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Il ciucciotto: tutta la verità!

di Rita Ciaravola - 13.10.2014 Scrivici

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Ciuccio no o ciuccio si? La nostra fisioterapista Rita Ciaravola ci aiuta a far chiarezza una volta per tutte sull’utilizzo del ciucciotto nel neonato

Ciuccio sì o no

Ciuccio no o ciuccio si? Se si quale taglia? Ogni quanto comprarne uno nuovo? A che età cercare di far togliere il vizio? La nostra fisioterapista Rita Ciaravola ci aiuta a far chiarezza una volta per tutte sull’utilizzo del ciucciotto nel neonato.

La risposta è semplice : CIUCCIO NO!!!!

L’ontogenesi: perché dare il ciuccio? Chi ha introdotto questa moda? Forse qualcuno che ha pensato bene che zittendo il neonato in qualche modo si facesse tabula rasa di capricci e lamentele? 

La verità: il bambino non ha bisogno del ciuccio!

E allora perché funziona? Perché il bambino si tranquillizza?

Sul palato, posteriormente agli incisivi e alle rughe palatine c’è un punto chiamato SPOT PALATINO, il quale è in corrispondenza col nervo naso-palatino che a sua volta è un ramo del nervo trigemino. 

E a me che importa, direte voi?! Il nervo trigemino è un nervo molto importante per i suoi rapporti con strutture del sistema nervoso quali l’amigdala, il talamo e la sostanza reticolare. 

E questo cosa significa, direte voi?! Significa che stimolando quel punto del palato si arriva a zone del cervello deputate al rilassamento, all’attenzione, alla memoria, ecc.. 

Come viene stimolato questo punto? Attraverso la deglutizione! Infatti una corretta deglutizione ha come fase iniziale la lingua puntata allo spot.... E non è un caso se il bambino inizia a deglutire già nel grembo materno (dopo capiremo bene il perché)!

Cosa succede al bambino che succhia il ciuccio?

Stimola lo spot e si tranquillizza.

Bene! Penserete voi... diamo il ciuccio a tutte le persone stressate! Interessante come ipotesi ma poco  fattibile per motivi pratici ed estetici!

Oltre a stimolare lo spot palatino, la deglutizione concorre alla conformazione del palato e non solo.

Il  succhiare il ciuccio ha come conseguenza un’alterazione della forma del palato e l’instaurarsi di una  deglutizione atipica. ..E che sarà mai, penserete voi!!

Gli effetti della deglutizione scorretta si riflettono sulle strutture orali, sull’apparato respiratorio, sul sistema visivo, sul sistema uditivo, sull’apparato digerente e sul sistema posturale. 

La sollecitazione continua sul palato indotta dalla lingua durante la deglutizione, stimola la produzione di ossa nuova, ampliando così la volta palatina e influendo anche sulla crescita del complesso dento-mascellare. In casi di deglutizione scorretta, la lingua a riposo non indirizza la propria punta sullo spot palatino, ma la adagia sulle arcate dentarie o la interpone ad esse.

Di conseguenza la spinta offerta durante la deglutizione eserciterà la propria forza (pari a 3 kg) su queste strutture, alterando la conformazione dento-occlusale. Il palato, in questo caso, non riceverà alcuna sollecitazione per cui si conformerà in maniera stretta e alta (palato ogivale), introflettendosi nelle cavità nasali e limitandone lo spazio aereo disponibile e compromettendo la respirazione.

La deglutizione scorretta si riflette anche sul meccanismo masticatorio e di conseguenza sull’apparato digerente. La masticazione infatti diventa lenta e faticosa, poichè la muscolatura è costretta a compiere sforzi superiori alla norma con il risultato di tendere ad ingoiare velocemente, evitando così di affaticare i muscoli masticatori, e conseguentemente ingurgitare aria. Ciò può essere causa di sensazioni quali pienezza dello stomaco, colon irritabile, meteorismo intestinale, coliche addominali gassose dei bambini nei primi mesi di vita (soprattutto in quelli alimentati con biberon).

