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I bambini si possono innamorare
"Amicizia e amore sono due categorie distinte fin dall'infanzia. L'innamoramento è un' emozione violenta che ti colpisce contro la tua volontà, che ti mette in balìa di uno sconosciuto. L'amico è colui che ti accompagna nel viaggio, che sta al tuo fianco sincero e fedele, che va in avanscoperta. E' colui che ti consente di affrontare il rischio del nuovo, quindi anche il rischio dell'amore. L'amore è una relazione passionale, l'amicizia, invece, è una relazione etica. A 3 come a trent'anni". Giorgio Alberoni
È possibile che i bambini si innamorino già dalla prima infanzia? A scuola le iniziali relazioni favoriscono la nascita dei primi amori e i sentimenti rivolti dapprima verso i genitori lasciano spazio, invece, ai nuovi compagni. Nell’ambiente sociale il piccolo manifesta le sue emozioni pure, semplici, naturali e la gelosia, la preferenza nella scelta della vicinanza di un amico speciale e l’imbarazzo diventano un modo per esprimere se stessi.
A quest’età, però, la spinta sessuale è completamente assente mentre la dimensione platonica assume le caratteristiche dell’innamoramento e, come gli adulti, si presenta quando qualcosa nella vita di tutti i giorni sta cambiando, cioè sta avvenendo una trasformazione o si sta entrando in un nuovo contesto sociale. Secondo Alberoni, in uno studio condotto con l’utilizzo di 399 interviste e 50 colloqui clinici somministrati a bambini in età scolare, circa il 77% dei maschietti e l’83% delle femminucce, riporta un’esperienza di innamoramento. Il vissuto specifico legato a questa consapevolezza ha proprio le caratteristiche dell’amore adulto: batticuore, sudorazione e imbarazzo.
Dai tre anni in poi i bambini cominciano a manifestare il pudore come necessità di nascondere una parte di sé agli altri. Prima di tale periodo vivono la nudità in maniera spontanea e naturale, mentre a quest’età la ricerca della riservatezza e la netta differenzazione tra i sessi e tra sé e gli adulti è più evidente (Lowen, 1970).
Dai 7 anni in poi, invece, il senso del pudore è ben radicato e manifesto per questo custodiscono la propria intimità con una giusta dose di successo. Ma è proprio nella fase attuale che la timidezza, il rossore e la vergogna fanno emergere un vissuto più profondo e i bambini cominciano anche ad avvertire la possibilità che possa esserci un rifiuto. Per questo l’amicizia assume un valore ed un’importanza basilare. La differenza sostanziale consiste proprio nelle relazioni significative e nella capacità di scindere l’amore dall’amicizia. In circa il 95% dei bambini e il 92% delle bambine si ha un amico/a del cuore con cui confidarsi (Alberoni, 2015), a cui raccontare i propri segreti mentre all’innamorato si pensa quando è lontano…
Crescendo le sensazioni, i sentimenti e le emozioni si trasformano e, allontanandosi speditamente dal modello infantile, i giovani adolescenti vivono le prime relazioni affettive, spesso brevi ma intense, col fine di affermare la propria personalità. Alle prime cotte incerte, nelle quali i sentimenti di insicurezza spingono il ragazzo alla sperimentazione autonoma dell’amore e ad estraniare i genitori per evitare intrusioni, segue un amore tendenzialmente più maturo. Sono pertanto differenti dai primi amori infantili.
Cosa fare quando i bambini soffrono per amore?
I genitori hanno un ruolo molto importante nella sviluppo e nell’educazione dei figli soprattutto durante i primi anni, periodo in cui sperimentano i primitivi sentimenti di amore, tenerezza e amicizia. Molto spesso travisati ed interpretati attraverso un’ottica adulta, la spontaneità e la curiosità vengono manipolate e gestite con ossessività e condizionamenti orientati a diventare influenti nella scelta dell’amore, una volta adulti.
- Il rispetto del sentimento, invece, è un modo per poter condividere assieme ai figli le loro prime sperimentazioni e le fantasie legate all’infanzia.
- È un momento topico nel quale è possibile educare i piccoli all’affettività e all’amore poiché l’interesse sessuale emergerà soltanto in seguito. In tale contesto la comprensione e l’empatia giocano un ruolo fondamentale.
- È importante anche non sminuire e non deridere le loro manifestazioni affettive poiché la scelta e l’esperienza attuale li prepara a situazioni future.
- Vedere mano nella mano i piccoli dello stesso sesso può indurre erroneamente nei genitori un’interpretazione che va al di là della semplice amicizia. È giusto, quindi, far vivere loro la spontaneità del momento.
- Portarli a confidarsi, a condividere il loro vissuto senza forzature di sorta può favorire la gestione di situazioni similari una volta cresciuti. Il genitore è sempre un punto di riferimento a qualsiasi età.