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Bambino arcobaleno: Rainbow baby
Purtroppo può capitare di perdere un figlio per numerosi e diversi motivi. Quando questo succede il dolore è fortissimo ma per fortuna poi, in molti casi, nasce un bambino arcobaleno, una vera e propria luce dopo la tempesta. Scopriamo insieme chi è e perché si chiama così.
Il bambino arcobaleno (o Rainbow baby) è quel figlio che viene al mondo dopo aver subito un aborto o a seguito di una morte prematura. Eventi davvero tragici che portano ai genitori tanta sofferenza, che viene però in qualche modo colmata dall'arrivo di questi figli speciali.
Sono creature in grado di riportare il sorriso sui volti di tutti, quelle espressioni che si credevano non potessero tornare più. Per questo motivo vengono chiamati bambini arcobaleno.
Se ci pensate bene l'arcobaleno è una sorta di promessa: dopo la pioggia torna il sole, come un figlio che riempie di gioia a seguito della tristezza e del dolore di una perdita.
Il bambino arcobaleno è anche simbolo di speranza
Il bambino arcobaleno viene anche chiamato bambino della speranza. Con il suo arrivo, infatti, il lutto si trasforma in gioia portando con sé un messaggio di speranza e di luce.
Donano un po' di colore alla vita di mamma e papà, proprio come farebbe un arcobaleno che svetta nei cieli dopo la tempesta. Tuttavia, nei genitori rimane sempre quel dolore per il neonato perso e per questo un bambino della speranza può anche essere denominato 'figlio penombra', dal paragone dei genitori con il bambino che non c'è più.
Esistono poi delle credenze popolari per cui tali bambini siano esseri speciali, dotati di caratteristiche quasi soprannaturali e contraddistinti da tratti riconoscibili e unici nel loro genere.
La Giornata Mondiale della consapevolezza sulla perdita perinatale e infantile
Probabilmente non tutti sanno che secondo i dati di numerosi studi l'interruzione di gravidanza nel primo trimestre è un fenomeno molto diffuso tra le donne in età fertile: oscilla tra il 20% e il 30% circa.
Numeri da non sottovalutare e che hanno portato, ma ovviamente non solo questo, a istituire la Giornata Mondiale della consapevolezza sulla perdita perinatale e infantile, che in Italia si celebra il 15 ottobre di ogni anno.
L'obiettivo è quello di sensibilizzare su questo tipo di perdite in quanto non sono da sottovalutare i risvolti psicologici e psicosociali di cui possono soffrire i genitori. In molte circostanze, infatti, è davvero necessario elaborare un lutto perinatale.
Essere mamma di un bambino arcobaleno
Ma cosa vuol dire essere mamma di un bambino arcobaleno? Chi ha già subito una perdita di questo tipo è certamente felice di essere di nuovo in dolce attesa, ma allo stesso tempo è tendenzialmente meno serena rispetto a coloro a cui non è mai capitato.
Durante tutta la gravidanza, quindi, la mamma potrebbe vivere stati d'animo particolari come la preoccupazione che possa accadere qualcosa di brutto, stress emotivo, poi gioia, amore e infine di nuovo ansia.
Un velo di tristezza potrebbe comparire anche nel momento del parto perché purtroppo alcuni dolori non scompaiono mai. Infine, la madre di un bambino arcobaleno potrebbe anche essere attanagliata da sensi di colpa.
Va ricordato, tuttavia, che queste sono dinamiche che non riguardano tutti i genitori che hanno dovuto superare un lutto come questo. Ciò non toglie che sia piuttosto comune affrontare un percorso simile se non si è stati seguiti e supportati dopo la perdita di un figlio.
Quello che è importante fare è ricordarsi che nessun bambino può sostituire un figlio che non è mai venuto al mondo. Per tale motivo, bisogna impegnarsi a creare nuovi e meravigliosi momenti di vita con il proprio bambino arcobaleno, che nei fatti è sempre una delle gioie più incredibili che esistano, una vera e propria luce dopo la tempesta.
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