La preoccupazione maggiore per una neo mamma è capire quando il bimbo ha fame, quanti pasti deve fare al giorno e a che ora, se è necessario rispettare l’intervallo tra un pasto e l'altro e quanto deve mangiare a ogni pasto. Questi quesiti iniziano alla nascita e si portano avanti fino a quando il nostro lui non è diventato grande e autonomo. Va subito detto che è il bambino che decide e che quindi fa quello che vuole, pertanto la risposta a tutte le domande appena espresse è una sola: lui decide, lui ci fa capire quando, come, quanto mangiare. Lui ci dà il ritmo, lui incanala l'alimentazione in uno schema organizzato che ci permette di organizzare la nostra giornata senza entrare in panico, perché è il bambino che ci suggerisce quale tipo di alimentazione desidera.
Fin da quando è neonato di poche ore o giorni egli è capace di suggerirci quale alimentazione gli sia più consona. La regola è semplice: il neonato, il bambino piccolo devono essere lasciati liberi nelle scelte che riguardano la propria vita, poiché le loro scelte sono sempre dettate dall'istinto naturale, che, proprio perché naturale, li spinge a soddisfare i loro propri reali fabbisogni, creando le migliori condizioni per la loro crescita e sviluppo.
Tenendo presente questo concetto, possiamo dire che:
In questo articolo
Il bambino ogni giorno deve fare tutti i pasti che desidera
Di solito si seguono le esigenze del bambino: questo significa "allattamento a richiesta".
In linea di massima
- i bambini che nascono di peso medio (3300-3400 gr) fanno sei pasti al giorno;
- quelli di peso inferiore (al di sotto dei 2800 gr) possono voler fare 7 o anche 8 pasti;
- più raramente, alcuni, i più grossi e vigorosi, si accontentano anche di 5 pasti abbondanti.
La scelta deve essere compiuta comunque dal bambino e non imposta dalle mamme o dai pediatri. I 5 o 6 o 7 o addirittura 8 pasti al giorno vanno bene, purché sia il bambino a sceglierli.
Il numero dei pasti dipende dalla vigoria del bambino, dalla sua attitudine naturale a voler mangiare poco e spesso o, al contrario, mangiare molto e meno frequentemente, ma anche soprattutto dalla disponibilità di cibo.
Nel caso ad esempio dell'allattamento naturale al seno, se la mamma ogni volta produce poco latte, il bambino inevitabilmente vorrà mangiare più frequentemente. Viene da sé che quando un bambino tetta a richiesta è difficile dare delle cifre, ogni bimbo è a se stante, e i giorni non sono tutti uguali. L'OMS considera che un nuovo nato poppi da 8 a 12 volte nelle 24 ore.
Studi etnologici dimostrano che i bébés tenuti in braccio dalla mamma e vicino alle mammelle poppano più spesso, anche ogni ora. Più le poppate sono frequenti più la produzione di latte è stimolata e sarà più facilmente aggiustata ai bisogni del nostro bébé.
Il bambino deve seguire gli orari che desidera
Se il neonato dorme lasciamolo dormire, se si sveglia e lo richiede diamogli da mangiare. Seguendo questa impostazione, il pasto del mattino sarà deciso dall'orario del risveglio e nei primi giorni (ma anche mesi!) inevitabilmente nel cuore della notte ci chiederà di poppare, ma poi, a mano a mano che passano i giorni, il ritmo sonno sveglia si modifica: dorme di più e si sveglia più tardi. Su questo modo di gestire le poppate non tutti i Pediatri sono d'accordo, c'è, infatti, chi consiglia di svegliare il bambino quando dorme per farlo mangiare.
Personalmente non sono di questo avviso poiché, contrariamente a quanto si pensa, anche l'organismo del bambino rallenta le sue funzioni nella notte, e il piccolo preferisce dormire! I pasti successivi saranno dunque regolati dai suoi desideri e la mamma deve solo sorvegliare che gli intervalli non siano troppo lunghi o troppo brevi.
