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Come nascono le paure dei bambini?

di Redazione PianetaMamma - 23.05.2013 Scrivici

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Come nascono le paure nei bambini? Ad esempio il timore di sporcarsi le mani o addirittura la paura del water? Abbiamo posto queste ed altre domande alla Dottoressa Silvia Piva, Psicologa Infantile e collaboratrice del Team Autismo dell’ AUSL di Bologna, nonché Psicologa di “Vero Salute”

di Antonella Marchisella

Come nascono alcune paure nei bambini? Ad esempio il timore di sporcarsi le mani o addirittura la paura del water? Abbiamo posto queste ed altre domande alla Dottoressa Silvia Piva, Psicologa Infantile e collaboratrice del Team Autismo dell’ AUSL di Bologna, nonché Psicologa di “Vero Salute” :


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- John Bowlby credeva che la separazione precoce del bambino dalla madre portasse a sentimenti di depressione e disperazione che potevano talvolta perdurare tutta la vita. Che cosa ne pensa?

La relazione madre bambino nei primi mesi dello sviluppo infantile è caratterizzata da un rapporto affettivo e relazionale di estrema dipendenza del neonato dalla figura di accudimento. Questa fase delicatissima e importantissima della vita del bambino è fondamentale per lo sviluppo di uno stile affettivo relazionale sicuro e sano. Durante questo periodo la madre grazie alla sua capacità innata di entrare in empatia con il piccolo e con i suoi bisogni , si occuperà delle sue necessità vitali, quindi fisiologiche e affettive (LEGGI). La percezione costante del neonato di essere accudito e amato dalla mamma porrà le basi per la sua personale costruzione del rapporto affettivo con lei da cui dipenderà lo sviluppo di una sana immagine di sé e dell’altro.
Dalla costruzione di questo rapporto di fiducia e di accettazione incondizionata dipenderà lo sviluppo di uno stile affettivo e relazionale del bambino diventato adulto con l’altro. Durante la fase successiva di separazione dalla madre, dove il bambino comincia ad esplorare il mondo attorno a sé, pur restando nel raggio di azione della mamma, il rapporto affettivo di fiducia e di accettazione va consolidandosi permettendo al piccolo di fare le sue esperienze esplorando il mondo attorno a sé e di sviluppare le sue capacità e le sue autonomie.


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Questa fase di conquista delle autonomie si conclude attorno ai tre anni di vita e porta con sé già le basi di una personalità in crescita. La fondamenta sono ciò che tiene in piedi una casa e così è per la personalità, i primi anni di vita del bambino pongono le basi per lo sviluppo futuro. La mancanza della figura materna nei primi anni di vita del bambino o la separazione prolungata dalla stessa (LEGGI) possono portare il bambino a sentimenti di disperazione e di sfiducia che se non compensati da altre figure di riferimento possono protrarsi per tutto l’arco della vita .
Questi sentimenti di perdita e di sfiducia potrebbero venire proiettati nei rapporti futuri del bambino diventato adulto con gli altri ed incidere a volte negativamente nelle caratteristiche di queste relazioni . La separazione o la perdita della madre è in ogni caso e in ogni fase dello sviluppo del bambino molto dolorosa e difficilmente elaborabile è chiaro che più la personalità del bambino si è evoluta più avrà strumenti per elaborare e superarne la perdita

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- Karen Horney sosteneva che i bambini nati da genitori poco amorevoli fossero predisposti a sentimenti di insicurezza e solitudine. Qual è la Sua opinione al riguardo?

Non posso fare altro che concordare con questa tesi in quanto come ho già affermato nella domanda precedente l’affetto e l’accettazione incondizionata da parte dei genitori nei confronti del bambino portano allo sviluppo di una sana immagine di sé. I bambini si vedono e si giudicano spesso con gli occhi dei genitori ed imparano ad amarsi in base all’amore che ricevono. Una carenza affettiva nella relazione con mamma e papà potrà portare alla paura di non essere abbastanza bravi, buoni, intelligenti da meritarsi tale amore. Se questa paura diventa radicata all’interno della personalità di un individuo ne sarà diretta conseguenza la ricerca continua di conferme affettive e il tentativo persistente di dimostrare le proprie doti e qualità sia in ambito lavorativo che relazionale. La presenza di questi sentimenti è molto probabile ma è altrettanto probabile che l’individuo reagisca a questi sentimenti cercando di costruire relazioni adulte più sane apportando una separazione tra le relazioni che hanno caratterizzato l’infanzia da quelle che caratterizzano la sua vita adulta.


