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Le 6 cose che i genitori dovrebbero smettere di fare quando i bambini hanno 3 anni

di Laura Losito - 19.12.2018 Scrivici

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Le cose principali che i genitori dovrebbero smettere di fare nel momento in cui i bambini compiono 3 anni, per aiutarli a crescere e a diventare più autonomi

Cose da non fare quando i bambini hanno 3 anni

Quando siamo mamme da poco, tendiamo a vedere i 3 anni come una sorta di catarsi: dopo i “terrible two”, si arriva ad una fase in cui il neonato si è definitivamente trasformato in bambino. Già eliminare il passeggino e il pannolino ci sembra un sogno, ma ci spingiamo anche ad immaginare 8 ore di sonno filate per notte, puntate al supermercato senza drammi e, perché no, qualche cenetta fuori in famiglia, tutti insieme.

Tutto ciò è forse un puro miraggio? Dipende. Da genitori, c’è moltissimo che possiamo fare per rendere effettivamente le cose più facili - a noi e anche a loro - dopo il fatidico scoccare dei tre anni.

  • Prendere in mano la situazione “sonno”

Ha tre anni e si sveglia ancora moltissime volte ogni notte? Se ci tenete a tornare a dormire bene come prima di diventare mamme, è giunto il momento di prendere in mano la situazione. Naturalmente non c’è una “ricetta” valida per tutti i bambini, in quanto ognuno ha necessità diverse, ma intorno ai tre anni ci sono diverse strade che si possono tentare per far sì che finalmente in casa tutti dormano sonni tranquilli.

Ad esempio, alcuni bambini sono pronti a passare dalla culla al lettino, o dalla camera dei genitori alla propria. In molti, dopo i 3 anni non sentono più il bisogno di fare il sonnellino al pomeriggio, e concedergli finalmente di saltarlo permetterà loro di andare a letto prima alla sera e dormire meglio. Ricordiamo che, invece, avere una routine NON è qualcosa che bisogna smettere con l’arrivo dei 3 anni, anzi! Tutti i cambiamenti che deciderete di provare ad apportare vanno sempre collocati all’interno della sua tabella di marcia.

  • Fargli tutto… come se fossero ancora dei bebè!

Ovviamente, è molto più semplice fare da sole, ma la realtà è che coinvolgere il bambino in vari tipi di incombenze alla sua portata favorisce la sua indipendenza, il senso di responsabilità e lo fa sentire parte della famiglia.

Tutte abilità che sono preziose nella vita. Qualche esempio? Vietato mettere in ordine nella cameretta: mettiamolo piuttosto nelle condizioni di poter fare da solo, grazie a contenitori e scomparti che possa raggiungere e utilizzare. La cameretta dovrebbe diventare di fatto una sua responsabilità, e deve essere messa in ordine perlomeno entro la fine della giornata.

Soprattutto, ora che ha tre anni non è più necessario che siamo noi a vestirlo. Certo, dover mettere in conto 10 minuti in più ogni mattina può essere scoraggiante, ma non dimentichiamo che è a fin di bene: in fondo stiamo dicendo loro che hanno un certo controllo sulla loro vita. E tra non molto saremo felici di poter passare qualche minuto extra in bagno a truccarci :-) o magari ne avremo bisogno per accudire un nuovo arrivato!

  • Prendere tutte le decisioni

Insomma, è venuto il momento di lasciare al piccolo un po’ di spazio, e non solo in termini di nuove responsabilità come i vestiti o la cameretta. Controllare ogni aspetto della vita dei nostri bambini ci viene spontaneo a partire dalla loro nascita, e ha molto a che fare con il loro benessere e persino con la loro sicurezza, quindi ben venga, ma senza esagerare.

Non possiamo certo permettere loro di decidere ogni cosa, ma è bene ricordarci di dare delle opzioni ogni volta che è possibile. Ad esempio possiamo chiedergli di scegliere tra 2 o 3 diversi tipi di frutta per la merenda a scuola, o quale maglietta indossare, o in che modo trascorrere il pomeriggio.

  • Etichettarli e parlare come se non fossero presenti

A volte ci capita di assistere a scene abbastanza spiazzanti, in cui la mamma parla “male” del suo bambino o in qualche modo lo etichetta... mentre lui è presente! Ricordiamoci sempre che a tre anni (ma spesso anche prima) i bimbi capiscono perfettamente ogni cosa noi diciamo.

Evitiamo quindi di raccontare agli amici che la mattina c’è stato un “incidente” con il vasino e abbiamo passato mezz’ora a pulire, o quanto il nostro bimbo sia timido e introverso in confronto a tizio e caio, o ancora di come nostra suocera (sua nonna!) sia una persona spregevole.

  • Giustificare e tollerare i capricci

Qualora non lo abbiate ancora fatto, è giunto il momento di dichiarare guerra ai capricci. Ed è una guerra che non si combatte con urla e minacce, ma con calma, intelligenza e una dose extra di pazienza. Anche in questo caso, è necessario fare uno sforzo cosciente e impegnarsi a fare capire loro che no, non otterranno quello che vogliono gettandosi per terra, urlando come pazzi, piangendo e lanciando oggetti. Molto spesso, la strategia migliore è prevenire il capriccio stesso (esempio classico: non portarli a fare la spesa quando sono stanchi, affamati o entrambe le cose!) ma in nessun caso bisogna cedere.

Già prima dei tre anni i bambini si rendono conto degli effetti delle loro scenate, e più passa il tempo più è difficile eliminare la convinzione che uno scatto d’ira al momento giusto farà loro ottenere quello che vogliono. Se cedere li rafforza nella loro convinzione, è altrettanto sbagliato metterci a urlare e dare di matto a nostra volta. Cerchiamo di mantenere la calma e, quando perdiamo le staffe, a mente fredda facciamoci un esame di coscienza per capire cosa è andato storto e come potremo gestire meglio la situazione la prossima volta. Manteniamoci fermi su alcuni doveri essenziali a cui nessun capriccio li potrà sottrarre, come lavare i denti o dare la mano quando si è per strada.

  • “Viziarli” con oggetti materiali

Soprattutto ora che siamo vicini alle feste, è bene ricordare che, a tre anni più che mai, è bene smetterla di fare regali in modo indiscriminato.

Ben venga il “viziarli” con pomeriggi alla biblioteca, al museo o alla ludoteca, con vestiti comodi, caldi e confortevoli, e con il nostro amore incondizionato. Ma è bene evitare di ricoprirli di giocattoli inutili. Abbiamo letto sul sito Wellness Mama che in media un bambino possiede 200 giocattoli, ma gioca con solo 12 di essi ogni giorno. A Natale non ha bisogno di tanti oggetti che presto finiranno nel dimenticatoio, ma di tempo di qualità in famiglia!

E voi, quali sono le cose che avete eliminato o eliminereste dopo i 3 anni?

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