Come insegnare la gratitudine
Le feste sono finite e c’è qualcosa che ci ha lasciato l’amaro in bocca: le reazioni che i nostri bimbi hanno avuto ai regali ricevuti non sono affatto quelle che ci aspettavamo, o quelle che ricordavamo aver avuto noi a suo tempo. Da mamme ovviamente la prima cosa che ci siamo chieste è (come sempre): dove ho sbagliato? La gratitudine è una cosa difficile da insegnare, ma è anche una lezione di vitale importanza: certo, vogliamo evitare figuracce con in parenti, ma più di tutto vorremmo che io nostri bambini si sentissero intimamente grati e felici, e che le feste non si risolvano in un vortice di avidità e ingordigia.
- Pratichiamo la gratitudine tutti i giorni
Noi per prime ricordiamoci sempre di dire “grazie” e “per favore”. Ringraziamo nostro marito se ha preparato la cena al nostro posto, o se ha buttato la spazzatura, anche se lo fa ogni sera! Cerchiamo di essere gentili con tutti e in ogni situazione. Prima di dormire, riviviamo con i bimbi le cose che hanno reso più bella la nostra giornata.
- Dare prima di ricevere
Dare in beneficenza i vecchi giocattoli e vestiti, mettere sempre via qualcosina da destinare a enti di carità, insomma cercare di trasmettere al bambino il valore dell’altruismo è molto importante in questo percorso. Non facciamo tutto da sole ma coinvolgiamolo al 100% nelle opere buone.
- Dire sempre grazie
Anche i bambini più piccoli possono imparare a dire sempre grazie, sia che si tratti del biscottino offerto dal panettiere, sia che si tratti di un bellissimo gioco per il compleanno. Anche se ancora non sanno cosa significa, prendere l’abitudine di dirlo non può far male. Quando il bambino non ha la possibilità di ringraziare una persona che gli ha fatto un regalo, scriviamo insieme un biglietto magari allegando un suo disegnino.
- Far scegliere i regali
Coinvolgiamo il bambino nella scelta dei regali per il resto della famiglia, per gli amichetti o i parenti. Poi, facciamo insieme i pacchetti, e incoraggiamolo a mantenere il segreto in modo che il destinatario abbia una bella sorpresa. Tutto ciò contribuisce a creare un clima di gioiosa aspettativa.
- Non nascondere la realtà
E’ tipico dei genitori “vecchia scuola” citare il grande evergreen dei “bambini che muoiono di fame” quando i propri figli si rifiutano di mangiare le verdure. Non c’è bisogno di proporre ogni sera qualche terribile storia di indigenza al posto della favola della buonanotte, ma al contempo non c’è alcun motivo di nascondere il fatto oggettivo che moltissimi bambini del mondo vivono nella povertà. E’ bene che i nostri figli capiscano fin da piccoli quanto siano fortunati, e che i giochi e gli sfizi non sono certo una garanzia per tutti i loro coetanei