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Cos’è l’adozione mite
L'adozione mite si inserisce in un percorso in cui l'obiettivo è prendersi cura di un bambino senza però fargli perdere il legame con i suoi genitori biologici. Per decidere se questa opzione sia quella più opportuna, i giudici valutano l'interesse del minore a mantenere contatti con la famiglia naturale in considerazione dell'affetto da questa dimostrato. Per capire di cosa si tratta è utile chiarire quali sono le tipologie di adozione in Italia:
- Adozione legittimante, il minore diventa figlio dei genitori adottivi, ne assume il cognome e si interrompe ogni legame con la famiglia di origine
- Adozione non legittimante, si tratta di casi particolari in cui il bambino mantiene il proprio cognome, che pospone a quello dei genitori adottivi, non ha legami di parentela con gli altri componenti della famiglia adottiva e conserva alcuni obblighi nei confronti dei genitori biologici.
Chi può adottare e chi può essere adottato
Secondo la legislazione italiana, possono essere adottato i minori italiani o stranieri in stato di abbandono, ossia privi di assistenza materiale e morale da parte dei genitori o dei parenti tenuti a provvedervi. Tale condizione, però, deve essere permanente e non temporanea. Nel caso della temporaneità si ricorre all'affidamento che consente al minore di vivere per un certo periodo con un'altra famiglia fino a quando i genitori naturali non superino il loro momento di difficoltà. Anche i maggiorenni possono essere adottati, in genere questa opzione è finalizzata a tutelare l'interesse dell'adottante privo di figli a trasmettere il cognome e il patrimonio di famiglia. Per poter adottare un bambino si deve avere un'età superiore al minore di almeno 18 anni, ma non più di 45 anni; essere sposati da almeno tre anni ed essere in grado di mantenere, educare e istruire l'adottando.
In cosa consiste l’adozione mite
L'adozione mite ricorre in casi particolari in cui pur sussistendo una inidoneità genitoriale, si vuole tutelare l'interesse del minore a mantenere un rapporto con la famiglia di origine.
Il giudice chiamato a decidere sulla dichiarazione di adottabilità, cioè sullo stato di abbandono, deve preliminarmente accertare la sussistenza dell'interesse del minore a conservare il legame con i genitori biologici, in considerazione dell'affetto dimostrato dagli stessi. In assenza di questo interesse, perché per esempio il padre e la madre sono assolutamente incapaci di prendersi cura del proprio figlio anche dal punto di vista educativo, allora sarà più opportuno optare per l'adozione piena e legittimante. Secondo la legislazione italiana questa ultima opzione, il cui effetto principale è quello di interrompere definitivamente ogni legame con la famiglia naturale, deve rappresentare l'extrema ratio, vale a dire l'ultima risorsa. L'adozione mite riguarda per esempio situazioni in cui i genitori naturali non possono prendersi cura del figlio per condizioni economiche precarie o per motivi di salute.
Quanto dura e quali sono gli effetti dell’adozione mite
Da notare è che i minori soggetti ad adozione mite non sono figli dichiarati adottabili perché non sono orfani né in stato di abbandono totale. Per questi bambini si prevede un percorso di eventuale adozione graduale presso la nuova famiglia ma che può risolversi anche in un ritorno del minore nella sua famiglia di origine e con i suoi genitori biologici, anche perché, durante il periodo di affidamento alla nuova famiglia, i minori continuano a mantenere un rapporto stabile e continuo con i propri genitori biologici e mantengono il loro cognome. Il termine legale di durata massima del periodo di adozione mite è di due anni. In questo periodo l'esercizio della responsabilità genitoriale, ossia il potere di assumere decisioni nell'interesse del bambino, spetta agli adottanti così come il dovere di mantenimento. Per procedere all'adozione mite bisogna presentare domanda al Tribunale per i Minori di competenza con la specifica documentazione del caso. I potenziali genitori devono presentare la dichiarazione di disponibilità a un affidamento di tipo famigliare per candidarsi per una adozione mite e devono sapere di dover assumere un comportamento tale da favorire l'eventuale rientro nella famiglia di origine del minore allo scadere del tempo stabilito di affidamento.
In caso di persistenza della impossibilità di cui sopra, i potenziali genitori adottivi devono essere pronti all'adozione speciale.