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Come migliorare lo sviluppo metafonologico
La competenza metafonologica consiste nel saper compiere un’analisi del linguaggio verbale e saper trasformare le componenti fonologiche di cui è costituito. Nel corso del suo sviluppo linguistico, infatti, il bambino diviene consapevole che le parole sono costituite da unità più piccole e che queste possono essere modificate. Le abilità metafonologiche si sviluppano in diverse fasi a partire dai 4 anni e devono essere acquisite in maniera ottimale nei primissimi anni della scuola elementare.
L’acquisizione di buone competenze metafonologiche richiede molto tempo e non tutti i bambini trovano difficoltà negli stessi aspetti della metafonologia. Infatti, se ci troviamo di fronte ad un gruppo di bambini della prima classe della scuola primaria, notiamo che essi presentano, solitamente, livelli di conoscenza e di apprendimento diversificati.
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Numerosi studi concludono che le abilità metafonologiche sono forti predittori della capacità di lettura. Indagini abbastanza recenti hanno scoperto che l'insegnamento di abilità metalinguistiche ai bambini migliora il loro sviluppo di alfabetizzazione, al contrario, una scarsa consapevolezza metafonologica sfocia spesso in disturbi di apprendimento.
Un bambino che ha sviluppato buone capacità in quest’ambito è in grado di riconoscere i suoni in parole, fondere i suoni insieme per formare parole e parlare dei suoni in parole. La maggior parte delle abilità metafonologiche, però, deve essere insegnata esplicitamente a un bambino.
Se il tuo bambino dimostra difficoltà in quest’area intorno ai 5 anni può essere utile rivolgersi ad un logopedista per ottenere una valutazione.
In ogni caso in età precoce a casa si può fare molto, la famiglia rappresenta l’ambiente in cui il bambino passa più tempo e all’interno del quale si crea e si sviluppa il linguaggio.
Procediamo per piccoli passi. Per prima cosa bisogna identificare in quali particolari tipi di abilità ha difficoltà tuo figlio. Quindi scegli un'abilità su cui lavorare.
Parole
La consapevolezza della parola implica la conoscenza di cosa sia una parola e comprende abilità come l'identificazione di parole in una frase, sapere se una parola è breve o lunga e sapere se una parola è una parola reale o meno.
Migliora la consapevolezza delle parole di tuo figlio indicando le parole nei libri, durante la lettura trova parole lunghe (ad esempio "ippopotamo") e parole brevi (ad esempio "cane"). Puoi anche rappresentare con cartoncini o nastri la lunghezza della parole in modo che gli esempi restino più impressi a tuo figlio. Il gioco può consistere nel prendere il nastro lungo o corto in base alla lunghezza della parola.
Prova a dire alcune parole (esistenti e inventate) e chiedi man mano a tuo figlio se si tratta di una parola reale o di una parola buffa.
Sillabe
Una sillaba è una parte di una parola, ad esempio “ippopotamo” ha 5 sillabe ip-po-po-ta-mo, spiega questo a tuo figlio e dimostralo rompendo le parole in sillabe (anche fisicamente puoi farlo con cubetti o mattoncini). Puoi battere le mani mentre pronunci ogni sillaba, poiché ciò contribuirà a rafforzare l'idea della separazione per tuo figlio (o fare dei saltelli per ogni pezzetto di parola).
Una volta che il bambino ha chiaro cos’è una sillaba, inizia a rompere le parole in sillabe e chiedi a tuo figlio di indovinare qual è la parola rimettendo insieme le sillabe, ad esempio “Prendi la mia bor-sa”.
Quando tuo figlio è in grado di mescolare le sillabe insieme, allora cerca di segmentare le parole su se stesse. Ricostruiamo i pezzetti “Ho due cubetti: BOR e SA li mettiamo insieme? Come diventano?”.
- Con le sillabe possiamo ancora provare il gioco del pescatore: creiamo delle piccole canne con le calamite e delle sillabe su foglio da attaccare su metallo, quindi le mettiamo in una ciotola (si può anche semplicemente modificare un gioco già in commercio) e peschiamo a turno una sillaba. Ognuno con la sua sillaba deve creare una parola.
