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Neonato dorme solo in braccio
Nel nostro immaginario di futuri genitori il neonato dorme beato dei sonni tranquilli nella sua culletta, si sveglia per mangiare e poi si riaddormenta con una dolce ninna nanna. Nulla di più lontano dalla realtà. I neonati hanno bisogno del contatto fisico con la mamma o con il papà, si addormentano tranquilli cullati dal dondolio del suo corpo e del battito del suo cuore e il pianto che scatta una volta che vengono essi giù nel lettino è del tutto naturale. Ma cosa fare quando il neonato dorme solo in braccio? É una cattiva abitudine del sonno da eliminare subito oppure possiamo comprendere meglio perché ciò accade e aiutarlo a diventare gradualmente più indipendente?
Come mai il neonato vuole stare sempre in braccio?
Come scrive William Sears durante il mese successivo alla nascita, il bambino cerca di riorganizzare la propria vita e deve faticosamente inserirsi nella vita al di fuori dell'utero. La nascita e l'adattamento alla vita postnatale fanno emergere il temperamento del bambino, quindi per la prima volta deve fare qualcosa per soddisfare i suoi bisogni. È costretto ad agire, a "comportarsi".
Se ha fame, ha freddo o è spaventato, piange. Deve fare uno sforzo per ottenere le cose di cui ha bisogno dal suo ambiente di cura. Secondo alcuni esperti, i primi 3 mesi di vita andrebbero considerati un vero e proprio quarto trimestre per il bambino, costretto a fare i conti con un adattamento difficile alla vita fuori dalla pancia, dove tutto era silenzioso, buio, tranquillo, dove viveva appiccicato alla mamma e i suoi bisogni venivano soddisfatti senza dover combattere.
Se guardiamo le cose da questa prospettiva comprenderemmo più facilmente il bisogno del bambino di stare in braccio e non lo giudicheremmo un bambino difficile o viziato.
Nei neonati la necessità e il bisogno di stare in braccio non può essere etichettato semplicemente come un vizio, ma va considerato per quello che è: una necessità primaria.
Perché si sveglia quando lo metto nella culla?
Fatta questa premessa, dunque, se parliamo di un bambino di poche settimane di vita e cambiamo l'approccio mentale possiamo capire meglio perché poi piange se viene messo nella culla. E' come se fosse programmato per piangere ogni volta che qualcuno lo mette giù, perché essere lasciati soli è pericoloso quando non puoi muoverti per sfuggire al pericolo e dipendi dalla vicinanza del tuo caregiver per la tua stessa sopravvivenza.
Ovviamente, dopo aver compreso quale sia l'origine dei bisogni del neonato non possiamo dimenticare che dover tenere il neonato sempre in braccio può essere molto faticoso e frustrante per il genitore. E allora ecco alcuni consigli per gestire i bambini che vogliono dormire sempre in braccio, assecondando i suoi bisogni nei primi mesi di vita.
- Fasciare il bambino: lo swaddle, permette al bambino di sentirsi come nel ventre materno, più "raccolto", evita movimenti bruschi di braccia e gambe, che potrebbero spaventarlo e svegliarlo, previene quindi i risvegli, riderebbe il rischio SIDS (perché il bambino non si muove né si gira).
- Usare una fascia: "portare il bambino" addosso in una fascia è certamente uno dei modi migliori per mantenerlo calmo. Scegliere il Babywearing significa anche 2 mani libere e assicurare al bambino tutto il contatto fisico di cui ha bisogno. Importante scegliere con cura la fascia: una buona fascia sarà facile da usare e sosterrà sia la tua colonna vertebrale che quella del tuo bambino senza esercitare alcuna pressione sui fianchi del piccolo. E ricorda che i neonati dovrebbero sempre essere rivolti verso l'interno con una posa a "gamba di rana".
- Rumore bianco: è ormai dimostrato che il rumore bianco, come ad esempio quello della lavatrice o dell'asciugacapelli, aiuta il bambino a tranquillizzarsi e ad addormentarsi.
- Fai attenzione ai segnali: interpretare i motivi del pianto del neonato è un'arte che si apprende solo con la pratica. Se il bambino ha fame, è sporco e necessita di essere cambiato o ha mal di pancia non c'è nulla da fare se non riconoscere i suoi bisogni e soddisfarli.