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Molti genitori che si chiedono come avvicinare i bambini alla matematica non sanno che dietro questo rifiuto a numeri e calcoli si nasconde una vera e propria fobia: gli esperti la chiamano Mathemaphobia ed è stata studiata dai ricercatori dell'Università dell'Australia del Sud in collaborazione con l'Australian Council for Educational Research. Pur esistendo tecniche per insegnare ad apprezzare la matematica ai bambini che somigliano più a un gioco che a un compito (e il caso dei Kapla, mattoncini di legno che guidano il bambino tra numeri e cifre attraverso i sensi), i ricercatori hanno notato che l'avvicinarsi di un'esercitazione o dell'ora di questa materia in molti studenti equivale a una scarica di ansia. E hanno cercato delle soluzioni per trasformarla in adrenalina "buona" e in un modo per sviluppare l'autostima nei bambini, uno dei punti centrali di questo studio che cerca di aggirare la paura della matematica.
Ansia da matematica, cos'è che fa così paura ai bambini?
I ricercatori australiani che hanno portato avanti lo studio The impact of mathematics anxiety on self-regulated learning and mathematical literacy hanno definito Mathemaphobia questa ansia da matematica che spesso prende bambini e adolescenti in procinto di cimentarsi con un compito o un'interrogazione di matematica. La competenza matematica nei bambini si sviluppa in età prescolare, ma a un certo punto può trasformarsi in "un senso di paura, di norvosismo e preoccupazione". Uno stato d'ansia, insomma, che colpisce bambini e ragazzi in egual misura. La "math anxiety" è una risposta emozionale a un'insofferenza, all'idea di poter fallire e di lasciarsi prendere dallo stress in una situazione in cui si è a stretto contatto con numeri e calcoli.
Il risultato? Secondo i ricercatori gli studenti che ne soffrono tendono a fare le cose di corsa, a risolvere calcoli anche semplici senza attenzione, a perdere la concentrazione trasformando anche il problema più facili in ostacoli insormontabili.
E questo crea un circolo vizioso che impedisce al bambino o al ragazzo di focalizzarsi sulle sue reali capacità, che vengono oscurate dall'ansia di chiudere al più presto il compito.
Lo studio per verificare i livelli di ansia da matematica sugli studenti australiani ha coinvolto circa 4.200 ragazzi di 15 anni. Le domande ruotavano tutte intorno a fattori psicologici correlati alla matematica quali:
- la motivazione, ovvero la credenza che la matematica fosse importante per il loro futuro
- la capacità matematica
- l'ansia da matematica, ovvero i sentimenti provati al pensiero di questa materia
- la perseveranza, ovvero la capacità di vivere in una situazione nonostante le difficoltà
- l'auto-efficacia, ovvero la consapevolezza di poter riuscire a risolvere problemi matematici
- l'uso della matematica, ovvero la capacità di applicarla nel mondo reale.
Sugli studenti maggiormente affetti da mathemaphobia i ricercatori hanno riscontrato punteggi bassissimi soprattutto nelle voci legate all'autostima e alle competenze come motivazione, auto-efficacia, perserveranza. E hanno trovato la chiave per uscire dall'ansia da matematica proprio controvertendo le consapevolezze psicologiche dei ragazzi.
Sviluppare l'autostima nei bambini aiuta (anche) con la matematica
Il ciclo si rompe quando autostima e consapevolezza di potercela fare si impongono nell'azione, ad esempio nella risoluzione di un quesito matematico. La confidenza nelle capacità cognitive, di logica e dunque anche matematiche diventa la chiave per spingere bambini e ragazzi a crederci, senza mollare prima di aver iniziato. Come si fa? Concentrarsi sui successi e non sugli insuccessi è il modo che tutti hanno per alimentare la confidenza in se stessi. Credere nelle proprie abilità, soprattutto se queste sono presenti e sono state messe in atto almeno una volta (dunque il bambino e il ragazzo sa di poterle mettere in campo, perché le possiede) diventa fondamentale nel superare il limite nei confronti della matematica, trasformando le emozioni negative che si provano nei suoi confronti in sensazioni positive.