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Come giocare a Quidditch

di Federico Vergari - 24.04.2018 Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Giocare a Quidditch, la competizione a squadre nata dalla fantasia dell'autrice di Harry Potter, si può: non si usano scope volanti ma un bastone, scarpini e un boccino

Giocare a Quidditch

Sapete che il Quidditch non è solo un'invenzione letteraria della “mamma” di Harry Potter? Il gioco a squadre che vedeva impegnati i maghetti di Hogwarts a cavalcioni delle scope in volo è anche un gioco vero e proprio. Il Quidditch babbano è una competizione che appassiona un numero sempre maggiore di giovanissimi, anche in Italia.

Sai giocare a Quidditch? No rispose di nuovo Harry chiedendosi in cuor suo di che cosa mai stesse parlando.

Io sì. Papà dice che sarebbe un delitto se non mi scegliessero per far parte della squadra del mio dormitorio, e devo dire che sono proprio d'accordo. Tu sai già in quale dormitorio andrai a stare?

Siamo nel Parco di Villa De Sanctis. Un rettangolo verde compreso tra la via Casilina e la via Prenestina, a due passi da Torpignattara e a quattro dal Pigneto. Siamo nel cuore della Roma popolare e multietnica. La Roma schietta e sincera che certe volte - a chi non c'è abituato - può sembrare poco empatica, quasi cattiva. Ma che in realtà è l'esatto contrario.

È un tardo pomeriggio di venerdì e nel parco il sole inizia lentamente a calare, c'è chi si allena correndo, chi improvvisa una partita a pallone e c'è un capannello di uomini di almeno sei o sette nazionalità diverse che si sfida a colpi di trazioni sulla sbarra. Da quanto ci tengono e da quanto si sfottono sembra che ci sia qualcosa in palio. Forse denaro, forse un birra o magari soltanto l'orgoglio e la mascolinità.

È in questa cornice che incontro i ragazzi della Virtute Romana Quidditch, una delle due squadre romane di Quidditch (sì proprio il gioco inventato da J K Rowling nella saga di Harry Potter). I campioni d'Italia in carica, per l'esattezza.

L'età media della squadra è molto bassa, circa 20 anni se non si considera un circa cinquantenne che da poco tempo si è avvicinato alla squadra ed è entrato in rosa. Sono quasi tutti studenti e c'è qualche lavoratore. Ovviamente sono tutti appassionati di Harry Potter, ma – contrariamente a quanto si possa immaginare – il maghetto di Hogwarts c'entra poco o niente con la disciplina sportiva.

Sì, la maggior parte di noi si è avvicinata a questo sport perché appassionata del libro o dei film, ma una volta indossati gli scarpini (che sono gli stessi che si usano per giocare a calcio sull'erba non sintetica ndr) per noi Harry Potter non esiste più. È tutta un'altra storia, esiste solo la competizione.

ammette Giorgia il Capitano della squadra.

Per le undici, tutta la scolaresca era sugli spalti, intorno al campo di Quidditch. Molti erano armati di binocoli. Anche se i sedili potevano sollevarsi in aria, a volte era comunque difficile seguire quel che succedeva in campo.

Il capitano mi fa una disamina perfetta di azioni e tattiche, parla di pluffa e bolidi, azioni di attacco e difesa. Parla di protezione del boccino se serve fare ancora punti o di caccia se è necessario chiudere la partita. E tutto questo lo fa con lo stesso savoir faire con cui un Mourinho qualsiasi parlerebbe davanti a un giornalista di fuorigioco e calci di rigore. Intanto accanto a noi alcuni ragazzi si stanno scaldando prima che inizi l'allenamento. Sento che stanno parlando della remuntada della Roma col Barcellona e chissà, magari anche loro sognano un'impresa di quel tipo, ma traslata nel Quidditch. Tra qualche giorno partiranno per la Germania e giocheranno una specie di Champions league, del resto. Perché non sognare?

Il nostro sport. Lo sport dei maghi. come... come il calcio nel mondo dei Babbani: tutti seguono il Quidditch. Si gioca in aria, cavalcando manici di scopa, e con quattro palle... difficile spiegare le regole

Ho letto fino al quarto libro e guardato tutti i film. Posso dire da amante ma non da cultore di sapere in linea di massima che cosa sia il Quidditch. C'è però un aspetto – o forse sarebbe meglio dire una sfumatura – che mai avevo colto prima. Si tratta di uno sport incredibilmente tecnico e complesso nel quale, per aspetti diversi, è possibile rintracciare tanti altri sport. Il calcio, il dodgeball, la pallamano, il basket e anche il football americano.

Le regole? Sono semplici in fondo, sono le stesse identiche che possiamo carpire dalla storia, ma senza magia, quindi scusate il poco romanticismo: con le leggi della fisica terrestre. Non si gioca a cavallo delle scope, ma gli atleti devono correre e giocare per tutta la durata della gara con un bastone di pvc di un metro di lunghezza tra le gambe. Possono tenerlo con una o due mani o anche soltanto stringendo le cosce, l'importante è che non cada, pena l'arretramento del giocatore e quindi l'inferiorità numerica nel corso di un'azione. Ovviamente c'è anche un boccino da agguantare, azione necessaria per poter terminare una partita e determinare un vincitore e uno sconfitto. Nel Quidditch non esiste il pareggio. Inutile dire che questo boccino non vola, ma è attaccato sulla schiena di un arbitro che a partire dal diciottesimo minuto di gioco entra in campo e inizia a correre con lo scopo di non farsi prendere da nessuno. A quel punto spetta ai giocatori (qui subentra l'alta strategia) decidere se difendere il boccino (se si sta perdendo) o attaccare il boccino (per chiudere l'incontro e vincere). Si tratta di una partita nella partita e mentre il cercatore prova ad agguantare la tanto agognata sfera il risultato della partita (che continua sullo stesso campo) può cambiare e di conseguenza può cambiare anche la strategia.

Harry rimase disteso, in silenzio. Avevano perso... per la prima volta, aveva perso una partita a Quidditch.

Tra le regole più interessanti dell'intero sistema c'è la Gender Rule. Nel quidditch si gioca con squadre miste, ma devono essere squadre bilanciate. Questo bilanciamento però non si basa sul sesso, ma sul genere. Nello specifico questa regola vuole che ci siano almeno 4 persone appartenenti allo stesso genere. Questo ovviamente ha causato dei problemi di natura pratica e di fair play. Una squadra potrebbe schierare solo uomini forti e fisicati purché tre di questi dichiarino di sentirsi appartenenti al genere femminile. Si tratta di un'extrema ratio, ma in fondo neanche troppo. Mi dicono i ragazzi della squadra che è successo, tanto che in Italia da questa stagione, è stata introdotta la Sex Rule che impone di tenere conto soltanto del sesso del giocatore. Forse meno liberale come regola ma di certo più onesta e in grado di garantire una giusta proporzione tra giocatori di sesso maschile e femminile.

La Virtute Romana Quidditch è una società sportiva dilettantistica e si autofinanzia ed è alla ricerca di uno sponsor. Se qualcuno appassionato di sport ed Harry Potter, magari una libreria, volesse farsi avanti sappia che a Roma ci sono una decina di ragazzi che ogni settimana sputano sangue e sudano per difendere i colori della propria “magica” squadra. Che attualmente è campione nazionale in carica e no, non è un favola.

Nota al testo. Le citazioni sono tratte da Potterpedia.it

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