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Come e quando usare lo zucchero negli alimenti e bevande per bambini

di Monica Balducci - 17.01.2019 Scrivici

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Fonte: iStock
Che effetti può generare nel corpo e nella psiche dare troppo zucchero ai bambini? La dietista ci spiega come usarlo e a cosa fare attenzione

In questo articolo

Zucchero ai bambini

Quello che comunemente viene chiamato zucchero è il saccarosio, uno dei tanti zuccheri semplici esistenti: glucosio, fruttosio, galattosio, maltosio, saccarosio e lattosio. Sebbene sia il più noto, il saccarosio non è l’unico nemico della nostra salute, tant’è che le linee guida della Società Italiana di Nutrizione Umana indicano di limitare il consumo di tutti gli zuccheri semplici, che devono fornirci meno del 10% dell’energia che assumiamo quotidianamente.

Dove troviamo questi zuccheri?

Il comune zucchero bianco non è il solo alimento che li contiene, ma sono presenti anche nella frutta (fruttosio) e di conseguenza in succhi di frutta e marmellate, nel miele, nelle bibite dolci, in prodotti già pronti anche se non sono dolci, nel latte e nei latticini ed in quantità variabile anche nei farinacei.

VIDEO: Come dolcificare gli alimenti dei bambini

In questo video la dottoressa Sabrina Origlia, dietista presso la clinica Villa Tiberia Hospital di Roma, ci parla di quando e come iniziare a usare lo zucchero nell'alimentazione del bambino. Inoltre ci elenca le varie alternative per dolcificare gli alimenti dei piccoli.

Effetti dello zucchero sui bambini

Perché è così pericoloso lo zucchero, soprattutto per i bambini? I motivi sono tanti, innanzitutto un elevato consumo di zucchero porta ad un aumentato rischio di obesità infantile (che nella maggior parte dei casi permane anche in età adulta), poiché tutto lo zucchero non consumato viene convertito in grasso e depositato nel tessuto adiposo ed ahimè oggigiorno all’abuso di dolci e dolcificanti si associa quasi sempre anche una forte sedentarietà, perciò è molto difficile che venga smaltito. Aumenta anche il rischio di sviluppare diabete, ma anche gravi malattie cardiovascolari (anche in età precoce) che ricordiamolo sono la prima causa di morte nei paesi sviluppati.

Mangiare molto zucchero inoltre danneggia le ossa, i denti (alto rischio di carie) ed il fegato aumentando significativamente il rischio di sviluppare gravi malattie epatiche, tanto quanto un abuso di alcol (steatosi, cirrosi, tumori epatici).

Alcuni studi correlano poi un’ eccessiva assunzione di zucchero ad una maggiore iperattività. Tutte queste problematiche sono poi aggravate dalla capacità dello zucchero di creare una vera e propria dipendenza, sia dal punto di vista fisiologico (tanto zucchero richiede tanta insulina per essere smaltito e questa, abbassando bruscamente la glicemia richiede al nostro cervello altro cibo) sia da quello psicologico, poiché spesso purtroppo abituiamo i nostri bambini a vedere i dolci come una ricompensa (sei stato bravo ti compro il gelato, se metti in ordine ti do un cioccolatino…).

Inoltre lo zucchero fornisce calorie vuote, ossia apporta tante calorie senza dare sazietà, perciò è facile abusarne. Per fare un esempio un bambino potrebbe fare merenda con un piccolo panino ed essere sazio per tutto il pomeriggio, oppure mangiarsi un’infinità di dolciumi senza però saziarsi. Lo zucchero è nascosto, così spesso lo consumiamo senza accorgercene: prodotti confezionati, salse e cibo da fast food anche se sono alimenti salati ne contengono in grande quantità.

Lo zucchero ai neonati fa male?

Se un abuso di zucchero è altamente dannoso per l’adulto, immaginiamo quanto lo possa essere per un neonato. Attraverso il latte materno o in formula, il bambino assume già un adeguato apporto di sostanze nutritive, tra cui anche lo zucchero, per questo è fondamentale che fino ai sei mesi al bambino non vengano proposti altri alimenti in particolar modo se si tratta di sostanze non solo inutili, ma anche dannose come lo zucchero. Se siete abituati a zuccherare alimenti e bevande e non gradite il loro vero sapore, è perché siete stati abituati così, ma questo non vuol dire che il vostro bambino abbia i vostri stessi gusti. Dal momento della nascita il bambino è abituato a bere unicamente latte perciò gradirà il suo gusto naturale. Se proponiamo al nostro bambino alimenti zuccherati già da piccolo, si abituerà al sapore dolce, pertanto non solo sarà portato a continuare a zuccherare alimenti e bevande anche in età adulta, ma finirà anche per non conoscere e quindi non gradire il sapore vero degli alimenti.

Zucchero nel ciuccio, sì o no?

