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Bambini timidi
Sguardo rivolto verso il basso, rossore sul viso, senso di chiusura del corpo sono tra i più evidenti segnali che ci permettono di riconoscere la timidezza in un bambino, se poi il soggetto rientra nella fascia di età prescolare, quindi parliamo di bambini al di sotto dei sei anni, il nascondersi dietro ai genitori è considerato come un meccanismo di difesa e di protezione nei confronti di chi in quel momento sta ricercando la loro attenzione.
Con i bambini più grandi, invece, e in ambienti come la scuola o la partecipazione ad una festa di compleanno si va ad aggiungere l’isolamento sociale oppure viene ricercato il compagno o la compagna che possa fungere da protezione.
Come aiutare un bambino timido e insicuro
Ripetere in continuazione al bambino “Dai, forza parla, saluta” o “Ma come sei timido” di certo non aiuta, anzi si tende ad ottenere un peggioramento della situazione e si rischia di compromettere quel delicato equilibro che fino ad allora il bambino si era creato nella sua “chiusura al mondo”.
Attenzione però, non è niente di drammatico ed è questo che devono comprendere i genitori. Molto spesso la timidezza è una caratteristica di uno o entrambi i genitori oppure fa semplicemente parte del vissuto del figlio, pertanto non bisogna sottolineare questo stato di disagio, perché così viene vissuto dal bambino.
Spesso parlando con adulti sono soliti riportare le loro esperienze personali legate alla loro infanzia e soggetti che da adulti mostrano un eloquio fluente e una personalità brillante da piccoli erano molto timidi e difficilmente prendevano la parole nei discorsi. Ciò dimostra che è una fase dello sviluppo assolutamente normale pertanto non c’è da allarmarsi.
Sport consigliato per bambini introversi
Tutti gli sport di gruppo sono sicuramente un valido aiuto per questi bambini perché il gioco di squadra riporta sempre un’unione all’interno del gruppo e permette al soggetto di interagire con i compagni incitando la squadra a dare il massimo.
Come aiutare un bambino insicuro
Spesso la timidezza è associata all’insicurezza, il non esporsi per paura del giudizio degli altri è sempre molto forte. Far capire al bambino che il suo parere è fondamentale, anche nella scelte delle decisioni quotidiane (un film da vedere, una vacanza da fare, un posto da visitare, cosa mangiare) contribuisce ad infondere autostima nel figlio.
Un consiglio per gli adulti è quello di non descrivere vostro figlio, etichettandolo “timido”, agli altri in sua presenza perché partecipereste a farlo chiudere ancora di più e ad autoconvincersi che il suo sia un problema.
Come affrontare la timidezza a scuola
La scuola rappresenta il primo ambiente sociale di un bambino, l’ambiente extrafamiliare per eccellenza all’interno del quale le ore trascorse lontano dai genitori sono molte e pertanto è necessario creare quel clima sereno e collaborativo che permetta a tutti i bambini di vivere nel migliore dei modi la giornata scolastica.
Così come è stato detto per i genitori anche gli insegnanti dovrebbero, anzi mi piace sottolineare con devono evitare etichettamenti presenti già troppo nelle istituzioni scolastiche. È nostro compito accompagnare nella crescita ogni bambino, da quello con un forte temperamento e personalità a quello che mostra un carattere più chiuso e preferisce, per il suo equilibrio personale, rimanere in disparte o in silenzio. Attraverso delle attività ludiche, facendo ricorso alle varie metodologie didattiche, gli insegnanti possono fare molto per aiutare il bambino ad aprirsi all’interno del gruppo classe. Bisogna aspettare nella maniera più rispettosa possibile i tempi di ognuno.
Come aiutare un bambino che si vergogna
Uno degli aiuti che si possono dare è l’esempio. Riportare episodi di vita vissuta, del vostro essere stati bambini con aneddoti, meglio se divertenti per non appesantire la situazione, rende il bambino non esclusivo, ovvero comprende che la timidezza appartiene a molte persone che conosce, genitori, insegnanti, nonni. In pratica non lo fa sentire solo e diverso.
Lavorando con i bambini da ormai diversi anni alcuni di loro mi hanno particolarmente colpita proprio per la loro timidezza. Ho sempre raccontato di quanto fossi timida io e di come oggi ho decisamente un altro temperamento e questo li ha aiutati moltissimo. Non si cambia da un giorno all’altro, ovvio, ma piano piano lavorandoci i risultati arrivano.
Ti consiglio un libro…
Oltre all’esempio un valido aiuto è fornito sicuramente dai libri. La letteratura dell’infanzia è ricca di storie centrate sulle emozioni dei bambini, soprattutto dei piccoli questo perché la formazione della personalità avviene in tenera età e gli adulti hanno il compito di fare in modo di accompagnarli nella crescita nella serenità più concreta.
Riguardo alla timidezza riporto alcuni libri che possano aiutare i vostri figli ad aprirsi con i loro tempi e a voi genitori di comprendere questo lato della personalità delicato ma pur sempre affascinante.
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Il bambino timido. Comprendere e aiutare a superare le difficoltà personali, di Philip G. Zimbardo, Shirley L. Radl
Sulla scorta di studi condotti in tutto il mondo e di una vastissima esperienza clinica, gli autori esaminano le cause, le dinamiche e le manifestazioni della timidezza, e presentano un programma per prevenirla o superarla promuovendo la sicurezza di sé, insegnando le abilità per gestire le emozioni e le situazioni sociali, e migliorando l'autostima -
Il bambino timido e come aiutarlo, di Barbara G. Markway, Gregory P. Markway.
Una guida chiara, essenziale e autorevole per riconoscere, comprendere e superare la timidezza nei più piccoli -
Oggi mi vergogno troppo. Tony e Tina, di Maritxell Martì (da 3 anni)
Il signor Talpus allestisce un'opera teatrale e invita Toni e Tina a prendervi parte. Toni si vergogna moltissimo all'idea di salire sul palcoscenico. Cosa farà per superare la sua timidezza? Il volume alla fine comprende alcuni consigli pratici per familiari ed educatori. -
La timida Timmi, di Vivian Lamarque (da 7 anni)
Timmi, come timmida con due emme, è molto molto timida. Tra i suoi compagni di 3B ci sono Rosì di sera bel tempo si spera, che solo a vederla mette di buon umore, Grigia la Lagna delle lagne che ha otto anni e ne dimostra ottanta, Smorfy la Smorfiosa, Paolo Quasipicasso. Nella 3C poi c'è Rosso e quando Timmi lo vede diventa rossa come mille tramonti, come mille ciliegie! -
La timida Timmi cambia scuola, di Vivian Lamarque (da 7 anni)
Timmi cambia casa e cambia scuola. Per lei non è facile fare amicizia nella nuova classe, ma può sempre contare su Linda, sul nuovo compagno indiano Ravi e su tanti altri timidi come lei.