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Come crescere bambini educati? I consigli della pedagogista

di Chiara Mancarella - 11.05.2017 Scrivici

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Avere bambini che conoscano le buone maniere è il sogno di ogni genitore. Ecco qualche trucchetto su come crescere bambini educati e farne degli adulti maturi

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Come crescere bambini educati

Ci sono quelli che proprio non li “sopportano”, altri che li guardano e sbuffano, chi sostiene che sa perfettamente come vanno educati e chi senza nessuna richiesta va dritto al sodo ed elenca consigli su come vanno gestiti i figli e come devono comportarsi i genitori. Di cosa stiamo parlando? Della difficile combinazione famiglia con bambini e…il resto del mondo! Mi spiego meglio. Tutti noi vedendo al parco, al ristorante, al mare o in qualsiasi altro luogo dei bambini in lontananza subito scatta in ognuno di noi quel senso di famiglia, di dolcezza e tenerezza verso quelle creature indifese.

Poi, però, basta guardare meglio e l’esserino che prima stavamo ammirando improvvisamente si trasforma in una “creatura” (passatemi il termine, ma è necessario per rendere l’idea) a dir poco fastidiosa. Eh sì, perché basta un poco di confusione, o il vedere scene di cibo per terra, genitori che rincorrono il figlio per il ristorante o, peggio ancora, i simpatici piedini sporchi di sabbia che passano e spassano alla velocità della luce sui vostri teli da mare, mentre siete lì a rilassarvi, che il tenero quadretto familiare, osservandolo meglio, poi tanto tenero non è.

Come al solito ognuno di noi prova a stabilire cosa sia giusto o sbagliato quando si ha a che fare con bambini. Qualcuno esercita un’educazione rigida convinto di poter tenere a bada eventuali situazioni e chi, invece, per la serenità del figlio e il quieto vivere familiare, cerca una strada più in discesa dove la prole è libera di fare ciò che meglio crede. Sappiamo bene che non esiste un modello educativo perfetto però possiamo provare a trovare una via di mezzo per crescere tranquillamente i nostri figli assegnando loro delle regole.

Come insegnare le regole ai bambini

La prima cosa da fare è capire chi abbiamo di fronte. Non si può stabilire una serie di regole che vada bene ai figli se tra loro ci sono degli anni di differenza notevoli.

Un bambino ha bisogno di determinate regole e la stessa cosa vale per un adolescente. Partendo dal presupposto che già la parola “regola” di per sé faccia venire l’orticaria, nel caso dei bambini le regole devono essere insegnate e presentate sotto forma di gioco.

I genitori devono precedentemente mettersi a tavolino e cercare di capire quale tipo di principi si vogliono far rispettare ai figli. In un secondo momento, quando le idee sono chiare, ogni regola potrebbe essere scritta su dei cartoncini colorati, magari accompagnati da qualche disegno per far risaltare subito all’occhio la regola e infine, ogni cartoncino potrebbe essere attaccato in un luogo preciso della casa. Oppure si potrebbe preparare un unico cartellone colorato, divertente, e metterlo in cucina purché venga organizzato da tutti i componenti della famiglia.

È fondamentale che i bambini vedano che il lavoro sia svolto da entrambi i genitori per capire quanto ci tengano alla buona educazione dei figli e per fargli vedere che è un momento importante di condivisione.

Per gli adolescenti il discorso è diverso. Regole sì, ma da scegliere insieme. Stabilire per esempio un orario di rientro la sera che vada bene sia ai genitori che ai diretti interessati, senza forzature o costrizioni. Insieme, inoltre, si potrebbero scegliere anche eventuali punizioni. Se le regole non vengono rispettate è giusto che si limiti qualcosa, il cellulare, i videogiochi o l’uscita con gli amici. Molti genitori fanno l’errore di associare le punizioni al rendimento scolastico. Le due cose non vanno di pari passo.

Studiare è un diritto e dovere fondamentale per i ragazzi e il loro compito principale è capire prima di tutto questo. Comportarsi in maniera sbagliata in casa o fuori casa invece riguarda il comportamento che tengono con gli altri, adulti e coetanei. Se il proprio figlio è un genio non significa che possa fare quello che vuole, educazione e rispetto sono alla base del vivere civilmente.

Niente soldatini!

Non ci interessa crescere bambini e ragazzi come dei soldati, ligi all’obbedienza e al rispetto delle regole. Spesso salta all’occhio vedendo quadri in cui sono raffigurati bambini in eleganti abiti del Sei-Settecento in cui sono fermi e immobili per farsi ritrarre. Ma senza fare così tanti passi indietro nella storia, basti guardare i figli dei moderni sovrani che, fin da piccoli, mostrano un portamento elegante e non sgarrano di una virgola…e nel frattempo nelle case dei comuni mortali i genitori si chiedono “Ma come fanno”? Iniziano allora una serie di sensi di colpa a non finire. Tranquillizzatevi e godetevi i vostri figli, nessuno vuole i bambini e ragazzi perfetti, non lo richiede la scuola, non lo vogliono gli esperti e nemmeno la società. Ciò che bisogna capire è che non si dovrebbe mai andare oltre un determinato limite che potrebbe recare un danno o fastidio agli altri.

Distinguere i capricci dalla maleducazione

Cos’ è il capriccio? Descrivendo un bambino agitato spesso viene riferito che sia anche “capriccioso”, come se fosse una caratteristica del suo carattere. In realtà, i capricci non sono componenti della personalità del soggetto, ma manifestazioni di protesta associate ad un preciso momento di vita vissuto. Mi spiego con un esempio. Il bambino che vuole un gelato e il padre si rifiuta di comprarlo mette in atto un comportamento di malcontento e da inizio ad una serie di lamentele con urla e pianto per replicare la decisione del padre. Quindi, il capriccio dura finché una nuova situazione non attiri l’attenzione del bambino o la richiesta del genitore porti il figlio a calmarsi. Possiamo tranquillamente dire che i capricci appartengono a tutti i bambini indipendentemente dalla loro personalità e dall’educazione ricevuta. Anche un bambino super educato può fare, e va benissimo così, capricci purché non diventino un’abitudine per richieste eccessive e frequenti.

Trucchi per aiutarli a comportarsi "bene" 

L'abbiamo detto tante volte non esistono e non vogliamo figli perfetti, però possiamo sicuramente aiutarli a gestire nel miglior modo possibile il loro comportamento. Sin dalla più tenera età i bambini sono come delle spugne che assorbono e vedono come agiscono gli adulti. Genitori che rimproverano il figlio se dice le parolacce, ma poi loro stessi le usano nelle conversazioni non possono pretendere che il figlio non le dica.

La stessa cosa vale per l'utilizzo dei cellulari a tavola, l’errore educativo più grande della società moderna. Invece di immortalare il piatto appena preparato per condividerlo sui social sarebbe più opportuno avere un dialogo con i componenti della famiglia, altrimenti che senso ha sgridare la figlia che durante la cena messaggia con le amiche? L’esempio è l’ unico trucco che mi sento di suggerire. L’educazione parte prima di tutto da come noi adulti ci rapportiamo con gli altri, dal rispetto che siamo in grado di trasmettere, rispetto che va inteso verso ogni forma di vita e verso ogni oggetto. Solo in questo modo si potranno avere bambini e ragazzi se non perfetti almeno educati!

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