In questo articolo
Cos’è la farina lattea
La farina lattea è un prodotto a base di farina, latte e zucchero che viene alle volte usato come ingrediente in dolci, biscotti e altri prodotti da forno. La sua funzione principale è però quella di essere il primo alimento introdotto durante lo svezzamento. Questo cibo rappresenta per il bambino la prima esperienza gustativa al di fuori del latte materno. Preparare la farina lattea è semplice e il prodotto è molto nutriente. Alle volte vengono aggiunti cereali e frutta disidratata per dargli un sapore in più. In realtà alcuni pediatri la consigliano, altri no, perciò prima di introdurla nella dieta del proprio figlio è sempre bene valutare con il proprio medico se, come e in quali quantità usarla durante lo svezzamento
Come si prepara la farina lattea
Le farine lattee possono essere di diversi tipi, in base a cosa contengono e da cosa sono arricchite. Tra i primi cereali che si possono addizionare ci sono il riso e il mais che, essendo privi di glutine, sono più facilmente tollerati dal bambino piccolo. Alcune farine lattee sono inoltre arricchite con zucchero o miele anche se alcuni pediatri sconsigliano di introdurre questo alimento prima del dodicesimo mese perché si sarebbero verificati alcuni episodi di botulismo infantile correlati al suo consumo. L'alimento è costituito essenzialmente da latte e si prepara istantaneamente con aggiunta di acqua bollente.
Le proprietà della farina lattea
Alla farina lattea, alle volte, vengono aggiunti zucchero o miele per riprodurre il sapore dolce del latte materno e rendere la pappa più gustosa. Se il bambino la rifiuta, meglio non forzarlo ed evitare di aggiungere questi ingredienti anche per non condizionare negativamente le abitudini alimentari del piccolo che potrebbero portarlo all'obesità o ad altre problematiche di salute. La farina lattea è un alimento energetico e nutriente, grazie al contenuto di carboidrati, proteine, calcio e vitamina D presenti nel latte.
In alcuni casi vengono aggiunti vitamine, sali minerali soprattutto calcio e ferro, ed oli vegetali ricchi di acidi grassi essenziali. Le percentuali di ogni singolo nutriente sono riportate in etichetta. Soliamente la farina lattea viene indicata dal pediatra e introdotta nell'alimentazione del bambino a partire dal sesto mese. Le farine lattee si possono trovare in farmacia.
Cosa sapere sullo svezzamento
Da ricordare è che l'Organizzazione Mondiale della sanità (Oms) invita a privilegiare l'allattamento al seno almeno fino al sesto mese in quanto il latte umano è l'alimento ideale per il piccolo. Non è pertanto opportuno iniziare lo svezzamento prima del termine di questo periodo anche perché il bambino non è ancora predisposto ad assumere cibi solidi. A sei mesi invece si può iniziare con le pappe perché il bebè è in grado di deglutire i solidi, aprire la bocca al cucchiaio o girare il viso per rifiutarlo. L'Ospedale Bambino Gesù indica che con l'inizio dell'alimentazione complementare, l'allattamento materno dovrebbe proseguire almeno fino ai 12 mesi, e anche oltre l'anno a seconda della volontà di mamma e bambino.
Cos’è l’autosvezzamento e come prevenire allergie
Alcune famiglie scelgono di provare l'autosvezzamento che è una alimentazione complementare che rispetta l'innata capacità del bambino di autoregolazione. In pratica da dopo i sei mesi, quando il bambino comincia a interessarsi al cibo che i genitori mangiano, va assecondato lasciandogli liberamente provare i cibi presenti a tavola. Ovviamente questo si può fare solo se la dieta familiare è corretta qualitativamente e quantitativamente perciò, prima di procedere con l'autosvezzamento è consigliabile valutare l'alimentazione della famiglia con il pediatra. Per far sì che il bambino sia libero di esplorare e di familiarizzare con nuovi alimenti, è importante che i genitori lo rendano partecipe, tenendolo a tavola con loro e condividendo con lui il momento del pasto.
Per quanto riguarda le allergie, ricerche recenti hanno osservato che per alcuni alimenti l'introduzione precoce sembra che riduca il rischio di una scarsa tolleranza da parte del bambino. Per questo motivo l'ospedale Bambino Gesù consiglia di inserire da subito tutti gli alimenti, inclusi uovo, pesce e tutte le verdure. Da evitare sono invece un eccessivo consumo di sostanze che possano favorire l'insorgere di alcune malattie come diabete e obesità, ovvero non esagerare con il consumo di zuccheri semplici, grassi di origine animale, proteine animali e sale.