Fratelli con caratteri diversi
Ci si domanda spesso come mai i fratelli tra di loro siano diversi a livello caratteriale, nelle proprie propensioni e nelle proprie scelte di vita nonostante i genitori siano sempre gli stessi.
Ebbene, secondo una ricerca effettuata da Peter Kristensen (nato secondogenito), epidemiologo dell’Università di Oslo, che ha realizzato uno studio nel 2007 su un campione di 250.000 maschi trai 18 e i 20 anni, si è riscontrata una differenza di QI (quoziente intellettivo) tra i primogeniti ed i fratelli più piccoli. I maggiori hanno ottenuto cioè un risultato di 2,3 punti superiore a quello dei secondogeniti e degli altri, ma non certamente per questioni di tipo genetico. La differenza è determinata dal tipo di educazione e di attenzioni poste alla nascita del primo figlio e risultano qualitativamente differenti a quello degli altri.
Il primo nato gode, infatti, di tutte le esclusività legate al momento della sua nascita e risulta per questo possedere delle caratteristiche comportamentali di disciplina, di maggiore responsabilità e affidabilità. Il secondogenito sarà portato a richiedere maggiore attenzione e, per questo, tenderà a voler emergere con la probabilità che possa sviluppare componenti di conciliazione, mediazione e di giustizia ricercando all'esterno del nucleo familiare un gruppo di amici intimi che possa sostituire quello originario.
I più piccoli, invece, sviluppano altre abilità, come il fascino sociale, doti artistiche e creative (soprattutto l'ultimogenito) e risultano essere meno convenzionali, quindi, non necessariamente in competizione con il fratello maggiore. La famiglia ha un ruolo fondamentale e può essere considerato il fertilizzante dell'identità, ciò che concorre alla definizione del carattere, oppure al possibile strutturarsi di patologie comportamentali.
È possibili evitare gelosie e conflittualità?
Sì, lo è. Ecco alcuni suggerimenti:
1. Accettare le differenze: è importante che i genitori concepiscano la differenza caratteriale tra fratello e sorella affinché ognuno possa essere riconosciuto come "unico" rispetto agli altri;
2.
Sostenere le propensioni: il supporto genitoriale nell'approvare e rinforzare le curiosità, gli interessi e le passioni di ogni singolo figlio è fondamentale per sviluppare ed affermare la propria personalità una volta divenuto adulto;
3. Evitare i paragoni: può capitare che un figlio riesca maggiormente in qualcosa (per es. nello studio) e l'altro abbia maggiore difficoltà, ma questo non deve inficiare la crescita del singolo facendolo sentire "inferiore" o "non capace" rispetto all'altro. Bisogna, cioè, rispettare i limiti e le attitudini di ognuno. Può succedere, infatti, che le capacità personali tendano ad emergere in contesti completamente differenti tra loro;
4. Porre attenzione a tutti i figli nello stesso modo: soprattutto se piccolini, i bambini avvertono le disparità. È, quindi, apprezzabile una considerazione analoga tra fratelli soprattutto in termini di affettività, regole e riconoscimenti;
5. Coinvolgere tutti i fratelli nel gioco di gruppo e nella attività comuni: produce una accettazione reciproca dei componenti della famiglia tra di loro, stabilendo un rapporto più paritario e meno esclusivo rispetto ai genitori.
I fratelli e le sorelle sono delle risorse irrinunciabili nella crescita di ogni bambino e l’accoglimento vicendevole permette loro di crescere senza gelosie o valutazioni di “preferenza” rispetto agli altri avvertendo come “unico” il legame che li contraddistingue. La famiglia è così più unita e diventa un punto di riferimento stabile e esclusivo che darà modo di contribuire allo sviluppo di una personalità sicura.