La deglutizione esercita un’influenza anche sull’apparato acustico, in quanto l’atto deglutitorio, contribuisce alla regolazione della pressione all’interno dell’orecchio medio e delle tube di Eustachio e al drenaggio dei secreti al loro interno. Infatti, un atto deglutitorio corretto, produce una pressione negativa, che aspira questi secreti. Viceversa, un atto deglutitorio alterato, genera una pressione positiva con conseguente inversione del flusso dei secreti i quali, ristagnando, possono contribuire all’insorgenza di infezioni, come ad esempio otiti.

Pare che questa stessa pressione positiva sia anche la ragione della presenza di acufeni, associate a problematiche circolatorie e di malocclusione mandibolare.

Le ossa mascellari costituiscono sia la volta palatina che il pavimento delle orbite oculari. Quindi un palato ogivale è sempre accompagnato da orbite ristrette, a cui l’occhio è costretto ad adattarsi. Ciò dimostra perchè in bambini affetti da deglutizione scorretta sono stati riscontrati casi di strabismo, di occhio pigro o più semplicemente di stanchezza oculare. 

Inoltre l’appartenenza della lingua alla catena cinetica antero-mediana spiega perché molti vizi posturali derivino proprio da una cattiva deglutizione (es scoliosi).

Riassumendo per punti possiamo dire che il ciuccio è il principale colpevole di:

  • Denti storti

  • Adenoiditi e otiti

  • Soffocamento

  • Strabismo – occhio pigro

  • Coliche addominali

  • Dimorfismi vertebrali

  • ...Per non parlare dei disturbi nel linguaggio come la famosa “R moscia”! 

Ma tranquille mamme! A tutto c’è rimedio! In questo caso basta ricorrere alla terapia funzionale effettuata da logopedisti e fisioterapisti specializzati.

NB. In questo articolo non ho deciso di parlare degli effetti dannosi del biberon in quanto capisco che ci sono tanti motivi per cui si ricorre all’utilizzo della “bottiglietta” e non sempre è facile accettare di non poter allattare al seno, menomale che esista! D’altronde non saranno i pochi minuti di allattamento al biberon a creare alternazioni permanenti del palato! Ma attenzione a non ampliare il forellino della tettarella, perché il bambino deve comunque succhiare, ovvero attivare quel pattern motorio che preparerà la muscolatura oro-facciale alla fase successiva della masticazione.

Come se non bastasse oggi in commercio c’è un super ciucciotto bucherellato per far “mangiare” i bimbi senza rischio di soffocamento. Rabbrividisco solo al pensiero! 

Come per lo sviluppo del cammino in cui il bambino dovrà prima strisciare, poi rotolare, poi conquistare il controllo del capo, del tronco, poi sollevarsi sulle braccia per poi gattonare, passare da seduto alla stazione eretta per infine fare i primi passi...

anche per mangiare è lo stesso! Il bambino succhia il seno materno, allena la muscolatura orale a deglutire e a muovere correttamente la mandibola perché la fase successiva sarà masticare! Quindi questo ciucciotto gigante comporterebbe solo una regressione! E grazie allora che questi poveri bimbi soffocano: non sanno più come mangiare!

Bambino soffoca a scuola per un pezzo di mozzarella” uccidiamo tutte le mozzarelle, è colpa loro! Aboliamole dal commercio ma soprattutto alimento tabù nelle scuole! Eh no, cari miei! È il bambino che non sa masticare correttamente e deglutire correttamente!

Di chi è la colpa? La colpa è della disinformazione. È delle case produttrici di questi oggetti (come accade per alcuni farmaci) che in maniera subdola entrano nelle menti di genitori e pediatri facendo passare certe cose come indispensabili. 

Il mio consiglio è di usare la testa e affidarsi all’istinto. Un bambino senza ciuccio non è un bambino che piange sempre! Se il bambino piange esprime un bisogno: è stanco, ha freddo, ha sonno, c’è troppa luce, ha fame... non piange per dire tappatemi la bocca!!

Insomma, dopo quanto detto, vi state ancora chiedendo “ciuccio no o ciuccio si”?

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