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Perchè il bambino piange?

di Redazione PianetaMamma - 23.10.2012 Scrivici

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Dalla fame alla noia: ci sono davvero tanti motivi per cui un bambino di pochi mesi piange e spesso non capiamo come comportarci

Nonostante tutti i libri letti e i consigli ricevuti, spesso vedere le prime volte il nostro bambino che piange ci coglie quasi di sorpresa. "Perché piange?" ci chiediamo incredule e un po' spaventate "Come fare per calmarlo?". Per iniziare, è bene interiorizzare completamente una grande verità: tutti i bambini piangono. E la prima ragione per cui piangono è perché non sono in grado di esprimersi a parole, con il linguaggio. Sì, ci sono bambini che piangono di più o di meno, ma anche il bambino più buono, più amato e coccolato, prima o poi piangerà. Tanto vale farsene una ragione. Quando piange, il nostro bambino ci sta chiedendo aiuto perché c'è qualcosa che non va.

Diversi tipi di pianto
Quando si inizia a conoscere meglio il bambino, si distinguono anche i diversi tipi di pianto, e di conseguenza le richieste a cui corrispondono, anche in relazione agli altri movimenti del corpicino. Tuttavia, a volte ci ritroviamo con un bambino "già grande", magari di nove o dieci mesi, che strilla disperato e nemmeno noi che dovremmo conoscerlo capiamo cosa ci vuole dire. Niente panico: nonostante l'ansia che ci prende appena inizia la sceneggiata (magari in un luogo pubblico) cerchiamo di mantenere la calma e di riflettere (LEGGI) al fine di rimuovere la causa del nervosismo.

Pianto del bambino, come consolarlo?

La fame
Questo è uno dei motivi più comuni del pianto del neonato. Teniamo presente che anche i neonati possono avere più o meno appetito a seconda dei giorni. Inoltre, quando il bebè inizia ad assumere le prime pappe, anche se lo stiamo ancora allattando, può darsi che spesso pianga per la sete. Teniamo quindi sempre a portata di mano un biberon di acqua e vediamo se questo lo calma.

Stanchezza
I segni della stanchezza in alcuni casi sono evidenti (il piccolo sbadiglia o si strofina gli occhi) ma altre volte lo sono di meno: se la sua attività diminuisce o se perde interesse nei confronti delle persone o dei giocattoli, forse ha solo voglia di riposare o di fare una pausa tra le braccia della mamma (LEGGI)

Disagio
Anche i bambini sono sensibili ai piccoli disagi che colpiscono noi adulti: magari c'è troppo caldo, troppo freddo, troppo umido, i suoi vestiti sono stretti o all'interno del body ci sono etichette fastidiose che irritano la pelle. In genere in questi casi il bambino si contorce o inarca la schiena mentre piange, come se volesse allontanarsi dalla fonte del suo disagio, ovvero il suo stesso corpo.

Il bambino urla: ecco perché

Dolore
Il bambino caccia un urlo improvviso e acuto, poi si ferma per prendere fiato e ricomincia: questo può essere un segno di un dolore fisico, è bene quindi esaminarlo e magari provargli la febbre (LEGGI).

Sovrastimolazione
Magari la stanza è rumorosa, la radio o la televisione sono accese, ci sono persone che cercano a più riprese di attirare l'attenzione del bambino magari attraverso giochi musicali. Il bambino piange, chiude gli occhi e gira la testa dall'altra parte: è tempo di portarlo in un ambiente silenzioso, magari non troppo illuminato, per cullarlo e coccolarlo in tranquillità. A volte bastano pochi minuti per fargli ritrovare la serenità!

VIDEO: Piange? Ecco cosa fare

La frustrazione
Il neonato è come un piccolo e curioso esploratore che deve ancora scoprire tutto del mondo, ma in tutto questo spesso è impedito dal suo stesso corpo. Allora grida di frustrazione perché non riesce ancora a trascinarsi verso l'oggetto del suo interesse. Magari ha solo bisogno di un piccolo aiuto.

La solitudine
Talvolta il piccolo ha solo bisogno di un abbraccio o di una parola, perché sente la mancanza del calore della mamma.

La paura
Soprattutto verso il settimo o l'ottavo mese, può succedere che il bambino si trovi improvvisamente in braccio a una persona poco conosciuta che gli impedisce di vedere dove si trovano i genitori. Il suo pianto è un modo per far capire che ha paura e che non si sente al sicuro.

La noia
Perché il nostro bambino si mette improvvisamente a piangere ogni volta che, dopo averlo accudito e sfamato, ci sediamo finalmente a mangiare noi? E' un comportamento che può infastidirci parecchio, ma talvolta è dettato esclusivamente dalla noia. Può essere sufficiente stimolarlo e coinvolgerlo nella conversazione o dargli un giocattolo; in questo modo il piccolo inizierà a vedere il pasto come un momento di convivialità e condivisione.

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