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Bambini che nascono con i denti, quando succede e le cause

di Simona Bianchi - 25.10.2022 Scrivici

neonato
Fonte: shutterstock
I casi di bambini che nascono con i denti sono uno su circa 2.000. Le cause, i rischi, la differenza con quelli da latte e quando possono essere rimossi.

Bambini che nascono con i denti

In circa un bambino su 2.000 sono presenti dei denti al momento della nascita. Vengono anche chiamati denti primari e spuntano prima del tempo. Spesso non sono saldi perché la radice non ha avuto modo di svilupparsi correttamente.

La dentizione è una parte normale dello sviluppo di un bambino, ma solitamente i primi destini da latte iniziano a uscire nei mesi successivi alla nascita. Se il bimbo viene alla luce con uno o più denti, non c'è da preoccuparsi, a meno che questi non interferiscano con l'allattamento o possano creare rischio di soffocamento.

In questo articolo

Differenza tra denti alla nascita e denti da latte

I denti alla nascita sono presenti quando il neonato viene al mondo, mentre i dentini da latte spuntano fuori nel primo mese di vita del bambino. Seppur molto simili, devono essere trattati in modo diverso perché i primi sono appunto meno saldi. I denti alla nascita sono un po' sottosviluppati, più piccoli di quelli da latte e/o a forma di cono. Il loro smalto (il rivestimento esterno duro e protettivo del dente) è spesso ipoplastico, il che significa che è sottile o addirittura assente; ipomineralizzato, ovvero che lo smalto è più morbido del normale; e/o ipomaturo, con conseguente decolorazione dei denti. In genere hanno radici sottosviluppate e sono almeno leggermente mobili.

Le cause dei denti alla nascita

La causa precisa dei denti alla nascita nei neonati è sconosciuta.

I ricercatori hanno teorizzato che potrebbero essere il risultato di:

  • genetica,
  • febbre,
  • infezione
  • o malnutrizione.

È interessante notare che vari studi hanno riportato che tra l'8% e il 62% dei bambini nati con i denti aveva una storia familiare positiva, ovvero casi di parenti stretti venuti alla luce con dentatura. Alcuni studi hanno rilevato che circa il 30% dei neonati con labioschisi e palatoschisi e il 5% dei neonati con labbro leporino e palatoschisi unilaterali avevano denti primari o neonatali.  Anche i bambini che nascono con irregolarità nella dentina, ovvero nei tessuti calcificati che aiutano a formare i denti, possono nascere con i denti.

Secondo alcuni medici, associate ai neonati che nascono con i denti ci sono alcune sindromi come sindromi:

  • quella di Sotos,
  • di Hallerman-Streiff,
  • di Pietro Robin
  • e di Ellis van Creveld.

I rischi per i bambini che nascono con i denti

I denti primari possono dare problemi con l'allattamento perché il bambino potrebbe mordere il capezzolo della madre. Il neonato inoltre corre il rischio di deglutirli, facendoli finire nelle vie aeree. I denti natali molto mobili possono infatti cadere spontaneamente e quindi presentare un rischio di aspirazione. Possono poi causare un'ulcerazione della lingua del bambino, nota come ulcerazione linguale traumatica o malattia di Riga-Fede. Se il dente primario è soprannumerario, può portare problemi di affollamento e d'inserimento errato dei denti permanenti. Infine, se presenta ipoplasia o ipomineralizzazione dello smalto, è più a rischio di sviluppare carie rispetto a un dente senza difetti dello smalto.

I denti primari possono essere rimossi?

Quando i denti del neonato sono soprannumerari, generalmente dovrebbero essere rimossi. Al contrario, se fanno parte della normale dentizione primaria, cioè dei venti denti primari di un bambino, è meglio non toccarli. In caso di difficoltà di alimentazione possono essere gestiti smerigliando o lucidando eventuali spigoli vivi del dente o applicando una piccola quantità di resina composita sul dente per levigarlo.

In ogni caso, è preferibile non intervenire con l'estrazione, se non strettamente necessario, perché quando viene rimosso un dente primario che fa parte della normale dentatura, il bambino dovrà vivere senza di esso fino all'arrivo del dente permanente sostitutivo, in genere da sei a dodici anni, a seconda della posizione del dente.

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