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Boel test bambino
Il Boel Test è un esame di screening precoce dell'udito che viene eseguito sui neonati da parte del pediatra o di uno specialista. Vediamo quando si fa e a cosa serve.
Come avviene lo sviluppo uditivo in bambini
Appena nato il bambino salta in caso suono forte ed improvviso.
- A due mesi, il bambino è in grado di percepire suoni di intensità e tonalità diversa.
- Tra i 3 ed i 4 mesi riconosce la voce dei genitori ed inizia ad articolare alcune consonanti (M, K, G, P e B) e alcune vocali.
- Tra i 5 ed i 6 mesi inizia a ridere e ad emettere suoni che sembrano vere e proprie parole (la cosiddetta lallazione).
- Tra gli 8 ed i 9 mesi comincia a collegare alcuni gesti ed oggetti con le parole che li rappresentano.
- Tra gli 11 ed i 12 mesi, il bambino comprende parole semplici come latte o biberon ed inizia a dire le sue prime parole (mamma, papà).
Boel test, quando si fa
L'esame si basa sull'osservazione delle modificazioni comportamentali del bambino, chiaramente correlate a stimoli sonori standardizzati e si valutano le sue reazioni riflesse a stimoli sonori di elevata intensità (70-80 dB).
Due gli obiettivi principali dell'esame:
- Valutare la funzionalità uditiva
- Ottenere informazioni sulla capacità di attenzione selettiva del bambino.
Il test, quindi, non valuta solo la funzionalità uditiva, ma esamina il bambino sotto un profilo globale svelando eventuali asimmetrie degli occhi, un'insufficiente maturazione psicomotoria o alterazioni del comportamento.
L'esame si effettua tra i 7 e i 9 mesi e può essere eseguito dal pediatra di famiglia durante una visita per il bilancio di salute.
Test delle campanelle nei bambini
Il Boel test prevede l'utilizzo di campanelle.
- Ball (campanelli "chiusi") agli indici
- Bell (campanelli "aperti") agli anulari
Entrambe sono nascoste nel palmo della mano e invisibili dall'altro lato. Le modalità di esecuzione del test sono molto rigide e ce le spiega la SIPPS:
- È opportuno togliere anelli, orologio, occhiali, orecchini che potrebbero distrarre il bambino
- Durata 3-5 minuti
- Il bambino è sulle ginocchia della madre, rivolto verso chi fa il test
- Chi fa il test è posto 40 cm davanti al viso del bambino
- Con precauzione la fonte sonora nascosta nel palmo della mano viene portata in alto a 20 cm dall'orecchio del bambino, mentre chi fa il test cerca di mantenere il contatto visivo.
- Si produce il suono e quando il contatto si interrompe allo scopo di ricercare la fonte sonora, il bambino ha dimostrato di avere attenzione selettiva
- poi si rinnova il contatto visivo e si lascia trascorrere un breve periodo di latenza prima di presentare lo stesso suono all'altro orecchio
- si rinnova il contatto visivo e si ripete da entrambi i lati lo stesso procedimento con l'altra fonte sonora.
Vengono utilizzati anche un gripper, cioè un bastoncino, che serve a stabilire un contatto visivo e uno spinner, con il quale si conclude l'esame, che permette di controllare la capacità del bambino di seguire uno stimolo visivo.
Quando preoccuparsi
Segnali di allarme sono:
- Nssuna reazione ai suoni dei campanelli
- Difficoltà al controllo assiale
- Difficoltà a concentrarsi sull'offerta di oggetti stimolanti
- Difficoltà nella prensione e nella manipolazione degli oggetti
- Differenze nel comportamento dell'emilato destro e sinistro
- Difficoltà ad avere e a mantenere il rapporto viso a viso con l'operatore
- Assenza dei piccoli movimenti afinalistici delle mani e dei piedi.
E se la risposta è dubbia?
Gli esperti raccomandano, in caso di risposta negativa o dubbia, di eseguire nuovamente il test dopo due settimane per non più di due volte e di non superare il limite dei 10 mesi di età.
In conclusione, l'applicazione del test BOEL si dimostra ad oggi molto efficace non solo per evidenziare precocemente i difetti dell'udito ma anche altri disturbi della comunicazione e quindi è una tecnica più utile rispetto ai semplici metodi di screening dell'udito.