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Svezzamento, schema dei pasti e guida per introdurre alimenti e gusti nuovi nel piatto dei bambini

di Elena Cioppi - 18.11.2020 Scrivici

svezzamento
Fonte: shutterstock
Svezzamento, lo schema dei pasti per aiutare il bambino a vivere con serenità il passaggio dal cibo liquido a quello solido sin dalle prime fasi.

Lo svezzamento è un momento topico dello sviluppo del bambino, che nel passaggio da alimenti liquidi ai cibi solidi auto-afferma se stesso da neonato a bambino che cresce, gusta e assapora le cose del mondo. Tra i consigli sullo svezzamento da seguire per far sì che questo momento di transizione avvenga in tutta serenità, ci sono ovviamente quelli dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Questo perché le fasi dello svezzamento sono legate anche a un corretto approccio all'alimentazione sana che i bambini si porteranno dietro a lungo, anche nella vita adulta. Come capire se il bambino è pronto per lo svezzamento? Ecco una piccola guida per individuare i segnali e procedere in serenità e per gradi nell'integrazione di nuovi alimenti nella quotidianità del bebè.

In questo articolo

Svezzamento, cosa consiglia l'OMS?

  • L'OMS raccomanda l'allattamento esclusivo con latte materno per i primi 6 mesi di vita
  • Secondo le linee guida della European Society for Pediatric Gastroenterology, Hepatology and Nutrition (ESPGHAN) il divezzamento non dovrebbe essere avviato né prima della diciassettesima settimana del bambino, né oltre la ventiseiesima
  • L'American Academy of Pediatrics raccomanda l'introduzione di "alimenti complementari" non prima dei 4 mesi compiuti e indica comunque di proseguire l'allattamento al seno esclusivo fino ai 6 mesi.

L'OMS nelle sue linee guida per il divezzamento pubblicate in italiano sul sito del Governo riportano la corretta ripartizione delle fasi in cui il bambino va incontro una volta iniziato il processo. Il passaggio da cibo liquido - preferibilmente il latte materno entro i primi 6 mesi - a quello solido non avviene secondo un timing definito, ma segue il ritmo del bebè, i suoi bisogni.

In ogni caso, pur non esistendo regole precise, nelle linee guida dell'OMS si riporta che "il lattante a 6 mesi è pronto a ricevere cibi solidi". Intorno a questa età la maturazione intestinale del bambino è completa e il bebè è in grado di afferrare, masticare e deglutire le nuove proposte alimentari che gli fanno i genitori.

Svezzamento a 4 mesi quanti pasti?

Svezzamento a 4 mesi, quanti pasti deve introdurre il bambino? Il trucco è partire gradualmente, soprattutto in queste primissime fasi in cui il bambino si approccia ad alimenti nuovi. Quelli da integrare nell'alimentazione dei bambini di quattro mesi in cui il principale alimento è ancora il latte sono:

  • mela
  • pera
  • banana
  • prugna
  • qualche goccia di limone

La frutta serve solo come spuntino di metà mattina o metà pomeriggio e in particolare con la pera, uno dei più digeribili.

Svezzamento a 5 mesi, quanti pasti?

Il neonato a 5 mesi è pronto per accogliere nuovi sapori oltre a quelli della frutta, tenendo ben presente le condizioni per cominciare a introdure nuovi alimenti. Questo perché i pediatri e l'OMS si raccomandano, se il bambino non si mostrasse pronto per le prime fasi del divezzamento, di aspettare comunque i sei mesi per avviare le novità alimentari nella sua dieta.

In ogni caso, se il bambino ha accolto bene e con entusiasmo la novità della frutta, a cinque mesi si può aggiungere:

  • patata
  • carota
  • zucchina
  • zucca
  • riso, mais e tapioca in crema
  • coniglio, tacchino, pollo, vitello e manzo liofilizzati
  • parmigiano
  • olio extravergine di oliva

Se il bambino è pronto a cinque mesi si può anticipare lo svezzamento classico, ancora con le farine o le carni liofilizzate. Si comincia solitamente con un pasto al giorno in sostituzione al latte (di solito il pranzo) e piano piano si integra anche la cena, intorno ai 7 mesi.

Schema dello svezzamento a 6 mesi

  • a sei mesi il bambino può introdurre il glutine
  • a sei mesi il bambino può provare la pastina in formato piccolo, tipo stelline
  • come alternativa allo svezzamento classico, i genitori possono provare l'autosvezzamento

Tra le alternative che si hanno davanti a 6 mesi, quando il bambino si trova davanti a una folta schiera di alimenti da cui attingere per i suoi pasti, c'è ovviamente anche l'autosvezzamento.

Non seguendo una vera e propria tabella, le mamme e i papà di bambini che non apprezzano i gusti nuovi e non riescono a seguire l'inserimento di gusti nuovi si sentono più liberi di fargliene provare diversi, in tutta libertà. In ogni caso, tra gli elementi che i bambini possono integrare dai sei mesi in poi ci sono: 

  • albicocca e pesche
  • Sedano
  • porro
  • cipolla
  • insalata
  • finocchi
  • cavolfiori
  • spinaci
  • semolino e crema multicereale
  • Coniglio, tacchino, pollo, vitello e manzo omogeneizzato
  • formaggio ipolipidico

Svezzamento a 7 mesi, che schema seguire?

  • il neonato a 7 mesi integra la seconda pappa
  • alterna i pasti solidi con due poppate di latte
  • può integrare il sugo di pomodoro
  • può integrare i legumi

Gia dal settimo mese l'alimentazione del piccolo si configura come completa, grazie all'inserimento di una grande varietà di elementi. I legumi, che si possono cominciare ad integrare in commistione con il brodo di carne e le verdure, arricchiscono di proteine la sua pappa. Proprio in questa fascia il piccolo è pronto per fare due pasti soliti al giorno, con l'aggiunta di due poppate di latte a completamento. Proprio in questa fase insieme ad altri alimenti nuovi (meno l'uovo, il miele, il maiale e il prosciutto che si aggiungono, sempre gradualmente, dall'ottavo mese in poi) il piccolo diventa più autonomo a tavola, più curioso e interattivo con mamma, papà e i fratellini. Ecco gli alimenti che può aggiungere al suo piano alimentare di svezzamento dal settimo mese:

  • pastina micro
  • ricotta fresca
  • yogurt intero

Svezzamento, come iniziare?

  • attendere che il bambino stia seduto da solo
  • attendere che mostri interesse per il cibo solido e diverso dal latte
  • attendere che sappia deglutire e afferrare i cibi con le sue mani

La domanda che si pongono mamme e papà con un bambino in procinto di scoprire i piaceri della tavola è: svezzamento, quando iniziare? Ma soprattutto, come? Le linee guida dell'OMS, quelle dei pediatri e il buon senso dei genitori la dicono lunga sul fatto che il bambino, oltre ad avere delle competenze fisiologiche che solitamente acquisisce dai 6 mesi in poi, deve mostrare interesse nei confronti del cibo e soprattutto deve essere lasciato libero di provare, assaggiare, toccare con le mani ed eventualmente anche lasciare da parte gusti nuovi e alimenti.

Se il bambino non vuole mangiare ci sarà una ragione, che deve essere indagata al di là delle schede per lo svezzamento e delle fasi corrette con le quali dovrebbe assumere cibo nuovo. Infine, riproporlo sempre in maniera diversa, anche a distanza di giorni dalla prima volta, può aiutare il piccolo a entrare in confidenza con quel gusto nuovo, così diverso dal latte di mamma.

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