano con lui, per evitare la "pena". In questo caso è il genitore che può chiedersi se i suoi metodi educativi sono adeguati al bambino. Se la mamma e il papà sono genitori rilassati, il bambino può sentirsi più libero di prendersi certe variazioni sul tema onestà".
Oppure il bambino ha paura perché subisce troppe sgridate e troppe punizioni nella vita di tutti i giorni? In questo caso chiedere direttamente al piccolo cosa succede e perché ha detto una bugia è la soluzione migliore, soprattutto se fa scattare un processo di auto-coscienza anche nei genitori a cui spesso quelle bugie sono indirizzate.
Le bugie degli adolescenti
La bugia in adolescenza è un meccanismo sistematico, come approfondisce il paper "Lyng and Children" dell'American Academy of Child and Adolescent Psychiatry. Questo perché i ragazzi più grandi possono mentire a scopi personali (per evitare di fare qualcosa che non gli va a genio, ad esempio), oppure possono omettere alcune verità quando queste coinvolgono amici a cui tengono (ubriacarsi, questioni sessuali, ecc). Ancora una volta, capire che c'è di mezzo una bugia è compito dei genitori e cogliere il momento per spiegare l'onestà è fondamentale per non perdere di vista i veri obiettivi dell'integrità. In questo senso sarà infatti utile spiegare:
- la differenza tra auto-credenze e realtà
- l'importanza dell'onesta non solo a casa, ma anche nella comunità e nel gruppo in cui l'adolescente si trova.
- spiegare che ci sono alternative alle bugie
Insegnare ai bambini a essere onesti
Come è chiaro, non esiste un solo modo per parlare di onestà e integrità. Essere sinceri è spesso un'attitudine, così come l'essere trasparenti su intenzioni e obiettivi personali. E non tutti la possiedono. Però, spesso, la si può allenare, soprattutto in famiglia. Ecco come:
Essere un esempio
Se i genitori dicono bugie in modo sistematico, anche se con buone intenzioni, i bambini tendono a imparare che non esistono alternative. E la sincerità diventa un optional da tirare fuori solo se serve, diventando di fatto uno strumento di opportunità e non un moto spontaneo.
Parlare di emozioni
Spesso i bambini tendono a dire bugie rispetto alle loro emozioni, negando di essere tristi o malinconici perché magari li fa sentire più deboli ed esposti. Per questo esprimere le emozioni deve essere un esercizio anche da parte dei genitori, ancora una volta esempio di trasparenza e integrità.
Coltivare l'autostima nel bambino
Perché credere in se stessi fa sì che i bambini siano anche più fiduciosi nel mondo in cui si muovono, avendo quindi meno bisogno di abbellirlo.
Spiegare le bugie bianche
Sono considerate bugie a fin di bene che spesso dicono anche i genitori quando la verità non è adatta ad esempio all'età del piccolo e la si vuole edulcorare, senza però cambiarne la sostanza. Intorno ai 6, 7 anni i bambini cominciano a capire e a scovare l'ipocrisia, quindi è proprio in questa fase che si può spiegare il perché certe volte la realtà può essere modificata leggermente se gli intenti sono positivi e non fanno male a nessuno, né cambiano radicalmente la situazione rispetto a come è andata. Un modo per insegnare ai bambini non solo a essere onesti, ma anche a essere gentili se quella bugia bianca aiuta qualcun altro a stare meglio.
Fonti per l'articolo: Michael Riera, Joseph di Prisco; "Right From Wrong: Instilling A Sense Of Integrity In Your Child"; American Academy of Child and Adolescent Psychiatry, "Lying and Children"; U.S. National Library of Medicine, "Social and Cognitive Correlates of Children's Lying Behavior";