- Giocate a identificare le parole togliendo una sillaba magari in un numero di oggetti prestabilito: scegliete 20 oggetti e li mettete sul tappeto, vi sedete vicino e dite: sto pensando alla PE… e il bambino dovrà indovinare scegliendo tra gli oggetti che ha davanti.
- Come inizia la parola? Altra abilità importante è riconoscere la sillaba iniziale e finale di parole. Possiamo quindi giocare con le catene di parole: io dico PENNA, lui deve attaccarsi all’ultima sillaba della tuaa parola e dirne un’altra come se fosse un domino verbale. PENNA-NAVE-VELA...etc.. Quest’ultimo gioco è già più complesso ma comunque il lavoro è ancora sillabico.
Fonemi
Quando il bambino ha acquisito e interiorizzato queste abilità si può passare a livello fonemico.
Si possono rimettere insieme i singoli suoni per formare una parola magari giocando a fare domande (hai una P-E-N-N-A)? E il bambino deve rispondere e quando sarà pronto potrà farci a sua volta una domanda (passando quindi alla segmentazione).
E ancora si possono fare giochi di manipolazione dei suoni: “Com’è una RANA senza R?”.
Le rime
Creare e riconoscere le rime può sembrare semplice ma non è proprio così. I giochi più divertenti da fare a casa con le rime sono le tradizionali filastrocche.
Incoraggia quindi tuo figlio a recitare la filastrocca o usare dei burattini per recitare.
Chiedi al bambino di ripetere la rima individualmente. Potete farlo insieme: pronuncia la prima parola di un verso (che lui conosce bene) ma lascia fuori la parola in rima che segue e chiedi al bambino di inserire la parola mancante.
Le parole in rima sono parole che suonano allo stesso modo, spiegalo al bambino, anche se sembra che lui inizialmente non capisca bene il significato di questo poi, dopo averle usate praticamente, se lo ricorderà!
Va bene anche usare parole senza senso, perché questo aiuta a capire che, in questo caso, non è rilevante la parola ma il suono finale!
Enfatizza la fine della parola, poiché questa è la parte che fa rima, possiamo farlo in canzoncine e con i libri, quando siamo in difficoltà i libri sono sempre pronti a darci una mano! Ci sono fantastici libri per bambini che ci possono aiutare.
Una volta che il bambino sembra capire il concetto, chiedi loro di aiutarti a identificare le parole che fanno rima.
Prendi immagini di parole che fanno rima e proponile al bambino ma metti anche degli intrusi in modo da capire come procede l’apprendimento del bambino. Cane e cappello suonano allo stesso modo?
Quando il bambino è in grado di identificare le parole in rima, si può chiedere al bambino di pensare alle proprie rime, ad esempio "Cosa fa rima con “mano”?
Conclusioni
Si possono creare tombole con suoni iniziali o rime e fare tantissimi altri giochi perché tante sono le possibilità che offre la lingua e tanta la nostra creatività.
Si può arrivare fino allo spoonerismo che è una delle competenze che resta più difficoltosa per i bambini e consiste nel posporre suono iniziale con finale: ALBERO→ OLBERA.
L’importante è divertirsi insieme, ci sono giochi per tutte le situazioni, e possono essere anche un diversivo per quei viaggi che “non finiscono mai”, quindi in macchine si può fare il gioco che conosciamo tutti del “bastimento carico di..”. Ricordiamoci di non dover per forza ottenere subito tutto. Se il bambino ha delle incertezze sulle sillabe non si deve per forza passare ai giochi sui singoli fonemi perché sulle sillabe si lavora da troppo tempo o perché il bambino ha già 5 anni. Questo creerebbe solo confusione! È importante che il bambino proceda piano e si senta sicuro delle sue competenze perché queste saranno le basi dei suoi apprendimenti futuri e quindi devono essere ben solide!