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Apnea nel neonato, cos’è e cosa sapere

di Simona Bianchi - 02.04.2024 Scrivici

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Fonte: shutterstock
L’apnea nel neonato è una pausa nella respirazione del bambino. Quando preoccuparsi, quali sono le cause e come intervenire

In questo articolo

Cos’è l’apnea nel neonato

L'apnea nel neonato è un breve periodo in cui nel bambino di verifica assenza di respiro. Solitamente dura intorno ai 15 secondi ed è spesso associata a bradicardia e/o desaturazione. Questa condizione è un evento comune nei neonati prematuri ed è spesso dovuta all'apnea idiopatica della prematurità. Sia i neonati pretermine che quelli a termine possono presentare apnea correlata a malattie o dolore sottostanti. Esistono 3 tipi di apnea, centrale, ostruttiva e mista, che si presentano tutte in modo diverso. L'apnea centrale si verifica quando la parte del cervello che controlla la respirazione non funziona in modo corretto perché non è completamente matura. Si tratta del tipo più comune di apnea della prematurità. L'apnea ostruttiva è causata dal blocco temporaneo della gola (faringe) a causa di un basso tono muscolare o un piegamento in avanti del collo. Questo tipo può verificarsi sia nei neonati a termine che in quelli nati prematuramente. L'apnea mista è una combinazione di apnea centrale e apnea ostruttiva.

Le cause dell’apnea nel neonato

Tra le cause che possono provocare apnea nel neonato ci sono:

  • La nascita prematura
  • Problemi al cuore o ai vasi sanguigni
  • Sistema nervoso immaturo
  • Sanguinamento o danno ai tessuti nel cervello
  • Malattia respiratoria

In tutti i tipi di apnea la frequenza cardiaca può rallentare e i livelli di ossigeno possono diminuire, ma non tutte le pause della respirazione rappresentano un problema. L'apnea può ridurre la quantità di ossigeno nel sangue, con conseguente rallentamento della frequenza cardiaca e colorazione bluastra delle labbra e/o della pelle. Il neonato può presentare apnea a causa di un'ostruzione delle vie aeree,oppure se presenta alcune condizioni come anemia, ipotensione, ipertensione, dotto arterioso pervio, insufficienza cardiaca, ipovolemia. Anche emorragia intraventricolare, convulsioni, lesioni ipossiche, disturbi neuromuscolari, infarto o anomalie del tronco cerebrale, traumi alla nascita, malformazioni congenite possono portare a episodi di apnea così come farmaci materni come oppiacei, prostina o sedativi.

La mancanza di respiro può avvenire anche per problemi gastrointestinali, infezioni come sepsi o meningite, problemi metabolici o dolore acuto e cronico.

I sintomi dell’apnea nel neonato

Come detto, a seconda della durata degli episodi, le interruzioni della respirazione possono determinare una riduzione dei livelli di ossigeno nel sangue, con la comparsa di una colorazione bluastra, ovvero di cianosi, della pelle e delle labbra o pallore. Bassi livelli di ossigeno nel sangue possono determinare una riduzione della frequenza cardiaca. In sintesi i sintomi dell'apnea neonatale sono:

  • Periodi di respirazione assente per 20 secondi o più
  • Battito cardiaco accelerato
  • Colorazione blu intorno alle labbra o al naso
  • Grave diminuzione della frequenza cardiaca (bradicardia)

I rischi e quando c’è da preoccuparsi

In generale episodi di apnea nel neonato sono comuni e non c'è da preoccuparsi, con il passare del tempo tendono a ridursi fino a scomparire autonomamente. In alcuni casi, però possono causare alcuni problemi come:

  • ritardi nella crescita del bambino
  • maggiore rischio di otiti
  • nei casi più gravi, un aumento del rischio di diabete, ipertensione e malattie cardiovascolari.

In ogni caso sarà il medico a individuare la causa scatenante e a indicare il trattamento più adeguato che può prevedere:

  • Stimolazione o massaggi leggeri
  • Trattamento della causa
  • Stimolanti come la caffeina
  • Misure per assistere la respirazione

In caso di apnea i neonati possono essere toccati o massaggiati delicatamente per stimolare la respirazione e potrebbero non essere necessari ulteriori interventi. Da ricordare che, per dormire, i neonati devono essere sempre adagiati sulla schiena. Può capitare che il neonato trattenga il respiro anche quando è sveglio, soprattutto dopo una crisi di pianto. Questi episodi vengono chiamati "apnea affettiva" o "spasmi affettivi". Il viso del piccolo può diventare rosso o pallido e può comparire cianosi nella zona della bocca con un irrigidimento di tutti i muscoli, cioè piccole contrazioni muscolari involontarie.

In questo caso è sufficiente stimolare il bambino soffiandogli sul viso o facendogli un po' di solletico.

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