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Mamme italiane: non conoscono o fanno poco uso delle vaccinazioni

di Redazione PianetaMamma - 24.03.2013 Scrivici

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Le mamme italiane sembrano avere una scarsa conoscenza per quello che riguarda i nuovi vaccini da fare ai bambini. Questo almeno è quanto emerge dai risultati di uno studio compiuto da Elma Research in collaborazione con l’Assessorato alla Salute

di Martina Braganti

Le mamme italiane sembrano avere una scarsa conoscenza per quello che riguarda i nuovi vaccini da fare ai bambini. Questo almeno è quanto emerge dai risultati di uno studio compiuto da Elma Research per O.N.Da (Osservatorio nazionale sulla salute della donna), in collaborazione con l’Assessorato alla Salute.


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Qualche dato:
Il vaccino contro l’otite e il rotavirus (che colpisce ben 400.000 bambini al di sotto dei 5 anni) è sconosciuto a nove mamme su dieci. Inoltre, sebbene la maggioranza delle mamme (l’80%) è informata sulle vaccinazioni da eseguire prima della gravidanza (sono quindi a conoscenza di malattie infettive e di eventuali rischi) solamente il 50% ha scelto la vaccinazione preventiva (LEGGI).


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Francesca Merzagora, Presidente di O.N.Da dice “I dati dello studio  sono sconfortanti. La scarsa conoscenza delle donne sulle ultime opportunità in ambito vaccinale pediatrico mette in evidenza una scarsa consapevolezza relativamente alla gravità di alcune malattie infettive. È necessario quindi che i medici di medicina generale, pediatri, ginecologi e Istituzioni diffondano maggiore informazione”.
Già: una maggiore e capillare informazione (LEGGI). Tuttavia sarà necessario che gli appelli e le varie campagne di sensibilizzazione attuate vengano poi ascoltate con attenzione da mamme e papà. Altrimenti tutto l’impegno profuso sarà vano.

Elena Ripamonti di Elma Research a questo proposito spiega “Lo studio svoltosi su 1.037 mamme con almeno un figlio di età inferiore ai 5 anni, mette in evidenza una lacuna nel panorama della prevenzione vaccinale che viene ricondotta alle Istituzioni. Dove queste sono maggiormente presenti con campagne di informazione strutturate, le mamme sono ben indirizzate. Dove le Istituzioni mancano, invece, e vi è un forte scollamento rispetto alle figure mediche, si evidenzia una carenza di informazione e un maggiore timore verso le malattie”
Le mamme emiliane risultano essere molto informate. In generale quasi il 100% (nove mamme su dieci) desidera una maggiore (e aggiungo sempre corretta) informazione.


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Segnaliamo anche le parole di Giuseppe Mele, Presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri
“Il vaccino deve sempre essere incentivato. Ma in Italia la situazione è anomala. I piani vaccinali sono statici e non aggiornati in base all’epidemiologia e alle nuove esigenze. Inoltre, la loro applicazione è rimessa alle Regioni, che devono fare i conti non solo con logiche di utilità, ma anche economico-finanziarie. Regione che vai, quindi, vaccino che trovi. Non c’è omogeneità e questo crea dubbi e paure nelle mamme sulla loro reale efficacia. E spesso manca anche l’informazione. È un problema di strategie e di mentalità. Non si deve risparmiare sulla prevenzione primaria (LEGGI)



Quando si parla di salute non dovrebbero entrare in gioco le tristi (ma purtroppo concrete) logiche dell’economia e dei soldi. La salute e nel caso particolare quella dei bambini deve essere un diritto garantito da uno Stato che afferma di essere all’avanguardia.

Quello che inoltre non va dimenticato è che nel nostro paese ci sono sempre più extracomunitari. Persone che magari non conoscono bene il nostro sistema sanitario; forse sarebbe il caso che lo Stato prendesse provvedimenti anche in tal senso, organizzando ad esempio dei congressi aperti a tutti e presieduti da medici e ricercatori. No?

Fonte ricerca: http://www.comune.milano.it


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