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Il bambino ha 3 anni e non parla bene
Mi è capitato di avere molti casi di bambini di 3 anni con disturbi del linguaggio e tutti avevano in comune una cosa: genitori ansiosi che, paragonando il loro bambino ad altri della sua età (spesso compagni di scuola dell’infanzia) si fanno prendere dal panico, temendo che non riuscirà a recuperare il ritardo del linguaggio prima della scuola primaria.
Un caso in particolare, che ho avuto in carico qualche anno fa, vale la pena di essere citato: D.S., 3 anni e 3 mesi, presentava un ritardo del linguaggio, non pronunciava molti fonemi e non sapeva strutturare bene una frase. I genitori del bambino avevano notato il ritardo e l’avevano riconosciuto come un problema da risolvere, ma non avevano i mezzi né le competenze per agire da soli. Dopo poche sedute finalizzate soprattutto all’”educazione” dei genitori, D. ha cominciato a migliorare giorno per giorno con una rapidità impressionante, recuperando rapidamente il tempo perso.
Un caso molto diverso da quello di F.P., 3 anni e 1 mese, fratello minore di un gran chiacchierone, pronunciava al massimo parole di due sillabe e gli unici fonemi che pronunciava erano la “t”, la “m” e la “n”. La diagnosi è stata di Disturbo Specifico del Linguaggio, in altre parole un problema nel riconoscimento dei suoni della lingua che si traduce in un grave ritardo del linguaggio, tuttavia risolvibile. Nel suo caso ci sono voluti anni di logopedia e un grande impegno da parte di tutta la famiglia.
Solitamente i bambini di 3 anni che hanno seguito un normale sviluppo del linguaggio parlano perfettamente e sono in grado di pronunciare tutti i suoni della lingua, producono frasi ben strutturate pur commettendo alcuni piccoli “errori fonologici” come lo scambio di sillabe (es. “ticarra” al posto di “chitarra”) o la semplificazione di alcune parole (“sattare” al posto di “saltare”); alcune parole nuove e particolarmente complesse possono essere completamente distorte fino a che non entrano a far parte del suo vocabolario corrente.
Se siete genitori di un bambino di 3 anni che non parla perfettamente fate attenzione a non confondere una condizione fisiologica con un ritardo di linguaggio e siate obiettivi nell’ammettere, eventualmente, delle vostre lacune nella gestione del problema.
Qui di seguito vi elenco alcuni consigli su come gestire la situazione e aiutare i bambini a parlare:
Cosa NON FARE
- Non correggete mai il vostro bambino dicendogli: “non si dice così” o “hai sbagliato”;
- Non incalzate con un “lo sai dire bene se ti impegni, provaci!” o con un “ripeti come dico io”;
- Non rimproverate il bambino – soprattutto davanti ad altre persone o, peggio, davanti ai suoi coetanei – ha bisogno di sapere che voi siete fieri di lui in ogni caso;
- Non vi preoccupate, trasmettetegli serenità e non avrà ansia da prestazione o sensi di colpa;
- Non sottovalutate, se ritenete sia il caso di approfondire consultate un logopedista che saprà fare un’attenta valutazione.
Cosa FARE
- Aiutatelo: riprendete la frase o la parola immediatamente dopo pronunciandola correttamente in modo da dargli il modello giusto;
- Pazientate, anche se vi sembra che ci stia mettendo troppo a migliorare abbiate pazienza, da un momento all’altro saprà parlare sempre meglio, ogni giorno di più, se voi farete le cose giuste.
- Togliete il ciuccio, nel caso ne sia ancora dipendente;
Esercizi di logopedia per bambini di 3 anni
- Giocate con lui ritagliando delle immagini che contengano i fonemi che ancora non pronunciano bene, partendo da quelli che iniziano con quella lettera, per poi passare a quelle che la contengono e infine trovare i gruppi di 2 consonanti (ad. Es. per il fonema “s” trovate sale, sole, sapone poi passo, asse, casa e poi stivale, pista, crosta etc).