Baby talk è una lingua franca
Avete presente quando sentite i nonni parlare per onomatopee a vostro figlio e vi arrabbiate? "Non si dice bau bau, si dice cane!", vi ritrovate a rispondere: ecco, forse non è del tutto sbagliato. O meglio, a quanto pare il modo di parlare ai bambini, cioè il baby talk, è una lingua franca!
In questo articolo
Che cos’è il baby talk
Per chi mastica anche soltanto un po' di inglese, il significato di baby talk sarà chiaro subito: baby, bambino piccolo (neonato, bebè), talk parlare, e rappresenta quindi il modo in cui tendiamo a rivolgerci ai bambini molto piccoli, emettendo suoni, versi, troncando parole e utilizzando un linguaggio che non per forza ha un senso, eppure viene capito e ripetuto da tutti. Così tanto da tutti da far pensare che il baby talk è una lingua franca, o almeno così sembra emergere da una ricerca pubblicata dalla rivista scientifica Nature Human Behaviour.
Lo studio ha infatti coinvolto ben oltre 400 persone in tutti i continenti, persone di ogni estrazione sociale e residenti in luoghi molto diversi tra loro.
Come parliamo ai bambini piccoli
In pratica, le persone osservate dallo studio hanno dimostrato che in ogni cultura, in ogni paese e luogo del mondo, si cambia tipo di linguaggio quando ci si rivolge a un adulto o a un bambino piccolo. Il baby talk, quindi, è comune a tutti a prescindere dalla provenienza, dalla cultura e dalla lingua. Questo tipo di linguaggio svolge un ruolo importante nell'apprendimento della parola e nello sviluppo da parte dei piccoli.
Il baby talk avrebbe inoltre una tonalità più alta rispetto al modo di parlare che abbiamo con le persone grandi, e prevede gran numero di suoni e vocali in ogni parte del mondo.
Per questo si può iniziare a ipotizzare che il baby talk sia una lingua franca, ancor più del modo in cui ci si rivolge agli animali.
Per esempio, per calmare il pianto di un bambino si mettono in atto alcune strategie, come cantare o emettere determinati suoni: ecco, la stessa strategia potrebbe funzionare con due neonati provenienti da parti del mondo molto diverse.
Questa ricerca è un primo passo verso che non era mai stato compiuto, soprattutto perché fino a oggi ogni studio era stato occidente-centrico, cioè basato su soltanto alcune culture e lingue. Vedere invece che le modalità di comunicazione tra adulti e bambini sono le stesse in ogni luogo del mondo apre scenari nuovi e interessanti.