In questo articolo
L'adolescenza e il dramma del gambero
L'adolescenza è senza dubbio un periodo ricco di contrasti e contraddizioni e una delle sue caratteristiche centrali è proprio l'insicurezza. Nonostante sia anche un tempo pieno di forze e promesse di vita, talvolta la sofferenza insita nella ricerca di sé e di ciò che contraddistingue spaventa ed è così difficile da tollerare che tutto ciò che si desidera è uscire da questa fase il prima possibile.
Adolescenti come dei gamberi
Questa condizione è ben descritta dalla psicoanalista francese Françoise Dolto, che associa metaforicamente gli adolescenti a dei gamberi che abbandonano il vecchio guscio per trovarne o costruirne uno nuovo. Lasciare il proprio guscio è il primo passo obbligato per la formazione della nuova identità, ma implica anche sostare in una condizione di vulnerabilità ed esporsi così al "congro", un pesce che, nutrendosi di gamberi, rappresenta le minacce che si possono incontrare in questa fase. In particolare, Françoise Dolto fa riferimento al bambino che potrebbe non voler crescere, non accettando le trasformazioni del proprio corpo, ma anche al genitore che, probabilmente spaventato, vorrebbe trattenere a sé il proprio figlio.
Come il gambero non sceglie quando è l'ora di liberarsi del guscio, lo stesso accade all'adolescente che non potrà decidere né come né quando il suo fisico cambierà. Questo, oltre a portare comprensibili nervosismo e inquietudine, può incidere sulla soggettività di quell'individuo e sulla natura dei suoi legami. Il tutto si complica se si considera che, nella società attuale, l'immagine corporea riveste un valore altissimo nel garantire proprio ciò a cui gli adolescenti sono più sensibili: l'inserimento e l'approvazione sociale. Ecco quindi che in questa fase, più che in altre, il cibo può venire utilizzato come linguaggio, tramite tra se stessi e il mondo, in una tentativo talvolta disfunzionale (si pensi, ad esempio, alla rigida restrizione nell'alimentazione) di controllare l'insicurezza e l'imprevedibilità delle trasformazioni.
Il ruolo dei genitori
Se è vero che il protagonista dei mutamenti è l'adolescente, in questa età, comunque, anche i genitori ricoprono un ruolo rilevante e spesso si sentono confusi, disorientati dal continuo oscillare del figlio o della figlia tra posizioni e richieste ancora infantili e atteggiamenti spavaldi e di indipendenza. Quest'epoca evolutiva infatti si nutre ancora del desiderio e del sostegno genitoriale, a patto che padre e madre riescano a sostituire l'esigenza di sentirsi indispensabili con un "essere disponibili", più adeguato alle caratteristiche e ai compiti di sviluppo che l'adolescenza inaugura. La posizione assunta dal figlio con l'entrata nel periodo puberale è come se trasmettesse implicitamente un interrogativo alle figure di riferimento: «Mi vedete, riuscite a riconoscere che non sono più il vostro bambino?». La risposta, molte volte, finisce però per essere un'altra domanda silenziosa: «Sì, ma ora qual è la giusta misura tra l'intrusione e il disinteresse?».
Nonostante non sia facile e non possano valere suggerimenti universali, data l'unicità di ogni soggetto e di ciascuna famiglia, si può tuttavia evidenziare come il ricordo della propria adolescenza offra consapevolezza, fornendo ai genitori un possibile metro e utili criteri di comprensione. Risulta inoltre utile spogliarsi dell'idea che l'età puberale sia necessariamente una "guerra" da combattere di petto, benché si possano comunque verificare delle "ferite" che poi, anche se ricoperte da un nuovo guscio, rimarranno a testimonianza della fatica, del desiderio ma anche del coraggio impiegati nell'esplorazione di sé.
L'intera famiglia è quindi chiamata a ricercare un nuovo equilibrio tra tolleranza, comprendendo e accettando il bisogno di autonomia del figlio, e disciplina, rispondendo alla guida e all'accudimento che l'adolescente ancora chiede. Non sempre è semplice, ma si tratta molte volte di cercare di preservare la convivialità familiare e di tessere insieme il valore dell'esperienza e delle tradizioni con quello delle novità.
Per sostenere, senza banalizzare, le fatiche di giovani e adulti in questo periodo delicato, l'Associazione Pollicino crede nell'importanza delle intuizioni soprattutto dei genitori come via per tentare di riconoscere e illuminare le caratteristiche uniche di ogni "gambero senza guscio".