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- Ho letto nel Suo sito internet un quesito molto interessante da parte di una mamma che scrive: "da qualche tempo ho notato un comportamento strano, il bambino non vuole mangiare gli alimenti che gli possono sporcare le mani, che lava spesso". Dottoressa, che cosa significa la paura di sporcarsi nel bambino?

La paura di sporcarsi è frequente nei bambini e può rappresentare un tentativo eccessivo di controllo sul proprio corpo. Questo eccessivo controllo può nascere da una difficoltà di gestione emotiva , cioè potrebbe essere presente nel bambino una condizione emotiva difficile da gestire o da controllare che si esprime in comportamenti di autocontrollo da cui nasce la paura eccessiva di sporcarsi. E’ solitamente un’ansia che sparisce con naturalezza con il trascorrere dello sviluppo.


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- Altro aspetto interessante è la dificoltà da parte del bambino di portare i vestiti. Da cosa deriva questa difficoltà e non pensa che talvolta siano gli adulti ad aver perso la spontaneità di svestirsi, di liberarsi in qualche modo di schemi mentali e zavorre pesanti?

Sicuramente gli adulti hanno un po’ perso questa capacità, mantenendo al contrario la costante preoccupazione relativa al loro corretto inserimento all’interno di schemi e modelli a volte prefissati. La difficoltà di alcuni bambini nell’indossare i vestiti sta diventando molto frequente, il problema è relativo a tutti gli indumenti che hanno qualche elemento costrittivo cioè i bottoni o una zip o a volte è anche l’elastico stesso a non essere tollerato. E’ difficile capire l’origine di questa difficoltà che sembra presentarsi senza una costante ambientale comune, si manifesta come una eccessiva ansia e angoscia all’idea di indossare indumenti considerati costrittivi. Questa ansia proiettata sui vestiti potrebbe sicuramente nascondere una difficoltà specifica del bambino nel manifestare un disagio legato alla continua richiesta di controllo da parte dall’ambiente Forse in questi casi sarebbe necessario interrogarsi seriamente sul significato del disagio manifestato e modificare le richieste fatte al bambino che possono essere percepite come eccessive e non adeguate alla realtà spontanea e spensierata dell’infanzia.Tuttavia è necessario precisare che questa difficoltà nell’ indossare indumenti può in alcuni casi associarsi ad un disturbo sensoriale relativo alla percezione tattile presente in alcune patologie come l’autismo.



- Traggo un' ultima domanda dal Suo sito, questa volta sulla curiosa "paura del water". Una mamma Le scrive: "ho un bimbo di 4 anni che ha paura di evacuare, piuttosto che mettersi sul water cerca di trattenerla o farsela addosso" . Dottoressa come può accadere questo?

La paura del water è molto comune nei bambini che si trovano nella fase delicata della conquista delle autonomie (LEGGI), tra le quali importantissima è quella sfinterica. La paura del water è multifattoriale, infatti il water è un oggetto che il bambino non capisce, che fa sparire parti di sé e che potrebbe nella sua fantasia far sparire anche lui. La paura di questo oggetto è da distinguersi dalla paura di evacuare che può manifestarsi nei casi più difficili anche nei confronti del pannolino o del vasino. La paura di evacuare può spesso dipendere da un’ esperienza negativa in cui il bambino abbia provato dolore nel liberarsi e da qui sviluppa una relazione ansiosa nei confronti di questa azione. In altri casi è manifestazione di un controllo eccessivo del proprio corpo che può indicare una difficoltà emotiva nell’accettare il passaggio attraverso l’acquisizione delle autonomie. In ogni caso per il bambino affidare parti di sé così cariche di significato ad un oggetto che le fa sparire senza neanche ringraziarlo o gratificarlo come invece faceva precedentemente la sua mamma , risulta molto difficile. La crescita per fortuna fa il suo corso e si porta via anche questa paura con l’aiuto di mamma e papà che avranno il compito di tranquillizzare il bambino relativamente alla fantasia di essere risucchiato e di sparire.

DOTTORESSA SILVIA PIVA - Psicologa Infantile- Via Del Perugino 6 - 40139- Bologna
www.psicologoinfantilepivabologna.it


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