Svezzamento il bambino non vuole mangiare
Il momento dello svezzamento non è sempre facile, a volte il bambino non vuole mangiare. I bambini sono abituati a prendere il latte materno o il biberon e spesso possono rifiutare il cucchiaio e qualsiasi altro cibo che non sia latte. Inoltre le prime pappe hanno un sapore ed una consistenza diversa rispetto a quello a cui sono abituati, per cui è facile che soprattutto all'inizio ci siano dei problemi per avviare correttamente il passaggio dal latte alle pappe.
E molte mamme non sanno cosa fare.
Sul forum e sulla pagina Facebook di Pianeta Mamma, arrivano in continuazione messaggi di utenti che chiedono consigli perché i figli non vogliono mangiare.
Bambini che magari hanno superato l'età dello svezzamento ma che ancora non hanno raggiunto un buon rapporto con le pappe. Bambini che si ribellano appena vedono avvicinarsi il piattino con il cucchiaio. Bambini che girano la testa e serrano le labbra davanti al cucchiaino pieno di pappa.
Ed allora che cosa si può fare in questi casi per rendere il momento della pappa più piacevole e meno traumatico, sia per la mamma che per il bambino?
I consigli raccolti sono veramente molti. Non resta che metterli in pratica, con la speranza che qualcuno funzioni. Prima di tutto, quando si è alle prese con le primissime pappe, si può provare a mettere nel brodo vegetale anche una pera, che lo rende più dolce e magari può piacere di più al bambino.
Oppure qualcuna consiglia di iniziare con la farina lattea e le pappe al latte, che hanno un sapore più simile a quello a cui i neonati sono abituati e risultano più dolci. Quindi in alcuni casi i bambini le apprezzano di più.
Alcune mamme, vendendo che il bambino non vuole mangiare, rinunciano a dargli il brodo e offrono al bambino il latte, per non farlo rimanere a digiuno.
Ma in questo modo il bambino, che anche se piccolo può essere molto furbo, capisce che gli basta fare un po' di storie per avere il latte, ovvero quello che preferisce. Le mamme quindi dovrebbero cercare di non cedere e di continuare ad offrirgli la pappa. Un altro metodo è quello di fargli fare "amicizia" con il cibo. I bambini sono fondamentalmente curiosi.
Anche se può sembrare che un bambino non sia incuriosito dal cibo, nel momento in cui avrà davanti qualcosa di nuovo vorrà toccarlo. Quindi magari mettetegli un po' di cibo nel piatto, tagliato a piccoli pezzi e fatelo giocare. Ogni bambino ha bisogno di conoscere quello che ha davanti e di toccarlo. Magari alla fine ne sprecherete la metà, ma giocandoci il bambino potrebbe alla fine aver voglia di assaggiare quello che ha davanti. Oppure mettetelo a tavola con voi quando mangiate. E fategli assaggiare qualcosa (ovviamente che siano cose adatte alla sua età: niente fritti o cose piccanti!). Vedendovi mangiare potrebbe essere incuriosito. E se poi troverà qualcosa che gli piace, allora potrà essere un inizio per un buon andamento dello svezzamento.
Lasciatelo sperimentare.
Anche se "pasticcerà" un po' e sporcherà la tovaglia, mandando il cibo ovunque... è un passaggio quasi "obbligatorio" per ogni bambino. Deve prendere confidenza con il cibo e le posate (magari potreste anche mettergli un cucchiaio in mezzo ai giochi in modo da fargli prendere familiarità!) Altro metodo potrebbe essere quello di offrirgli un pezzo di crosta di pane o un biscotto (di quelli che si sciolgono in bocca, adatti ai bambini che iniziano a masticare cose solide) e vedere che fa. Magari all'inizio ci giocherà e poi potrebbe aver voglia di assaggiarlo per scoprire che sapore ha. Anche se all'inizio mangerà solo pochi cucchiaini della pappa, quindi, non vi arrendete.
Ogni cucchiaino mangiato in più sarà una conquista e piano piano arriverà a finire tutta la pappa.
E soprattutto cercate di mantenere la calma. I bambini sentono il nervosismo e se si accorgono che voi non siete tranquille, allora la loro voglia di mangiare diminuirà ancora di più. Ed anche loro diventeranno più nervosi. Non trasmettetegli la vostra ansia, ma cercate di fargli vivere il momento del pranzo come un momento divertente, quasi come un gioco.