In questo articolo
Come aiutare i bambini ad avere fiducia in se stessi
La visione di un video mi ha portato a riflettere, e a scrivere, su cosa sia davvero importante e cosa bisognerebbe fare affinché ognuno di noi possa avere un ragionevole grado di autostima e veder realizzati i propri sogni. Il video in questione altro non è che una pubblicità di una compagnia assicurativa americana. Il messaggio che vuole trasmettere è quello di insegnare ai propri figli a credere nelle proprie capacità e solo in questo modo i sogni si possono realizzare.
Fin qui siamo tutti d’ accordo. Ma analizzando più da vicino il filmato qualcosa, forse, non torna. Non è questa la sede per giudicare o criticare un lavoro di marketing, non è infatti quello che vogliamo, ma l’occhio del Pedagogista Clinico ha notato qualcosa che fa storcere il naso, eccome. Procediamo per gradi. Quello che noto guardando e riguardando il video è un ragazzino che sogna di diventare un ballerino di flamenco. La tipica danza dell’Andalusia rappresenta la sua passione, ben visibile dai tanti poster attaccati sulle pareti della sua camera. Il protagonista mentre è intento a guardare sul cellulare un video di un balletto è interrotto dall’arrivo del padre che gli porge un pacco con dentro una divisa di judo e gli impone (perché questo fa) che il giorno dopo il figlio avrebbe iniziato uno sport da combattimento. Lo sguardo attonito del ragazzino tutto è tranne che felice per l’inizio della nuova attività, anche perché, abbiamo detto, il suo desiderio è diventare un ballerino di flamenco.
Andando avanti con la visione è ben chiara la decisione del padre: alcuni ragazzini del quartiere prendono in giro il figlio perciò è giusto che impari un'arte marziale per difendersi. Per non portarla troppo alle lunghe, il ragazzino diventa un bravo judoka, ha acquisito una certa sicurezza e fiducia in se stesso e ciò è evidente anche durante i combattimenti, una vittoria dietro l’altra gli fanno guadagnare un trofeo.
È davvero un altro: forte, sicuro di sé e che fa a questo punto il padre?
Gli regala il sogno: un costume da ballerino di flamenco. Ciò che in realtà colpisce in questa pubblicità non è il video di per sé, ma lo slogan: “Quando insegui i tuoi sogni è importante avere la giusta sicurezza prima di tutto.” La sicurezza, la fiducia in se stessi, l’alto grado di autostima, l’essere consapevole delle proprie possibilità...tanti nomi per dire la stessa cosa.
Come acquisire sicurezza?
Ognuno di noi con la sua storia alle spalle ha costruito la sua sicurezza grazie all’ insegnamento dei genitori, di qualche insegnante o del proprio allenatore sportivo, grazie ad un amico, al nonno oppure grazie semplicemente alle proprie forze.
Che cos’ è l’autostima?
Facile: avere stima di se stessi. Quindi? Ha a che fare con l’autovalutazione, con l’interrogarsi sulle scelte fatte, su quello che ci rende felici per qualcosa che stiamo facendo, un lavoro, un compito, uno sport, qualsiasi cosa insomma purché i nostri risultati ci rendano soddisfatti di noi stessi. Ma non solo, io posso avere stima di me stesso, ma poi se i miei sforzi non sono riconosciuti dagli altri o, meglio ancora, apprezzati è a questo punto che, allora, metto in discussione le mie scelte, mi pongo i primi interrogativi, i primi dubbi e, di conseguenza, tutta la mia sicurezza inizia a vacillare.
Negli adulti così come nei bambini avere un alto grado di autostima è fondamentale per affrontare la quotidianità e gli altri. Autostima e sicurezza sono tra loro strettamente collegate. I soggetti con una scarsa autostima faticano a stare nel gruppo, prendono parola raramente perché hanno paura di sbagliare, non brillano certo per entusiasmo ed iniziativa, sono individui chiusi emotivamente. Un adulto con bassa autostima molto probabilmente è stato un bambino demotivato, al quale la famiglia, la scuola o la società non ha creduto in lui, non ha dato la giusta importanza ai suoi sogni.
Queste persone crescono con la convinzione di non essere in grado di poter donare qualcosa di utile agli altri, perdono il loro tempo a concentrarsi sulle proprie debolezze dimenticando i propri punti di forza.