La maggior parte dei Pediatri concorda nel dire che, per un bambino senza problemi, normopeso e che cresce regolarmente, tra un pasto e l'altro un intervallo che può andare da un minimo di 2 ore e mezzo fino a un massimo di 4 ore è congruo. Ribadisco quindi: se dorme serenamente lasciatelo dormire, è la sua necessità e va rispettata, anche perché se l'ultimo pasto è stato abbondante, l'intervallo può pure essere superiore alle 4 ore; al contrario, in casi per altro rari, nei primissimi giorni di vita alcuni bambini, e specie se allattati al seno, desiderano poppare a intervalli ristretti, es. ogni ora, ora e mezzo, non spaventatevi, assecondate il loro desiderio, segnalando questo comportamento al Pediatra, che valuterà la normalità. Infatti, se ciò si verifica con l'allattamento al seno, può essere un segnale di ridotta produzione di latte materno, che può evolvere verso la sua scomparsa.
13 domande e risposte sull'allattamento
vai alla galleryQuando si allatta ci sono tanti dubbi. Ecco le 13 domande e risposte più diffuse tra le mamme che allattano
Al di là delle eccezioni si può dire che fra un pasto e l'altro, normalmente, intercorre un intervallo variabile dalle due ore e mezzo alle quattro ore, inoltre non è tenuto a mangiare tutti i giorni alle stesse ore, come non ci si deve sorprendere se nei primi tempi cambia ogni giorno le ore delle poppate. Il bambino, infatti, se è lasciato libero di scegliere, nel giro di sette-dieci giorni prenderà un ritmo regolare: quello più appropriato alle sue esigenze e ai suoi fabbisogni;
Il bambino oltre a mangiare quando vuole, mangia quanto vuole
La frase sembra ovvia, ma disorienta la mamma, perché il suo timore è la paura di non nutrire a sufficienza il piccino. Paura legittima, ma ingiustificata, perché nutrirsi è per il bambino un bisogno primario. Questo concetto va tenuto a mente poiché più avanti ne comprenderemo l'importanza. Questa è la fase cruciale nell'impostazione dell'alimentazione del bambino, poiché se il numero dei pasti e gli orari sono importanti per determinare il ritmo di soddisfazione dei suoi fabbisogni e l'organizzazione giornaliera, la quantità di alimento è essenziale per la crescita.
Una dieta assennata ai bisogni del bambino promuove l'acquisizione di abitudini alimentari sane, pertanto bisogna:
- incoraggiare una alimentazione che soddisfi i bisogni del bambino secondo il suo appetito e la sazietà;
- incoraggiare gli alimenti da mangiare con le dita per incoraggiare il bambino a mangiare da solo;
- incoraggiare il bambino a bere da una tazza aperta aiutandolo solo all'inizio. L'alimentazione sensibile ai bisogni dei bambini significa che un genitore reagisce rapidamente ai segnali di appetito e sazietà del bambino, si prende cura delle sue emozioni e rispetta il suo sviluppo (DiSantis Hodges Johnson e Fisher, 2011).
Questo comportamento non dovrebbe essere adottato in una sola fase di sviluppo del neonato o del bambino, ma anche durante l'allattamento al seno a richiesta, l'introduzione di alimenti complementari e l'alimentazione di un bambino più grande.
I pediatri utilizzano anche una semplice formula matematica per calcolare quanto latte deve prendere un neonato nel corso di 24 ore.
Si calcola il peso del bambino in grammi, si divide per 10 e al risultato ottenuto si aggiunge 250.
Quindi un bambino di 3 Kg nell'arco di 24 ore dovrebbe prendere in totale 550 gr di latte. Il quantitativo di latte deve essere diviso per il numero di poppate del corso della giornata. Quindi se fai 6 poppate dovrà prendere circa 92 gr di latte ad ogni poppata.
Video: Come capire se il bambino ha mangiato abbastanza?
In questo video il pediatra, Dott. Maurizio Alagna, ci parla dell'alimentazione del lattante. Quanto deve mangiare un neonato. Ogni quanto allattarlo al seno e come capire se il bambino ha mangiato abbastanza?