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La comunicazione aumentativa alternativa in età evolutiva

di Ilaria Fassetti - 28.03.2018 Scrivici

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Fonte: Shutterstock
La logopedista ci spiega cos'è la comunicazione aumentativa alternativa, come usarla con i bambini e quando

In questo articolo

Comunicazione aumentativa alternativa

Sono contenta di scrivere un articolo riguardo alla comunicazione aumentativa alternativa visto che, quest’anno, la Giornata Europea della Logopedia (6 marzo 2018) è stata dedicata proprio a questo importante argomento.

La comunicazione aumentativa e alternativa (CAA) è il termine usato per descrivere i molti metodi di comunicazione che supportano o sostituiscono il linguaggio verbale.

La CAA è un modo per comunicare dove il linguaggio è usato insieme ad un'altra forma di comunicazione (aumentativa) o per integrare e sostituire il linguaggio verbale (alternativa). Un logopedista può raccomandare la CAA a qualsiasi persona i cui bisogni di comunicazione quotidiana non siano soddisfatti dal parlato o dalla scrittura, compresi i bambini piccoli con problemi di sviluppo del linguaggio.

Lo scopo della CAA è fornire alla persona una forma di comunicazione e per me resta, salvo in casi particolari, una comunicazione aumentativa e integrativa e non sostitutiva del linguaggio orale!

Perché usarla?

La comunicazione aumentativa e alternativa può aiutare le persone a esprimere i loro bisogni, le loro speranze e le loro idee, aiuta i bambini a creare una connessione con la famiglia e gli amici, per questo può assumere un ruolo fondamentale.

La CAA può essere utilizzata per aiutare il bambino a capire cosa viene detto o ad esprimere ciò che vuole dire quindi può essere utilizzata sia come linguaggio in entrata che in uscita e sia per brevi periodi che per esigenze di comunicazione a lungo termine.

La CAA può essere suggerita per le persone che hanno difficoltà di comunicazione associate con altre disabilità, o in periodi particolari in cui il bambino non può parlare (dopo alcune operazioni chirurgiche ad esempio), o per patologie neuromuscolari o, ancora, per ritardi e problemi di linguaggio.

Le immagini di solito sono uno stimolo molto attrattivo per il bambino e io consiglio sempre la CAA laddove c’è un divario troppo ampio tra linguaggio in comprensione e in produzione.

Per spiegarmi bene se il bambino resta indietro con il linguaggio espressivo non deve risentirne la sua comprensione, la comprensione verrà quindi sostenuta da foto immagini (o altro) e il suo linguaggio espressivo sarà supportato, aiutato e aumentato con l’utilizzo di simboli, figure e gesti.

La CAA può anche influenzare positivamente le abilità sociali, il rendimento scolastico, l'autostima e in generale migliorare la qualità della vita.

La CAA si sostituisce alle abilità linguistiche orali?

No, no se il bambino può usare la voce. La CAA si rivolge ad un’ampia gamma di difficoltà quindi è difficile esporre tutti i casi ma va usata sempre conservando le abilità del bambino e potenziandole. Il linguaggio verbale NON viene deprivato e impoverito dall’uso di simboli e comunque in logopedia verrà sempre sollecitato e potenziato.

Quindi la CAA prenderà il posto della voce solo là dove il bambino sarà impossibilitato a parlare dalla sua patologia altrimenti la CAA servirà a stimolare il verbale e la comunicazione in generale.

Riassumendo un logopedista può suggerire la CAA:

  • se il linguaggio espressivo è lento a svilupparsi
  • come supporto se il linguaggio verbale è difficile da capire
  • come modo di comunicare la maggior parte del tempo se l'abilità verbale è molto limitata o inesistente
  • per aiutare a sviluppare la comprensione del linguaggio
  • per aiutare la comprensione di strutture linguistiche complesse

Molte persone credono che un bambino debba avere già un certo livello di abilità prima di poter provare la CAA ma questo non è vero. È necessaria una certa intenzionalità comunicativa, questo sì, e bisognerà adattare un po’ l’ambiente e soprattutto coinvolgere tutte le persone che circondano il bambino.

Ricordiamoci che sono sempre i genitori i primi a dover sostenere lo sviluppo del bambino e questo avviene soprattutto grazie alla comunicazione! Quindi i genitori saranno i primi a dover conoscere la modalità comunicativa del bambino, ad essere coinvolti nella terapia e dovranno aiutare il logopedista e le altre figure che ruotano intorno al bambino a comprendere gli interessi del proprio figlio e metteranno in pratica i consigli dei professionisti nella vita di tutti i giorni.

