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Perché i bambini ridono?
Come per gli adulti, i bambini ridono per una moltitudine di motivi. Studi scientifici hanno dimostrato che c'è qualcosa di molto più profondo della semplice gioia o dell'allegria nella risata di un piccolo. Su The Conversation è stata pubblicata la ricerca del professore di pediatria dell'università di Siena Carlo Valerio Bellieni. L'analisi dello specialista si è concentrata sulla risata nei bambini e nei neonati riscontrando un collegamento con lo sviluppo del cervello e della personalità: i bambini ridono per ragioni molto diverse a diversi stadi di sviluppo, molto prima che riescano a cogliere concetti astratti come giochi di parole, battute o persino linguaggio.
La risata negli adulti
Il professor Bellieni, nello studio, spiega che negli adulti la risata scaturisce dalla capacità della persona di comprendere e giudicare inconsciamente le incongruenze di uno scherzo o di un'azione. È una risposta spontanea tra lo stupore e la risoluzione e, in alcuni casi segnala il passaggio della paura. Per esempio molti adulti ridono sulle montagne russe invece di piangere per la paura perché passano dallo smarrimento e dal terrore alla risoluzione.
Come imparano a ridere i bambini
La ricerca di Bellieni sostiene che la risata inizi subito dopo la nascita. I neonati imparano a ridere perché vogliono imitare i genitori e ricevere da loro approvazione. Ma man mano che crescono, i piccoli escono dalla simbiosi con i genitori che caratterizza i primi mesi di vita e imparano a distinguere la propria persona dal mondo che li circonda. Una volta che iniziano a comportarsi in modo autonomo, ovvero dai 2 ai 5 anni, cominciano ad avvertire per la prima volta una sensazione nuova: certe cose possono sembrare fredde, strane o fuori posto, e questo li sconvolge, confonde e stupisce. In questi momenti entrerebbe in gioco la risata: dopo un attimo di esitazione, capiscono che ciò che sembrava spaventoso o inaspettato, in realtà è innocuo e quindi ridono.
Per esempio un bimbo potrebbe ridere quando il fratello fa una smorfia o se il genitore si traveste da clown perché capiscono lo scherzo e passano dallo stupore alla rassicurazione alla risata.
Le fasi della risata
Tra i 5 e i 6 anni i bambini iniziano a comprendere i concetti astratti, quindi riescono a capire le battute. In questa fase, la risata nasce con lo stesso criterio di quella degli adulti, cioè con il processo mentale: incongruenza, stupore e risoluzione. Queste tre fasi dello sviluppo della risata sono buoni indicatori della crescita e dello sviluppo mentale del bambino e in questa fase può aiutare vedere i genitori ridere. Tali interazioni possono migliorare il comportamento e il benessere dei figli, la risata è infatti un alleato comprovato del nostro sistema immunitario e aiuta a sviluppare una relazione naturale e sana con la complessa comunicazione umana.
Il sorriso del neonato che porta alla risata
Il sorriso del neonato all'inizio può essere considerato poco più che un riflesso, in seguito diventa anche una risposta a stimoli sociali. Fino a tre mesi questa espressione può anche essere causato dall'aria nella pancia. Dopo il primo mese, il piccolo sorride in risposta a ciò che vede, soprattutto ai volti che riconosce come quelli dei genitori. Intorno ai due mesi si sorride per comunicare l'emozione dello stato di piacere e appagamento. Dai due mesi ai 6 mesi i bimbi sorridono in risposta all'interazione con chi si prende cura di loro. Dopo i sei mesi iniziano le vere e proprie risate con gridolini, urla e guance arrossate. Da questo momento i bebè iniziano a rispondere ridendo a eventi improvvisi e buffi, piccoli scherzi e giochi, o frasi dette con un tono di voce strano e diverso dal solito.