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Ansia: un progetto per capire come viene vissuta dagli adolescenti

di Associazione Pollicino e Centro Crisi Genitori Onlus - 19.05.2023 Scrivici

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Fonte: shutterstock
Ansia negli adolescenti: Valentina Valaguzza, dell’Associazione Pollicino e Centro Crisi Genitori Onlus, ci parla di un progetto portato avanti con i ragazzi

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Ansia negli adolescenti

Non è facile definire l'ansia: un vissuto universale e trasversale, che attraversa normalità e patologia e coinvolge ogni età e genere. Emozione odiata ma a volte necessaria, né tutta positiva né tutta negativa, compagna più o meno silenziosa della vita umana.

Sentiamo cosa ne pensa la Dottoressa Valentina Valaguzza, psicologa, psicoterapeuta e membro dell'Associazione Pollicino e Centro Crisi Genitori Onlus.

Come definirebbe l’ansia?

«Mi viene in mente un'affascinante metafora della Dott.ssa Pamela Pace, psicologa, psicoanalista e Presidente dell'Associazione Pollicino, che paragona l'ansia alla pioggia, le cui gocce possono cadere con leggerezza oppure trasformarsi in piccole bombe d'acqua e inondare, abbattere dighe. Tuttavia, così come le prime gocce di pioggia ci avvertono del possibile precipitare del tempo, così l'ansia suona un primo "campanello" che ci mette in allerta e attiva le nostre risorse. (Pace P., 2020, "Che ansia!", Edizioni San Paolo)».

Qual è il contributo dell'Associazione Pollicino a questo proposito?

«Nell'ottica delle attività di prevenzione e sensibilizzazione che impegnano da anni l'Associazione Pollicino sono stati organizzati progetti e incontri su questa tematica; in particolare, incontrare i ragazzi nelle scuole è sempre stimolante e arricchente.

I progetti prevedono solitamente più incontri per dialogare con ciascuna classe e promuovere una maggiore consapevolezza sul tema dell'ansia in ogni sua declinazione, indagarne il funzionamento e esplorare possibili strategie utili a farvi fronte. Durante questi incontri è spesso emersa una sottolineatura dei ragazzi rispetto alla delicatezza del percorso di crescita e costruzione della propria identità che stanno affrontando e alle fatiche ansiose del nostro contesto sociale.

Per l'Associazione dialogare e promuovere un confronto su queste tematiche è una prima forma di prevenzione fondamentale, e l'ambiente scolastico è uno dei luoghi privilegiati perché testimone del cambiamento dell'età adolescenziale, durante il quale i giovani iniziano a cercare nuovi interlocutori con cui confrontarsi».

Cosa è emerso dagli incontri con i ragazzi?

«Gli studenti si sono mostrati interessati ad approfondire in particolar modo il tema del futuro, evidenziando un'eccessiva valorizzazione, da parte della società odierna, di performance e perfezione. Sono circondati da una visione del futuro orientata al successo; "Se sbaglio nella scelta?" "E se fallisco?" sono solo alcune delle domande che risuonano nei loro discorsi.

Una delle preoccupazioni principali emerse è stata quella legata alla scelta universitaria, dove permettersi una quota di "non so" è sempre più faticoso e meno accettato; inoltre, il vissuto ansioso si lega al confronto tra pari dove lo "sguardo" degli altri, in cui possono riconoscersi o meno, diventa sempre più potente.

In questo contesto il voto e il giudizio assumono una posizione di rilievo; è emerso in modo chiaro il desiderio dei ragazzi di essere riconosciuti nella loro soggettività a prescindere dalla prestazione scolastica, motivo per il quale hanno spesso deciso di raccontarsi anche attraverso le loro passioni, i loro hobby, gli sport che frequentano, e così via».

Direbbe che l'epoca in cui viviamo contribuisce ad alimentare il vissuto ansioso?

«Credo di sì; il tema dell'ansia è un tema di estrema attualità. In un mondo che promuove competizione costante e in cui poco spazio è lasciato a errori, imperfezioni e diversità, i ragazzi si trovano a dover affrontare un futuro sempre più incerto. Nella società del "tutto e subito" l'incognita non si sperimenta spesso e l'ansia è un sentimento che si inserisce proprio nel tempo dell'attesa, che diventa difficile da accogliere e da tollerare, soprattutto in un tempo di rivoluzione e cambiamenti come l'adolescenza.

Credo dunque che sia importante promuovere una riflessione sulle fatiche di questo periodo così complesso, valorizzando invenzioni e soluzioni singolari come quelle che spesso ci raccontano i ragazzi, che nei momenti di fatica sanno aprirsi anche a nuove modalità di incontro e di confronto».

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