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Cosa si mangia nelle mense scolastiche? Ecco le nuove regole

di Emanuela Cerri - 05.08.2010 Scrivici

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Ferruccio Fazio, il ministro della Salute ha fornito alle mense scolastiche un vademecum per far sì che i bambini, almeno a scuola, mangino cibi più sani e genuini

Sappiamo che l’obesità infantile è uno dei problemi più gravi riscontratisi durante lo sviluppo. E' brutto sapere che riguarda ben un bambino su tre in Italia.

A questo proposito Ferruccio Fazio, il ministro della Salute ha fornito alle mense scolastiche un vademecum per far sì che i bambini, almeno a scuola, mangino cibi più sani e genuini.
Gli utenti delle mense scolastiche in Italia sono circa 1,5 milioni, a dichiararlo è proprio il Ministero della Salute. L’obesità colpisce il 12,3% dei bambini italiani, mentre il 23,6% è in sovrappeso e ogni anno i casi aumentano.

Ecco allora come cambieranno i menù nelle scuole dei nostri figli:

La pizza, o la lasagna, al massimo una volta a settimana come alternativa alla pietanza tradizionale;
pasta e pane tutti i giorni,
un secondo a scelta tra carne, pesce, uova o formaggi con la possibilità di alternare anche i legumi;
una porzione giornaliera di frutta e verdura, e salumi solo due volte al mese.
pappa_1Carlo Cannella, nutrizionista dell’Università La Sapienza di Roma e presidente dell’Inran, l’ente pubblico italiano per la ricerca in materia di alimenti e nutrizione, commenta così: «la tabella parla del 35% di apporto calorico giornaliero da assicurare con il pranzo. Considerando che si tende ad attribuire il 20% di ratio energetica alla colazione, percentuale fra l’altro molto difficile da raggiungere con la colazione italiana, il 100% giornaliero è ancora molto lontano». «L’apporto del pranzo dovrebbe essere in realtà - spiega l’esperto - intorno al 40-45 per cento del totale» altrimenti «c’è il rischio che i bambini arrivino a casa affamati e vogliano il panino».
Per quanto riguarda l’equilibrio degli apporti tra i vari componenti (proteine, zuccheri, grassi, fibre) e della scelta dei cibi, Cannella si dice d’accordo con un distinguo: «Mi sembra che ci sia un’eccessiva demonizzazione dei salumi. Il prosciutto cotto e la mortadella sono tra i cibi che i bambini italiani gradiscono di più, e ai quali sono più affezionati».

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