In questo articolo
- Consigli della SIN sul primo mese del bebè
- È nato: un bel respiro e poi il taglio del cordone
- Dopo 1 minuto: il primo test di Apgar
- Finalmente in braccio a mamma
- L’attaccamento precoce al seno
- Dopo 5 minuti: il secondo Indice di Apgar e poi la visita e la vestizione
- Le 2 ore successive al parto
- E se c’è stato il cesareo?
- Comincia il lavoro della mamma e dei genitori
- Perdita di peso: come si valuta se il calo è fisiologico
- Non ho latte! Quando arriva il latte?
- Come è possibile che il mio bambino si accontenti di così poco?
- Quando devo allattare?
- Come allattare? Il bambino non riesce ad attaccarsi! Ho il seno gonfio!
- Il bambino è calato di peso, il latte materno è sufficiente?
- L’ittero neonatale
- Gli screening
- Le dimissioni
- Una volta a casa
- Il primo controllo
- I primi problemi…
Consigli della SIN sul primo mese del bebè
L’arrivo di un bebè è senza dubbio un momento felice per i genitori, ma è accompagnato da da mille dubbi e incertezze che preoccupano mamma e papà. Ecco i consigli degli esperti SIN per rassicurare i neogenitori.
È nato: un bel respiro e poi il taglio del cordone
Al momento della nascita del bimbo si susseguono dei passaggi importanti e delicati: si liberano le vie aeree con un sondino e si attende che il bimbo compia almeno 2-3 atti respiratori e poi in seguito si procede con il taglio del cordone.
Dopo 1 minuto: il primo test di Apgar
Ad un minuto dalla nascita, si valuta il primo Indice di Apgarper verificare il benessere del neonato attraverso 5 parametri: la frequenza cardiaca, la frequenza respiratoria, i riflessi, il tono muscolare ed il colorito.
Il ritorno a casa con il neonato
vai alla galleryConsigli per il ritorno a casa con il neonato. Tutto deve essere pronto per l’accoglienza del bambino
Finalmente in braccio a mamma
Dopo queste prime operazioni, il piccolo viene asciugato, avvolto in un telo ed appoggiato finalmente alla mamma. E’ molto importante coprirlo perché così si evita un raffreddamento corpore. Va bene anche il contatto pelle a pelle, ma la schiena deve essere ben protetta.
L’attaccamento precoce al seno
Tra le braccia della mamma, il bambino può essere attaccato al seno. Si tenga presente che nella prima mezz’ora di vita in genere il neonato è molto attivo, dopodiché segue una fase fisiologica di rilassamento dopo la fatica del parto, in cui è normale che si addormenti. Ecco perché i 20-30 minuti successivi alla nascita sono quelli ideali in cui cominciare ad allattarlo, per stimolare da subito la produzione del latte e favorire il legame mamma-bambino.
Dopo 5 minuti: il secondo Indice di Apgar e poi la visita e la vestizione
Dopo 5 minuti è necessario sottoporre il bimbo al secondo Indice di Apgar, con il quale si valutano nuovamente gli stessi parametri di prima e si conferma che sia tutto a posto.Poi il bimbo viene lavato, pesato e visitato dal neonatologo. Nel frattempo la mamma resta sul lettino della sala parto per il secondamento e per la sutura di eventuali lacerazioni.
Le 2 ore successive al parto
Nelle 2 ore successive al parto la donna resta in osservazione in una stanza attigua alla sala parto. E il neonato? probabilmente starà dormendo, per questo è meglio che anche la mamma si rilassi e il bimbo sia portato nel nido.
E se c’è stato il cesareo?
La prassi non cambia molto se la donna ha partorito con il cesareo. Dal punto di vista pratico, l’unica differenza del cesareo è che difficilmente la mamma potrà abbracciare o attaccare suo figlio al seno appena nato, visto che ha una flebo ad un braccio ed è molto più limitata nei movimenti; di solito lo si avvicina alla mamma per il primo contatto visivo ed anche per un bacio e poi si completa l’intervento chirurgico, mentre il neonatologo effettua la visita.
Comincia il lavoro della mamma e dei genitori
Dopo la nascita tutti i neonati presentano un calo del peso fisiologico che è dovuto alla perdita di liquidi non compensato dall’apporto alimentare (pochi liquidi ingeriti). Solitamente è inferiore al 10% e non richiede alcun provvedimento.
Perdita di peso: come si valuta se il calo è fisiologico
Se si verifica una perdita di peso superiore al 10%, o più del 5% al giorno, che non è più considerato “fisiologico”, è importante eseguire dei controlli specifici.
