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Bambini che mangiano meno col caldo: cosa fare

di Redazione PianetaMamma - 28.06.2017 Scrivici

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Fonte: iStock
Perché i bambini mangiano poco d'estate? Forzarli o lasciare che mangiano ciò che vogliono? L'amletico dubbio delle mamme in estate

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Perché i bambini mangiano poco d'estate

"Il mio bambino non mangia", quante volte noi mamme abbiamo pronunciato questa frase. Alle amiche, alle mamme, al pediatra? L'alimentazione dei figli riveste da sempre per le mamme un ruolo importante e rappresenta una delle loro principali preoccupazioni. E in estate i timori e le domande aumentano, perchè i bambini diventano spesso inappetenti a causa del gran caldo e magari saltano i pasti durante un'intera giornata. Ma perché i bambini mangiano poco d'estate?

Perché l'inappetenza estiva

Il caldo, soprattutto se improvviso, può determinare una diminuzione dell'appetito perché le esigenze alimentari si riducono, e ciò vale sia per i bambini che per gli adulti.

In estate il nostro organismo ha bisogno di assumere una quantità minore di calorie per mantenere costante la temperatura corporea, perciò si bruciano meno energie.

I bambini hanno un meccanismo di autoregolazione più funzionale rispetto agli adulti ed è per questo motivo che quando fa caldo mangiano di meno. L'inappetenza dovuta al caldo eccessivo generalmente è un fenomeno transitorio limitato nel tempo ed è importante che, in casi del genere, i genitori non si facciano prendere dall'ansia. Infatti se da un lato è vero che la mancanza di appetito può essere indicativa di malattie in corso (influenza, bronchite, malattie esantematiche ecc.), dall'altro l'ansia dei genitori può condizionare ulteriormente e in modo negativo il rapporto del piccolo con il cibo.

Come intervenire?

Innanzitutto niente preoccupazioni inutili. Ricordiamoci che i bambini devono mangiare in base alla loro fame e non per far piacere ai genitori! L'appetito dei bimbi è naturalmente altalenante ed è importante non forzarli a mangiare, soprattutto se capiamo che l'inappetenza è dovuta al caldo. In estate proporre ai piccoli pasti troppo abbondanti non solo è inutile ma anche controproducente. É meglio invece optare per pasti leggeri e una dieta sana e ricca di vitamine. In generale c'è da dire che ci sono molti falsi miti legati al cibo e all'alimentazione come quello secondo cui un bimbo che mangia più in fretta cresce anche più in fretta; in realtà la gradualità nella crescita dipende non solo dal tipo e dalla quantità dell'alimentazione ma anche da fattori genetici.

Ogni bimbo ha un proprio ritmo di crescita legato direttamente all'effettivo fabbisogno energetico definito nelle specifiche curve di crescita. Ovviamente, anche nel caso di episodi di inappetenza estiva, è importante tenere sotto controllo la situazione in modo da rilevare un'eventuale perdita di peso eccessiva o un rallentamento della crescita, eventi che necessiterebbero dell'intervento del pediatra.

Se il bambino appare in buona salute e pieno di energia, non si ammala ed è di buonumore non c'è motivo di preoccuparsi: capita a tutti, grandi e piccini, di avere meno fame quando fa caldo. Noi stessi preferiamo mangiare insalate, focacce sulla spiaggia e panini piuttosto che sederci a tavola davanti a un piatto caldo e fumante (e passa anche la voglia di cucinare!).
Quindi perché per i bambini dovrebbe essere diverso? In tutto il mondo umano e animale l’inappetenza è una delle strategie maggiormente attuate dall’organismo per difendersi dal gran caldo.

I bambini, soprattutto a partire dai tre anni di età, hanno un senso del gusto già molto sviluppato e sono capaci di indicare chiaramente i cibi che preferiscono e quelli che invece non sono loro graditi.

Dovremmo, quindi, cercare di invogliarli a mangiare preparando cose fresche e facilmente digeribili: verdure colorate e prosciutto, pesce, paste all’insalata condite in tanti gusti, una pizza o un panino al formaggio. E poi tanti frullati, frutta fresca e gelati. Il gelato può rappresentare una valida alternativa a un pranzo, una volta ogni tanto, a patto che sia artigianale, meglio se di buona fatturazione e ai gusti alla frutta.

Inoltre più che costringere il bambino a mangiare controvoglia sarebbe meglio invitarlo a bere di più - tanta acqua, succhi di frutta e smoothies – e frazionare i pasti della giornata in tanti spuntini: una bella colazione ricca con cereali, frutta e latte, uno spuntino a metà mattinata, un pranzetto leggero, un gelato al pomeriggio e una cena molto fresca e digeribile.

Inoltre per favorire la fame sarebbe meglio assicurarsi che il bambino faccia un po’ di attività fisica nelle ore meno calde della giornata: lunghe ore spese davanti alla televisione, a non far niente e con una temperatura torrida, non aiutano di certo e non fanno venire fame.

Cosa far mangiare ai bambini in estate?

  • Per questo durante la stagione estiva i nutrizionisti consigliano di proporre ai bambini più il pesce che la carne, da sostituire eventualmente con le uova e i formaggi.
  • La pasta e il riso, alimenti completi e salutari, possono sollecitare l'appetito del bambino specie se presentati sotto forma di insalate fredde allegre e colorate.
  • É importante poi far bere tanta acqua, ma anche succhi di frutta e spremute (evitando le bibite gassate) per evitare il rischio di disidratazione. Il latte freddo, gli yogurt ma anche i gelati alla frutta forniscono il necessario apporto nutritivo e sono l'ideale per la merenda e gli spuntini.
  • Un sistema per invogliare il bambino a mangiare senza forzarlo è quello di coinvolgerlo nella preparazione del pranzo o della cena.
  • In situazioni di inappetenza è preferibile, con i dovuti limiti, proporre al bambino cibi a lui graditi anche se questo significa contravvenire alle regole alimentari che i genitori seguono in condizioni normali. É il caso dei cibi fritti, che in generale sono sconsigliati ma con la giusta parsimonia possono essere una buona arma contro l'inappetenza, dato che generalmente i bambini li gradiscono molto.

Cosa non fare

  • Un atteggiamento sbagliato che è bene evitare sempre, non solo per rimediare all'inappetenza estiva, è quello di usare il cibo come arma di ricatto, per premiare o punire il bambino. Questo comportamento non potrebbe che far peggiorare la situazione, con il rischio di trasformare una naturale e temporanea inappetenza estiva in un fenomeno costante che potrebbe portare a veri e propri disturbi dell'alimentazione come l'anoressia e la bulimia. É importante ricordare che i bambini, proprio come gli adulti, spesso posso esprimere stati d'animo o paure nel loro rapporto con il cibo.

Talvolta, quindi, l'inappetenza può essere il segnale di un disagio che è importante individuare e cercare di risolvere. Può trattarsi di gelosia nei confronti di un fratellino o la reazione a un clima poco sereno in famiglia. In questi casi il problema è di natura psicologica e, per risolvere la situazione, è necessario risalire all'origine del disagio e capire le cause che portano il bambino ad avere un rapporto poco sereno con il cibo

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