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Abitudini noiose dei bambini

di Valentina Colmi - 12.11.2014 Scrivici

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Fonte: shutterstock
Perchè i bambini ripetono sempre le stesse cose? Alcune abitudini, apparentemente noiose, hanno una funzione importante nella crescita

Perchè i bambini ripetono sempre la stessa cosa

I bambini sono delle creature in continua evoluzione e i genitori imparano presto che crescere un figlio è un viaggio in divenire. Se da neonati i problemi da affrontare sono le coliche, la mancanza di sonno o l'allattamento, quando crescono – ovvero quando superano l'anno di età e non sono più da considerarsi degli infanti – inizia una nuova fase di bisogni e di comportamenti la cui decifrazione è complicata quasi quanto le definizioni di un cruciverba di difficoltà “esperto”.

Innanzitutto, mamme, tranquillizzatevi: ci sono dei modi in cui i bimbi si comportano che sono seriali, nel senso che non riguardano solo vostro di figlio, ma la maggioranza dei bambini che attraversano una determinata fase dell'età. Dai 13 ai 18 mesi può accadere infatti che insorgano – anche repentinamente – degli atteggiamenti nuovi, che a volte appunto possono spaesare la routine genitoriale. Sebbene a volte sia difficile da credere, si tratta di modalità in cui i bambini esplorano il mondo attraverso nuovi strumenti di conoscenza: il fatto che camminano, ad esempio, permette loro di muoversi in un raggio d'azione più ampio. Oppure la capacità di afferrare gli oggetti tramite la “pinza superiore” - ovvero con il pollice e l'indice – e di manipolarli è una conquista importante.

Certo, non sempre i genitori esausti la vedono in questo modo: alcuni episodi possono davvero irritare, soprattutto se continuativi. Vediamo allora insieme quali sono i comportamenti più fastidiosi nei bambini tra i 13 e i 18 mesi.

  • La ripetizione continua: non c'è niente da fare

I bambini sono abitudinari: odiano l'imprevisto, amano invece la routine. Se questo aspetto è importante fin dalla nascita, come ad esempio l'ora dei pasti o della nanna sempre più o meno uguale, diventa fondamentale quando sono cresciuti ed hanno una maggiore percezione del mondo.

Alzino la mano quanti di voi hanno letto la stessa storia per decine di volte, ma non in una settimana: nello stesso giorno, anzi magari nella stessa sera e a volte di seguito. A sensazione, le mani alzati sono parecchie: il bello è che ogni volta è come se il bambino avesse resettato la volta precedente, visto che per lui è come se stessimo leggendo un nuovo racconto mai sentito prima.

  • Scrivere ovunque: pensate di avere in casa dei piccoli Picasso?

A giudicare da come sono ridotti i mobili e le mura domestiche forse dovreste iscrivere il vostro bimbo ad un corso di piccoli creativi. In questo periodo i bambini cominciano infatti a dimostrare interesse per la grafia, ma non hanno ancora ben chiari i confini nei quali esercitarla: se darete loro un foglio può capitare che disegnino ai bordi e poi sul pavimento. Si tratta anche in questo caso di una voglia di sperimentare.“Cosa succede se prendo questo colore e lo appoggio qui?” si dicono nella loro testa. Ovviamente, come si è detto, il qui è ovunque: anche sulla faccia, sui vestiti, sui giocattoli...

  • La voglia improvvisa di spogliarsi

Da un giorno all'altro, mentre magari stanno facendo altre attività, prendono i pantaloni e se ci riescono se li sfilano, così come si tolgono le calze e le scarpe. Una voglia improvvisa di esibizionismo? No, nemmeno quando magari lo fanno tra gli scaffali del supermercato. Si tratta anche in questo caso di un momento di conoscenza del proprio corpo: i bimbi sono curiosi di scoprire come sono fatti, se anche loro hanno le gambe, l'ombelico e i piedi come tutti gli altri. L'importante è spiegare di non calarsi le braghe in luoghi pubblici, perché è bene imparare a capire che è meglio che certi momenti rimangano in famiglia.

  • Il cambiamento repentino di umore

Può capitare che all'improvviso scoppino a piangere o che si arrabbino, mentre un secondo prima sorridevano beatamente al proprio peluche. Può darsi che qualcosa li abbia disturbati o che semplicemente vogliano attirare l'attenzione di mamma e papà.

  • Capricci

E' tendenza diffusa a credere che il capriccio si manifesti attorno ai due anni, quando i bambini si rendono conto di essere qualcos'altro dai genitori e cercano di affermare la propria individualità. Ebbene, possono cominciare anche prima e capita di assistere a delle vere e proprie scene madri: si buttano per terra, battono i pugni, piangono come se fossero in una telenovela sudamericana. L'arma migliore è ignorarli: dopo poco si calmeranno da soli perché hanno capito che non otterranno nulla dal loro comportamento.

Sì, non è un'abitudine molto igienica, considerando poi che quel dito – dopo essere stato passato e ripassato per bene su per la narice – può andare a finire in bocca, sui giocattoli, addosso alla mamma o anche nella pappa (se non si riesce a fermarlo in tempo). E' il miglior modo per disperdere germi, questo è vero, ma è anche un altro modo per conoscere i confini del proprio corpo. Non dimenticate che spesso i bimbi, dopo la bocca, usano il naso come strumento di scoperta, cercando di infilarci oggetti di cui non sanno la funzionalità (come ad esempio i piccoli soprammobili che ci sono sugli scaffali).

  • La voglia insaziabile di un cibo

Se scoprono un cibo nuovo, vi chiederanno di provarlo in continuazione come se fosse la prima volta. Ad esempio i biscotti forniscono una grande attrattiva: ne mangerebbero in gran quantità e a tutte le ore se non venissero fermati. Anche in questo caso bisogna armarsi di santa pazienza e ripetersi il mantra: “E' un momento, passerà”.

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