Come aiutare un bambino insicuro
Individuare bambini insicuri non è un lavoro da detective, anzi, è ben evidente anche agli occhi di chi con i bambini non ci lavora. Solitamente mostrano un atteggiamento “chiuso” anche nel fisico: spalle rivolte verso il torace, sguardo basso, giocherellano con le mani, voce pacata e debole, ma dentro, cari miei, dentro hanno una voglia di urlare e fare uscire tanta rabbia e determinazione che nemmeno immaginate. Alcuni bambini lo sono per carattere, altri lo sono diventati. Ciò che l’adulto non dovrebbe pretendere da questi “uccellini” (è la prima immagine che mi è venuta in mente pensando a questi bambini) è il costringere a tutti i costi il bambino ad essere ciò che non è.
Se ripercorriamo l’antico sapere uno dei filosofi a me più cari è Parmenide il quale, attualissimo in questo contesto, sostenne un concetto molto semplice riguardante l’essere: ciò che è non può non essere. Un bambino insicuro non va aiutato spronandolo a fare chissà cosa, molti genitori e insegnanti lo incitano a parlare, a portare a termine un compito, non ne parliamo quando a fine anno scolastico in vista dei famigerati saggi finali si punta molto su questi soggetti. Ma perché? La timidezza, cara amica dell’insicurezza, non si supera in questo modo.
Ognuno ha le strategie giuste per realizzarsi e venir fuori caratterialmente, ciò che l’adulto deve fare è prima di tutto ascoltare. Bene il video della pubblicità, un padre che aiuta il figlio a realizzare il suo sogno, ma lo ha fatto passando prima da quello che è giusto per lui. Essere forti mentalmente è molto più importante di esserlo fisicamente, altrimenti in questo mondo tutti dovremmo essere cinture nere di qualche nobilissima arte marziale.
Un bambino insicuro imparerà ad aprirsi se avrà accanto persone, adulte e coetanei, che credono in lui. Non spetta agli altri spianare la strada, ma ognuno di noi ha tutte le potenzialità per spiccare il volo, basta crederci.
Come insegnare ad un bambino a credere nei suoi sogni
“Tu sogna e spera fermamente, dimentica il presente, e il sogno realtà diverrà”. Eh già, cantava proprio così la nostra Cenerentola e lei alla fine il suo sogno lo ha realizzato. Di tutte le cose che si possono insegnare ai bambini penso che la realizzazione di un sogno sia una delle più importanti. Il sogno rappresenta il massimo raggiungimento di una persona, ciò che desidera con tutto il cuore. A volte i sogni sono così grandi che sembrano irrealizzabili, altre volte, invece, troppo scontati. Non ha importanza la qualità del sogno ciò che conta è che si permetta di sognare.
Compito di noi adulti è quello di non sottovalutare i desideri dei nostri figli, anche se possano sembrano difficili da esaudirsi. Non sto dicendo che bisogna illuderli, assolutamente, ma di certo bisogna incoraggiarli a far sì che non venga mai a mancare la fiducia in loro stessi.
Attività per aumentare l’autostima nei bambini
Per concludere riporto, brevemente, alcune attività, da vivere sempre come un gioco, da fare tutti insieme in famiglia per aumentare l’autostima nei bambini. Con l’arrivo della bella stagione i giochi all’aria aperta se ne possono fare quanti se ne vuole. Anche il comunissimo gioco del calcio può essere un utile strumento per incoraggiare i bambini (e bambine) a credere in loro stessi. L’ importante è non lasciarsi prendere troppo la mano, mi rivolgo ai genitori, che trascorsi i minuti iniziali incitano i figli quasi fosse la finale dei mondiali!
Altra attività da fare potrebbe essere un disegno da colorare. Banale? Non direi. Spesso i genitori quando vedono il figlio colorare (o scrivere) intervengono se non lo fanno nella maniera giusta, precisa.
Guai ad uscire dai margini! Ma chi l’ha detto, stiamo facendo un’attività per divertirsi tutti insieme non è certo un compito di disegno in cui si richiede precisione. Una partita ai videogame (purché duri massimo mezz’ora) potrebbe essere un’attività per stimolare l’autostima e la fiducia nei bambini. I giochi da fare sono veramente tanti, vanno bene tutti purché ci sia il clima sereno e consapevole che si tratti di un gioco, in cui la vittoria e la sconfitta non sono poi così importanti, ma ciò che conta è il tempo trascorso insieme a conoscere i nostri figli, fonte inesauribile di sorprese!