Se il calo è tra il 7% e il 10% si integra l’allattamento al seno con latte artificiale (aggiunta di latte dopo la poppata al seno) in modo da garantire al neonato l’apporto adeguato, si controlla la diuresi (semplice osservazione) e si danno indicazioni ai genitori sull’alimentazione al seno. Se il calo di peso è maggiore del 10% si controlla la diuresi con il peso del pannolino, si eseguono esami ematochimici e si suggerisce un’integrazione alimentare con latte artificiale. Per compensare il calo fisiologico è importante un avvio precoce e idoneo dell’allattamento al seno.
Non ho latte! Quando arriva il latte?
E’ normale che i primi giorni dopo il parto, le mamme non abbiano latte. La montata lattea si presenta dopo 2-3 giorni dal parto, a volte anche 4-5 giorni con il primo figlio.
Il neonato va attaccato al seno ogni qualvolta ne manifesti il bisogno (comunque ogni 2 ore) perché viene soddisfatto dal colostro, il primo prodotto della ghiandola mammaria, molto nutriente che stimola il sistema immunitario e favorisce la maturazione dell’intestino e lo prepara a ricevere il latte maturo.
Come è possibile che il mio bambino si accontenti di così poco?
I neonati a termine con peso adeguatohanno scorte di grasso accumulate durante la vita fetale, di cui dispongono in attesa che il loro sistema gastrointestinale si adatti a ricevere quantità sempre maggiori di alimento.
Quando devo allattare?
Nei primi giorni è importante attaccare al seno il neonato di frequente poiché la suzione dal capezzolo è l’unico stimolo veramente efficace per la produzione del latte.
Ogni poppata dovrebbe durare in tutto circa 20-30 minuti ( 10-15 minuti per seno) alternando il seno da cui si inizia. Inizialmente le poppate sono a richiesta del neonato, ma è bene non far passare più di 2-3 ore tra una poppata e l’altra. Se il neonato dorme un buon sistema per svegliarlo può essere quello di cambiargli il pannolino e lavarlo.
Come allattare? Il bambino non riesce ad attaccarsi! Ho il seno gonfio!
Per favorire la produzione del latte, ridurre il gonfiore e l’ingorgo mammario è fondamentale il massaggio delle mammelle, lo stiramento e la rotazione del capezzolo. Il personale infermieristo e le ostetriche sapranno indicare come svolgere queste manovre.
Al termine della poppata è bene aiutare il neonato a fare il “ruttino” tenendolo per qualche minuto in posizione verticale con il capo appoggiato alla spalla (se non lo fa non c’è da preoccuparsi!).
Il bambino è calato di peso, il latte materno è sufficiente?
Il calo di peso nei primi giorni di vita fino al 10% del peso di nascita è assolutamente fisiologico e non deve destare preoccupazione. Durante il ricovero i neonati sono pesati tutti i giorni e in caso di calo di peso eccessivo si provvederà ad una temporanea integrazione dell’allattamento al seno.
L’ittero neonatale
Dopo la nascita può comparire un colore giallastro della cute: è l’Ittero neonatale.
L’ittero si manifesta, di solito, nei primi 2-5 giorni di vita. In questo periodo è necessario valutare l’ittero cutaneo (visivo o con la determinazione transcutanea) per decidere se eseguire il trattamento con la fototerapia, che consiste nell’esposizione del neonato a una fonte luminosa di specifica lunghezza d’onda in grado di degradare la bilirubina che viene eliminata senza la necessità del metabolismo epatico. L'ittero è un fenomeno fisiologico e tende ad autolimitarsi nei primi 7-10 giorni di vita.
Il ritorno a casa con il neonato
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Gli screening
Prima della dimissione il neonato viene sottoposto ad alcuni screening neonatali:
- Gli Screening metabolici Eseguiti su sangue prelevato dal tallone, servono per evidenziare alcune malattie che possono essere curate prima che diano sintomi gravi: ipotiroidismo congenito, fenilchetonuria, fibrosi cistica, galattosemia, leucinosi e omocistinurie. In assenza di notizie entro il mese di vita lo screening va considerato negativo (normale).
- Screening neurologico neonatale Il test serve solo a verificare la normalità neurologica e ad escludere la necessità di ulteriori esami. In molti anni di esperienza si è verificato che sottoponendo un neonato “apparentemente normale e senza rischio neurologico” a uno specifico esame neurologico è possibile identificare neonati con problemi neurologici altrimenti non identificabili.
