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Rinviato a giudizio il papà del bambino gettato nel Tevere

di Barbara Leone - 09.10.2012 Scrivici

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Patrizio Franceschelli sarà processato il 4 dicembre con il rito abbreviato per l'omicidio del figlio di 16 mesi: l'uomo è accusato di omicidio volontario aggravato dal vincolo di parentela

Lo scorso 4 febbraio aveva gettato il figlio di 16 mesi nel Tevere, Patrizio Franceschelli (GUARDA LE FOTO) è stato rinviato a giudizio e sarà processato il prossimo 4 dicembre con il rito abbreviato. L'uomo è stato accusato dal PM Attilio Pisani di omicidio volontario aggravato dal vincolo di parentela. Il gup Adele Rando ha deciso di non riconoscere l'aggravante dei futili motivi e dell'efferatezza.



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L'uomo, la mattina del 4 febbraio, aveva sottratto il piccolo alla zia e alla nonna ed era scappato con lui. Arrivato all'altezza di Ponte Mazzini, a Roma, aveva poi gettato il figlio nel Tevere. Il corpo del bambino, che si chiamava Claudio, è stato ritrovato solo alla fine del mese di marzo, quando è riaffiorato dal fiume all'altezza di Fiumicino (LEGGI).



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Quando il padre è arrivato oggi al Palazzo di Giustizia ci sono stati attimi di tensione. E lo stesso c'è stato al momento in cui l'indagato ha lasciato il tribunale, scortato dagli agenti della polizia penitenziaria.

Un gruppo di parenti e amici della famiglia si sono presentati davanti al Palazzo di Giustizia indossando magliette con la foto del piccolo Claudio. Ed hanno iniziato a gridare insulti e a lanciare sputi contro l'uomo.



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Franceschelli nel mese di giugno è stato dichiarato dal perito del gip capace di intendere e di volere, anche se sono stati riscontrati in lui alcuni comportamenti sociopatici. Per questo è stato dichiarato idoneo a sostenere un regolare processo. Tra le parti civili che compariranno al processo, oltre alla famiglia del piccolo Claudio, ci saranno anche il Comune di Roma ed una associazione tutela le donne. All'udienza preliminare ha partecipato il vice sindaco Sveva Belviso, che ha ribadito la vicinanza del Comune alla famiglia del bambino.

Photo Credits | Kika Press

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