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Il rigurgito nei neonati: cause, rimedi e consigli per evitarlo

di Antonella Di Lorenzo - 05.03.2021 Scrivici

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Fonte: shutterstock
Il rigurgito nei neonati è piuttosto frequente. Cosa fare per prevenirlo e quando bisogna preoccuparsi? Ecco tutto quello che bisogna sapere sul rigurgito nei neonati, rimedi e cause

In questo articolo

Rigurgito nei neonati, rimedi e cause

Il rigurgito è uno di quei tipici fenomeni che coinvolgono frequentemente i neonati durante l'allattamento.

Cosa si intende per rigurgito? Si tratta della fuoriuscita di cibo (latte) e saliva dalla bocca del bambino e spesso si manifesta durante la poppata o nelle ore a venire, durante la digestione. Compare già dalle prime assunzioni di latte e tende a scomparire intorno ai 12, massimo 18 mesi di vita. Quindi potrà capitare anche durante lo svezzamento con le prime pappe. Ci sono tre tipologie di reflusso nei neonati:

  • fisiologico, ed in questo caso non è da ritenersi preoccupante per la sua salute
  • cronico con calo visibile della crescita, in tale occasione la mamma dovrebbe rivolgersi al pediatra per capire la causa e trovare dei rimedi al problema.
  • sintomatico se si presenta spesso, anche se il bambino cresce normalmente e il suo peso non subisce oscillazioni considerevoli

Cause

Nel primo anno di vita la causa di questo fenomeno fastidioso è l’immaturità dell’apparato digerente che non è ancora abituato a lavorare in quella maniera per alimentare l’organismo del piccolo. In effetti, tutto ciò è relativo all’anormale funzionamento del cardias, la valvola che trattiene il cibo ed evita di farlo risalire nell’esofago.

Il cardias non si contrae, l’esofago non si appiattisce ed il cibo risale comportando la fuoriuscita dalla bocca. Può anche succedere che il piccolo assuma il latte dalla mamma con foga e lo stomaco non accetti questo surplus: non è in grado di lavorare in modo adeguato per la quantità di latte in arrivo. Il rigurgito è inevitabile. Spesso, inoltre, il rigurgito arriva dopo il ruttino ed è seguito dal singhiozzo.

Ma se le cause sono queste, il fenomeno è da ritenersi fisiologico e seguendo solo alcuni consigli è possibile evitarlo o, per lo meno, calmarlo.

Rigurgito del neonato, quando preoccuparsi

Se il rigurgito persiste nel tempo anche dopo il periodo ritenuto “fisiologico”, oppure gli episodi sono abbastanza frequenti, allora bisognerebbe prendere provvedimenti seri per evitare che la crescita del piccolo si blocchi e siano necessari altri interventi per aiutarlo a crescere.

E' consigliato sempre contattare il pediatra che saprà come agire ed aiutare il piccolo. Può essere utile, ad esempio, aggiungere addensanti al latte in formula.

Reflusso dei neonati senza rigurgito

Con il termine reflusso gastroesofageo (RGE) si definisce il passaggio di contenuto gastrico nell'esofago e in certi casi può essere asintomatico, senza rigurgito. Ma potrebbe essere caratterizzato da crisi di apnee o laringospasmi, segnali di una manifestazione fisica (rigurgito) che si ripropone più del dovuto e va oltre quello che potrebbe essere definito un episodio “normale” o fisiologico. Altri sintomi del reflusso potrebbero essere la pirosi, ovvero il bruciore retrosternale, la disfagia, ovvero la difficoltà nella deglutizione, o una odinofagia, cioé una deglutizione dolorosa che porta ad un rifiuto dell'alimentazione, o problemi respiratori quali tosse, raucedine o asma.

Il reflusso è un fenomeno piuttosto diffuso e frequente nei neonati nelle prime settimane di vita e tende a scomparire dopo il terzo mese. Può non rappresentare un problema se il neonato cresce di peso e sta bene, diversamente se la condizione si protrae nel tempo è bene parlarne con il pediatra che sarà in grado di consigliare al meglio e prescrivere, eventualmente, antiacidi, la sostituzione del latte o dare consigli sull’alimentazione del piccolo.

Il reflusso è facilmente riconoscibile e si differenzia dal vomito per l’assenza di conati. Inoltre con il rigurgito il bambino espelle in modo spontaneo una esigua quantità di latte. Se il fenomeno è persistente, può comportare irritazione all’esofago del bambino che avvertirà fastidio esternandolo con il pianto.

Reflusso nei neonati cosa fare

  • Cercare di porre il piccolo in una posizione favorevole alla digestione e che contrasti la risalita di latte e saliva. Porlo per circa 15 minuti dopo la poppata in posizione verticale, oppure adagiarlo sul letto disponendolo con il capo sollevato di 30 gradi, di modo che il latte possa rimanere nello stomaco per la digestione e la valvola possa compiere il suo normale lavoro.
  • Il bambino non deve mangiare più del dovuto e se è allattato al seno è preferibile fare una pausa durante le poppate, mentre se prende il latte artificiale, il pediatra potrebbe prescriverne uno più denso (questo soprattutto in caso di reflusso sintomatico).

Rigurgito del neonato e soffocamento

Leggiamo spesso sui giornali di neonati morti in culla a causa di un rigurgito. Come possiamo proteggere i bambini ed evitare di metterlo a rischio? Ecco alcuni consigli:

  • dopo la poppata il bimbo va tenuto in posizione eretta per qualche minuto per fargli fare il ruttino
  • quando viene messo nella culla bisogna sistemarlo supino (cioè sulla schiena) perché se dovesse arrivare un rigurgito il piccolo tenderà automaticamente a girare la testa da un lato e far uscire il liquido
  • se i rigurgiti sono frequenti mettere un cuscino sotto il materasso in modo tale da tenere la testa del bambino un po' più alzata

Reflusso del neonato. Quando passa?

Il reflusso è un disturbo che colpisce entro i primi mesi di vita e passa nel 95% dei casi entro i 18/24 mesi. Infatti quando il reflusso è di tipo fisiologico, i miglioramenti si avranno con il tempo, innanzitutto perché il cardias si abituerà a lavorare in maniera regolare e l’apparato digerente raggiungerà una maturità tale da comportare un equilibrato e normale ciclo digestivo. 

Reflusso dei neonati, rimedi

Anche l’introduzione di cibi solidi, nella dieta del bambino, favorisce la scomparsa del fenomeno, che si accentua in presenza di liquidi eccessivi. In effetti, il materiale che risale dall’esofago qualche ora dopo la poppata, può essere completato, oltre che da latte e saliva, anche da succhi gastrici i maggiori coadiuvanti nel processo digestivo ed i maggiori nemici dell’esofago – tendono ad irritarlo. I cibi solidi, invece, sono di aiuto perché tendono ad assorbire queste liquidi corrosivi, per cui a lenire il fastidio che è accentuato qualora vengano introdotti, oltre al latte, altri liquidi come acqua o sostanze nutrienti

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