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Un sacchetto di biglie, la Recensione del film
'Un sacchetto di biglie' è un film tratto dalla storia vera di due giovani fratelli ebrei nella Francia occupata dai tedeschi che, con una dose sorprendente di astuzia, coraggio e ingegno riescono a sopravvivere alle barbarie naziste e a ricongiungersi alla famiglia. Christian Duguay, il regista di Belle & Sebastien, farà vivere sul grande schermo una straordinaria storia vera sull’Olocausto tratta dal romanzo classico di Joseph Joffo, che ha venduto milioni di copie nel mondo.
Un'emozionante rilettura dell'Olocausto, ma senza retorica, e raccontata secondo il punto di vista di un bambino. Ed è proprio questa la bellezza di questo film, che consiglio di andare a vedere al cinema con i vostri figli. Lo sguardo non è quello di un adulto, ma di un bambino che improvvisamente si trova catapultato in una tragedia di cui non conosce le dinamiche e le cause, ma di cui è costretto a subirne le conseguenze.
Sinossi del film
Ed è interessante ascoltare il punto di vista dei bambini protagonisti del film, Dorian LE CLECH che interpreta Joseph e Batyste FLEURIAL PALMIERI nel ruolo del fratello più grande Maurice, che ci raccontano la sinossi di 'Un sacchetto di biglie'.
È la storia di Joseph Joffo che deve attraversare la Francia con suo fratello Maurice durante la Seconda Guerra mondiale per passare nella zona libera. Prenderanno tutti e due delle strade difficili per arrivarci. Incontrano persone simpatiche, ma anche altre delle quali non devono fidarsi. E poi tutto viene sconvolto: i Tedeschi sbarcano e invadono la zona libera. Joseph e Maurice possono essere catturati in ogni momento e provano quindi a nascondersi. Per poter restare nello stesso luogo per diversi mesi, Maurice trova un lavoro in un ristorante e Joseph abita a casa di una famiglia di librai e in cambio consegna i giornali. Quando gli Americani sbarcano in Francia, i Tedeschi ripartono e i due ragazzi sono liberi- racconta Dorian
Batyste:
Il film racconta la storia di due bambini ebrei che vivono a Parigi con la loro famiglia. Quando diventa obbligatorio indossare la stella gialla, sono vittime di ingiurie a scuola e di tafferugli. I genitori chiedono a tutti e due di fuggire e di raggiungere la zona libera per mettersi al sicuro. Credono che quella sia la soluzione migliore. Joseph e Maurice arrivano a Nizza dove si trovano già i loro due fratelli maggiori. Anche i genitori riusciranno a ritrovarli, ma quando i Tedeschi invadono la zona libera la famiglia si divide di nuovo. Maurice e Joseph partono per un campo scout. Un giorno in cui escono con Ferdinand, un ragazzo più grande, vengono arrestati dai Tedeschi e torturati. Grazie a un parroco riescono a cavarsela, riprendono il loro viaggio e poi si fermano in un paese dove trovano lavoro. Joseph inizia a vendere i giornali per conto del libraio che lo ospita e Maurice trova un posto nella ristorazione ed entra a far parte della Resistenza fino alla fine della guerra.
Il nostro punto di vista sul film
Quando sei piccolo come Joseph il mondo ti sembra grande e spesso difficile da capire; l'essenziale, ciò di cui hai bisogno si riassume nella semplicità di un sacchetto di biglie con cui giocare con i fratelli o gli amici, il suono dolce del violino suonato da tua mamma e l'abbraccio rassicurante di tuo padre. E basta poco, una stella cucita su una giacca, lo sguardo triste dei tuoi genitori, per capire che tutto sta cambiando, perdere ogni certezza, equilibrio, e ritrovarsi improvvisamente in un mondo in bianco e nero che non ha più il sorriso di tuo padre, o il colore di una biglia.
L'essenziale tutto ad un tratto diventa salvarsi, rinnegare le proprie origini ebraiche, e trovare il coraggio e la forza di non piangere e resistere. La spensieratezza dell'infanzia lascia il posto alla consapevolezza, alla paura, alla rabbia e alla speranza di poter tornare a casa e riabbracciare la propria famiglia.
La semplicità lascia il posto alle domande:" che vuol dire zona libera? ... è dove siamo liberi di essere ebrei?".
E quando i cattivi vanno via e tutto finisce, lo sguardo ormai è diverso, il mondo che un tempo sembrava così grande rispetto a una piccola biglia, diventa improvvisamente più piccolo perché quello che Joseph ha vissuto lo ha costretto a diventare più 'grande'. E ciò che resta della sua infanzia è una piccola biglia blu, la sua preferita, che ha tenuto stretto nella sua mano dall'inizio alla fine per ricordargli che in fondo è ancora un bambino.
Se questo è un uomo...
Guardando questo film, mi sono tornate in mente le bellissime parole di Primo Levi nella poesia 'Se questo è un uomo', perché è importante ricordare ciò che è stato, e avere uno sguardo più consapevole su ciò che accade anche oggi. È importante leggere con occhio attento l'attualità e riflettere 'se questo è un uomo', 'o se questa è una donna', quando vediamo le condizioni di molti migranti, o quando ascoltiamo distratti le notizie delle migliaia di morti in guerre di cui spesso neanche si parla.
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per un pezzo di pane
Che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
Trailer del film
Clip in esclusiva per PianetaMamma
Informazioni sul film
- Il film è tratto dall'opera 'Un sacchetto di biglie' di Joseph Joffo
- Uscita al cinema: 18 gennaio 2018
- Durata: 110 minuti
- Regista: Christian Duguay
- Distribuzione: Notorius Pictures