Amico immaginario
Cosa fare se scopriamo che nostro figlio gioca, parla e litiga con un amico invisibile? L'amico immaginario è una figura frequente nei bimbi in età prescolare e, a parere degli psicologi, si tratta di una creazione positiva dell'immaginazione del bambino per cui non bisogna preoccuparsi.
Se il nostro piccolo al rientro dalla scuola o mentre gioca e fa i compiti, o la sera dopo che lo abbiamo messo a nanna, parla e litiga con un peluche o con un particolare giocattolo o con un amico invisibile non vuol dire che sia impazzio, ma solo che sta attraversando una fase che interessa il 60% dei bimbi tra i 3 e i 9 anni circa, nella quale il piccolo ricrea nell'amico immaginario una figura particolare che può essere la mamma, un fratello, un amico ecc., e nella quale ripone le proprie ansie, paure e preoccupazioni.
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Cosa non fare quando il bambino ha un amico immaginario
Prima di tutto, sbagliatissimo prendere in giro il bambino che sostiene di avere una “compagnia” che gioca e chiacchiera con lui, alla quale avrà anche dato un nome più o meno familiare. Quindi non umiliare il bambino sostenendo che è un bugiardo, che si è inventato tutto e che il suo amico non esiste ma non eccediamo neanche al contrario, enfatizzando la figura dell'amico invisibile. Semplicemente, comportiamoci come se ci fosse realmente senza eccedere.
L'amico immaginario com'è arrivato se ne andrà e una volta superato il periodo scomparirà spontaneamente. Piuttosto sarebbe importante cercare di parlare con il bambino e cercare di capire se c'è qualcosa che al momento lo turba o se è preoccupato per qualcosa.
Sebbene gli psicologi ci tranquillizzino ribadendo che l'amico immaginario rappresenta una fase normale della vita dei bimbi tra i 3 e i 5 anni è bene interrogarsi sulle cause di questo evento. Bimbi che soffrono di solitudine, che vivono la lontananza di mamma e papà, che stanno superando un momento difficile come grandi cambiamenti, la nascita di un fratellino, l'inserimento alla scuola materna in cui hanno maggior bisogno di attenzioni, di essere compresi e coccolati, e chi può farlo meglio di un amico immaginario sempre pronto ad assecondarli ed accontentarli, senza contraddirli?
Questa figura potrà essere simile alla mamma, al papà, ad un amico o a qualche figura che il bimbo sente meno vicino e della quale per un motivo o per un altro, ne sente la mancanza.
Ad esempio, se la mamma lavora tutto il giorno, probabilmente l'amico immaginario ricoprirà il ruolo della mamma nelle ore in cui è distante dal suo bambino, oppure nei bambini figli unici è facile che l'amico immaginario ricopra la figura del fratellino/sorellina che desiderano.
Spesso, insomma, la figura dell'amico immaginario prende le caratteristiche di una persona affettivamente vicina, ma altre volte è una figura dotata di poteri e capacità sovrumane, ovvero un "supererore", capace ad esempio di volare e fare altre cose che realmente non è possibile fare e di aiutare il piccolo anche in quelle situazioni in cui ci vorrebbe davvero un aiuto magico
Quando preoccuparsi
Mamma e papà devono iniziare a preoccuparsi se il bimbo, a 10/11 anni continua a mantenere viva la figura dell'amico immaginario, escludendo i rapporti reali e la socializzazione con i compagni e con i coetanei, mostrando un carattere chiuso e difficoltà a relazionarsi con gli altri bambini. In quei casi è meglio consultarsi con il pediatra e, se necessario, con uno specialista