Ovviamente la risposta non può che essere negativa. Per tutti gli effetti dannosi che lo zucchero porta con sé, esso può essere considerato un vero e proprio veleno per i nostri piccoli e voi dareste mai del veleno a vostro figlio solo per farlo smettere di piangere o per farlo addormentare più facilmente?! Inoltre utilizzando lo zucchero (o il miele) a questo scopo si creerebbe un vero e proprio circolo vizioso per il quale il bambino assocerà lo zucchero a qualcosa da consumare nei momenti di tristezza o di difficoltà, portandosi inconsciamente dentro questa attitudine anche in età adulta. Molti penseranno che non sia così grave perché le nostre mamme e nonne lo hanno sempre fatto e non è mai successo niente, ma siamo sicuri che non sia successo niente? Osservando quanti adulti in sovrappeso, diabetici e con malattie cardiovascolari abbiamo al giorno d’oggi direi che qualcosa sia successo, questo ovviamente non significa che gli infarti siano causati dall’utilizzo dello zucchero sul ciuccio, ma che tutta una serie di comportamenti ed usanze che sembrano innocue perché non causano un danno acuto non devono per forza essere considerate sicure.

Lo zucchero è un eccitante per i bambini?

Lo zucchero è un importante substrato energetico che fornisce energia di rapido utilizzo, quindi può in un certo senso essere considerato una sostanza eccitante. Se un bambino facesse una merenda con pane e marmellata e poi corresse in giardino a giocare tutto il pomeriggio lo zucchero non solo non sarebbe dannoso per lui, ma sarebbe anche importante per fornirgli energie adeguate alla sua attività. Purtroppo però oggi non solo gli zuccheri della merenda spesso non si limitano a quelli di un po’ di marmellata, ma sono anche sempre meno i bambini adeguatamente attivi e questo genera un sovraccarico di energia che non viene completamente smaltita.

Allo stesso modo una colazione adeguatamente dolce (un bicchiere di latte con qualche biscotto o un po’ di cerali) è importante per mantenere la giusta concentrazione nelle ore scolastiche, infatti lo zucchero è l’unica fonte energetica che il nostro cervello può utilizzare; ma un eccesso di zuccheri può al contrario diminuire le capacità di attenzione del bambino.

Per quel che riguarda l’associazione tra consumo di zucchero e disturbi di iperattività, sebbene qualche studio vi trovi un certo legame, analisi più approfondite non lo confermano in modo sicuro.

Quando e come usare lo zucchero per i bambini

Se dolcificanti non andrebbero mai usati nei bambini (zucchero, miele, fruttosio…), ci sono invece altri tipi di zuccheri che devono entrare a far parte della loro alimentazione per costituire quel 10% delle fonti energetiche della giornata. La maggior parte degli zuccheri dovrebbe essere concentrata nella mattinata, in particolare nella colazione, che potrà contenere latte o yogurt, marmellata o spremuta di arancia che dovranno però essere associate a fonti di carboidrati complessi: biscotti, cereali, fette biscottate o pane, che contribuiranno al senso di sazietà. Una piccola fonte di zuccheri può essere prevista anche per la merenda di metà di metà mattina o del pomeriggio se viene fatto dello sport, come della frutta fresca , barrette di cereali o piccole fette di torte semplici fatte in casa. Per la preparazione di dolci si consiglia di diminuire sempre la dose di zucchero prevista dalla ricetta e dove possibile sostituirla con dei dolcificanti acalorici naturali come l’estratto di stevia. Anche un piccolo quadretto di cioccolata può essere concesso ai bambini, meglio se fondente e sempre a fine pasto, per evitare che provochi picchi glicemici.

A cosa fare attenzione e che tipo di zucchero usare 

Come abbiamo detto lo zucchero è pericoloso anche perché è spesso nascosto, perciò è bene conoscere tutti i tipi di dolcificanti che possiamo trovare all’interno degli alimenti e fare attenzione a leggere le etichette. Sono tanti i termini in etichetta che indicano la presenza di zuccheri semplici, tra cui: zucchero, glucosio, fruttosio, sciroppo di glucosio-fruttosio, saccarosio, sciroppo di mais, zucchero d’uva, zucchero di canna, maltosio, destrosio, miele. Quando leggete l’etichetta ponete inoltre attenzione alla posizione di questi zuccheri nella lista di ingredienti, infatti essi sono disposti in ordine decrescente rispetto alle quantità presenti nel prodotto.

Cercate dunque di evitare prodotti in cui lo zucchero è ai primi posti della lista.

Per quel che riguarda lo zucchero di canna, esso differisce dallo zucchero bianco per non aver subito processi di raffinazione industriale. In questo senso è sicuramente da preferire, ma ha gli stessi identici effetti dannosi di tutti gli altri zuccheri, perciò non può essere considerato un’alternativa sana allo zucchero, ma come questo andrebbe evitato. Anche il miele, che spesso viene visto come un alimento sano e sicuro poiché “naturale” porta gli stessi rischi, perciò non dovrebbe essere utilizzato. Divieto assoluto in particolare nel primo anno di vita del bambino, la cui flora batterica non è ancora in grado di difenderlo dalle spore di botulino che possono essere presenti nel miele e che vanno a causare una paralisi che nei casi più gravi può colpire i muscoli della respirazione e portare alla morte.

In conclusione nessun tipo di zucchero dovrebbe essere aggiunto ad alimenti e bevande per bambini, perché i danni che possono causare a lungo termine sono molto pericolosi. Una piccola quantità di zuccheri semplici può essere consumata quotidianamente attraverso: frutta fresca, marmellate (senza zuccheri aggiunti), latte e latticini e solo occasionalmente dolci semplici fatti in casa con un ridotto quantitativo di zucchero o estratto di stevia.

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