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Attachment-parenting
L'attachment-parenting, in italiano "genitorialità dell'attaccamento", è un approccio alla genitorialità sviluppata dal pediatra americano William Sears e sua moglie Martha Sears, che si basa sull'idea di creare un forte legame emotivo e di attaccamento tra i genitori e il bambino. A una prima impressione, l'idea di crescere i nostri figli con amore e con il chiaro obiettivo di costruire un legame affettivo forte può sembrare semplicemente intuitiva: quale genitore non viene mosso da queste intenzioni? Ma la teoria dell'attachment-parenting ha dei veri e propri principi educativi che possono essere uno spunto per mettere in pratica una genitorialità sensibile e reattiva.
I benefici
C'è un ampio corpus di ricerche che indicano che una genitorialità sensibile e reattiva avvantaggia i bambini, tuttavia gli stessi ideatori di questo approccio chiariscono che non si debba essere troppo rigidi nell'applicazione dei principi dell'attachment parenting.
Impegnarsi per una genitorialità sensibile e reattiva può offrire molti benefici per los viluppo dei bambini: ad esempio sembra proteggere i bambini dagli effetti dello stress, aiutandoli a sviluppare la resilienza di fronte alle avversità e può anche ridurre il rischio che un bambino sviluppi problemi comportamentali, tuttavia non tutte le pratiche funzionano per tutti.
Cosa vuol dire davvero Attachment Parenting?
Nel corso degli anni questa definizione è stata usata moltissime volte, ma non sempre nell'accezione indicata da Sears. Ad esempio interpretare accuratamente e rapidamente i segnali del bambino e fornire una risposta frettolosa non è necessariamente un bene: se corriamo non appena il bambino emette suoni o pianguicchia nel sonno non stiamo offrendo una risposta sensibile, ma solo affrettata. Sappiamo bene che il sonno dei neonati è spesso agitato e rumoroso.
Oppure, essere un genitore sensibile e reattivo non vuol dire incentrare la propria vita sul bambino. In questo modo saremo solo genitori sopraffatti, socialmente isolati, non sostenuti.
I principi dell'Attachment Parenting
I principi sui quali si basa l'approccio dell'Attachment Parenting sono:
- Legame affettivo: promuovere un forte legame emotivo tra i genitori e il bambino attraverso il contatto fisico, il comfort e la risposta alle esigenze del bambino.
- Allattamento al seno: sostenere e promuovere l'allattamento al seno come metodo preferito per nutrire il bambino.
- Risposta sensibile: rispondere in modo sensibile e tempestivo alle esigenze del bambino, riconoscendo i segnali e le richieste di comfort.
- Co-sleeping: condividere lo spazio di sonno con il bambino, come il lettino attaccato al letto dei genitori o il co-sleeping, per facilitare il contatto e la risposta rapida alle esigenze del bambino.
- Portare il bambino: utilizzare il babywearing, cioè portare il bambino in un marsupio o fascia, per favorire la vicinanza fisica e la comunicazione continua.
- La cura quando il bambino piange: evitare di lasciare il bambino piangere da solo per lunghi periodi di tempo, rispondendo invece alle sue esigenze di comfort e sicurezza.
- Alimentazione complementare guidata dal bambino: introdurre cibi solidi in modo graduale e guidato dal bambino, rispettando i suoi segnali di fame e interesse per il cibo.
- Essere sensibile e reattivo alle emozioni di un bambino (ad esempio, aiutandolo a far fronte alle paure notturne).
L'obiettivo
Quelli elencati sono solo degli esempi, dei principi di massima, che a detta proprio dei Sears, non devono essere seguiti alla lettera: rappresentano un canovaccio. L'obiettivo principale dell'attachment parenting è creare un ambiente sicuro e amorevole in cui il bambino si senta compreso, rispettato e amato.
Ciò che è importante è che i genitori si sforzino di essere sensibili e reattivi, in modo che possano imparare a soddisfare i bisogni dei propri figli in modo affettuoso ed efficace.
Non è la stessa cosa che essere eccessivamente protettivi. Per definizione, i bambini cresciuti con un attaccamento sicuro non sono eccessivamente appiccicosi o indifesi: al contrario, sono bambini che si sentono sicuri di esplorare il mondo da soli.