- Screening audiologico Il test è rapido, semplice e non invasivo.
- Riflesso Rosso Retinico Serve a escludere forme di cataratta congenita, il retinoblastoma o altre anomalie più rare. Si consiglia di ripeterlo nelle visite pediatriche successive nei primi sei mesi di vita. In caso di positività o dubbio si esegue visita oculistica.
- Saturazione emoglobinica Questo test non esclude in modo assoluto la cardiopatia, ma identifica alcune delle cardiopatie neonatali asintomatiche.
- Manovra di Barlow-Ortolani Si esegue sia alla nascita sia prima della dimissione e serve a verificare la normalità dell’articolazione dell’anca e a diagnosticare la lussazione congenita dell’anca e la Displasia dell’anca. La manovra deve essere ripetuta nei primi mesi di vita ed è consigliabile eseguire anche l’Ecografia delle anche al terzo mese di vita.
Le dimissioni
Negli ultimi anni è stata anticipata di molto la dimissione dei neonati dall’ospedale e questa avviene quando ancora alcuni eventi neonatali non sono completati (vedi l’ittero o il recupero del peso) e quando l’allattamento non è ancora completamente avviato (soprattutto nelle primipare e nelle donne che hanno fatto un taglio cesareo).
Una volta a casa
Per la prima settimana a casa la mamma dovrebbe pensare solo ad allattare. Se si attacca il neonato al seno ogni 2-3 ore e si cerca di allungare il tempo tra una poppata e l’altra non c’è dubbio che si facilita l’assunzione di quantità di latte maggiori perché il seno ha più tempo per riempirsi. Nello stesso tempo un neonato che mangia quantità sempre maggiori tende ad assumere un ritmo di poppate inferiori lasciando alla madre il tempo di recuperare (forze e sonno).
Le mamme temono spesso che il loro latte non sia sufficiente. Se è vero che il latte è l’alimento ideale per un neonato perché garantisce un apporto proporzionato di liquidi e di calorie, basterà verificare che il neonato bagni il pannolino con regolarità (segno che i liquidi bastano) e che inizi a crescere dopo il calo ponderale (non importa quanto, ma che cresca).
Bisogna rassicurare le mamme che se si somministra qualche liquido (acqua, camomilla, tisana) al neonato questo si attaccherà comunque al seno. Lo stesso in caso di utilizzo del ciuccio. Infine, ci sono donne che non riescono ad allattare ma non si devono sentire aliene e frustrate se ci hanno provato fino in fondo e non ci sono riuscite.
Il primo controllo
Il primo controllo si fa 4-7 giorni dopo la dimissione, generalmente nello stesso ospedale dove è nato il bambino, oppure dal pediatra di riferimento. L’importante è che si rispettino i tempi del controllo per verificare che l’adattamento post-natale continui in modo idoneo. Ciò in riferimento al peso del neonato e al recupero del peso della nascita, all’autonomia nutrizionale e all’eventuale presenza di un ittero in via di regressione.
Se tutto procede per il meglio, il successivo controllo si fa verso i 15-20 giorni dal proprio pediatra.
I primi problemi…
L’allattamento non si è avviato bene e il neonato non cresce di peso: il pediatra valuterà se insistere solo con il latte materno o se è necessario integrare l’alimentazione. Spesso bastano i consigli giusti e rassicurare la madre per far proseguire adeguatamente un allattamento al seno. Se così non fosse il pediatra si deve adoperare per non far sentire la madre incapace e inadeguata (per non fomentare la depressione post-partum!).
Il neonato ha dolori di pancia (coliche?) e non sembra gradire il latte materno? Bisogna convincersi tutti che non esiste il neonato che ha problemi con l’allattamento materno. Il neonato è ancora itterico: sarà il pediatra a giudicare se è necessario fare la determinazione della bilirubinemia. Ma attenzione! Se il neonato si alimenta al seno e cresce bene spesso l’ittero non ha significato patologico e guai a sospendere l’allattamento per verificarne la scomparsa. Non serve a nulla e può creare problemi al prosieguo dell’allattamento.
Rientrando a casa è necessario trovare il giusto equilibrio tra le esigenze di tutti i familiari. L’allattamento è molto impegnativo per la mamma che dovrà essere aiutata in tutti i modi possibili. E' importante che il neonato trovi un ambiente confortevole con temperatura (20-22° gradi) e umidità (50%) adeguate, poco rumoroso, che aiuteranno a rispettare i ritmi sonno/veglia e consentiranno alla mamma di avere delle pause di riposo.