Dico sempre ai genitori dei bambini che seguo: se voi volete con me potete! E devo dire che riesco sempre a raggiungere grandi risultati quando i genitori collaborano attivamente alla terapia e, solitamente, questo avviene perché i genitori, se motivati, si tirano difficilmente indietro.

La CAA in pratica

Leggere libri supportati da simboli potrebbe essere interessante per i genitori di alcuni bambini, etichettare le scatole dei giocattoli, i mobili, i cassetti, potrebbe servire ad aiutare i bambini ad orientarsi nello spazio e sviluppare l’autonomia.

Utilizzare la CAA per supportare l’apprendimento di frasi più complesse può servire a bambini che hanno una frase troppo ridotta (come viene in alcuni casi di sordità o problemi di apprendimento).

Utilizzare i simboli per sostenere la comprensione e catturare l’attenzione può essere usato in bambini che per diversi motivi hanno necessità di un supporto visivo, grafico per riuscire a far loro alcuni concetti o per esprimersi in maniera più complessa.

Infatti la CAA non rende il linguaggio più semplice ma, per il bambino che ha bisogno di un linguaggio più elaborato, si potrà scegliere un supporto simbolico elaborato e ricco a livello linguistico.

Ci sono molte collezioni di simboli (che io utilizzo sempre abbinati alla parola scritta e alla pronuncia orale), alcuni bambini utilizzano la CAA per periodi davvero brevi e poi si sganciano da essa con facilità appena acquisiscono sicurezza. In alcuni casi la utilizzo solo per dare un riscontro visivo di alcune parole o elementi linguistici complessi.

CAA e tecnologia

La CAA può comprendere ausili a “bassa tecnologia”, “media tecnologia” e “alta tecnologia".

  • I dispositivi a bassa tecnologia richiedono che la persona utilizzi qualcosa di esterno, non elettronico. Immagini e simboli sono i più usati in questa categoria, quindi quaderni di comunicazione, strisce delle attività, etc.. I bambini possono usare le figurine per esprimere i loro desideri e bisogni. Uno dei primi obiettivi e proprio abituarli a effettuare delle scelte o delle richieste. Ogni carta ha un'immagine che raffigura una parola. Ad esempio, un bambino potrebbe mostrare un'immagine di un piatto (o il simbolo specifico) per indicare che ha fame. Il costo di questi materiali è molto basso ma richiede tempo di realizzazione e un certo ingombro per aver sempre a portata di mano tutte le immagini, foto e simboli che possono necessitare al bambino. Naturalmente per i bambini che fanno un uso intenso e continuativo della CAA è preferibile usare simboli sempre uguali per indicare uno stesso termine (per esempio il termine casa deve essere rappresentato sempre nello stesso modo) e adeguati a quel bambino anche in previsione di un uso futuro. Il logopedista può aiutare anche il bambino ad imparare a usare i gesti per integrare altre forme di comunicazione. I gesti di base includono annuire e scuotere la testa per indicare "sì" o "no". Il bambino può anche imparare ad accarezzare il suo stomaco per esprimere che è affamato… e così via. Naturalmente questa modalità è utile soprattutto per ottenere risposte immediate a bisogni primari.
  • I dispositivi a media tecnologia di solito sono semplici dispositivi con uscita in voce.  Solitamente si hanno uno o più messaggi preregistrati attivabili grazie ad uno o più pulsanti. Gli ausili ad alta tecnologia sono rappresentati da dispositivi elettronici più complessi e avanzati come i tablet e i comunicatori.
  • I dispositivi ad alta tecnologia spesso coinvolgono diversi livelli di schermate e pulsanti personalizzati in base alle esigenze e alle capacità di conversazione. Alcune volte sulla schermata principale vengono visualizzate le immagini generali per mangiare, giocare, ecc. Il bambino selezionerà l'immagine appropriata, che lo porterà a immagini più specifiche all'interno di quella categoria. Ad esempio, toccare un'immagine di una mela sullo schermo principale e lo porterà a più immagini di cibo come panini, latte, ecc.

Per concludere la comunicazione aumentativa alternativa proprio per le molteplici possibilità che offre va modificata e adattata al continuo sviluppo del bambino e questo è possibile solo con la collaborazione continua tra le varie figure che seguono il bambino, sappiamo come i bambini crescono in fretta e come modificano gusti, personaggi preferiti e interessi. Sta a noi tenere il passo!

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