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Libri gender in classe, bambina ritirata da scuola

di Francesca Capriati - 29.10.2015 Scrivici

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Torna la polemica sulla teoria gender nei libri: genitori tolgono la figlia da scuola, colpevole di aver proposto libri che combattono gli stereotipi

Teoria gender nei libri

In che modo la teoria gender viene inserita nei libri e nei racconti per bambini?

La principessa sta per sposare il suo amato principe. Sembra essere il lieto fine della più tradizionale delle fiabe e invece è l’inizio del libro “La principessa e il drago". Il principe viene rapito da un feroce drago che mette a ferro e fuoco il castello e la principessa si mette in marcia per salvare il suo principe, che alla fine si rivelerà superficiale e rammollito.

Il libro è stato letto da mio figlio questa estate su indicazione delle maestre che avevano dato una lista di libri suggeriti da leggere durante l’estate invece di fare i compiti, e ci ha fatto molto ridere. Ci ha spinto a riflettere sui pregiudizi e sugli stereotipi e alla fine lui ha detto con orgoglio che la principessa l’avrebbe salvata lui o se la sarebbe cavata da solo contro il drago.

Mica avrebbe aspettato la principessa.

Ma  a qualcuno invece la lettura consigliata di questo libro non è piaciuta. Al punto tale da spingerlo a far cambiare scuola alla figlia.

E’ accaduto a Massa Carrara dove i genitori di una bambina che frequenta la scuola primaria che partecipa al progetto "Liber* Tutt*",  promosso dalla Regione Toscana con i fondi per le pari opportunità hanno scoperto che la figlia doveva leggere questo libro e l'hanno tolta dalla scuola pubblica per iscriverla ad una privata cattolica.

La spiegazione di questa scelta? Come descritto sul sito "No ai matrimoni gay in Italia" i genitori non sapevano che la scuola partecipasse a questo "pericoloso" progetto che si inserirebbe in tutto quel filone di iniziative che ruotano intorno alla famigerata teoria gender.

I promotori del sito denunciano che i bambini non vanno traumatizzati dal primo giorno di scuola con certe favole e che inserire certi libri nella programmazione scolastica puntando su didattica genderless e sostituendo l'educazione impartita a casa dai genitori è sbagliato.

Nel sito si legge addirittura che il libro è una favola gay dove i principi diventano principesse. Una svista imperdonabile che conferma con quanta superificalità ci si accosti allo scottante tema della famigerata "teoria gender".

Marina Babboni, dirigente della provincia di Massa Carrara che si occupa del progetto "Liber* Tutt*", spiega all'Huffington Post che è stato montato un caso sul nulla e basterebbe sfogliare il libro incriminato per rendersene conto.

Non vogliamo che i maschietti facciano le femminucce. Questi laboratori non riguardano la sessualità ma lavorano per rompere gli stereotipi e dare ai bambini la libertà di agire anche diversamente dai modelli tradizionali: le donne possono anche non essere principesse lagnose, pur rimanendo donne

Ha spiegato Babbico.

E allora chiariamo che quando si parla di pari opportunità non c’è nessun riferimento ai bambini che cambiano sesso o che si toccano a vicenda.

Chiariamo che parlare di pari opportunità significa promuovere il rispetto tra persone di sesso diverso, per prevenire la violenza di genere e la libertà femminile. Chiariamo che la teoria gender a scuola non esiste.

Che questa estate abbiamo letto, con molto interesse e divertimento, anche i seguenti libri che consigliamo a tutti. Libri che i genitori dovrebbero proporre indipendentemente dalla scuola:

  • Amelia che sapeva volare
  • Il principino scende da cavallo
  • Tito Lupotti

E vi segnaliamo la collana Sottosopra di EDT che mira, appunto, a far vedere le cose da una prospettiva diversa da quella a cui siamo tristemente abituati. Per

promuovere un immaginario alternativo attraverso libri illustrati espressamente orientati al principio dell’identità di genere e all’interscambiabilità dei ruoli maschili e femminili. I protagonisti di questi libri sono bambine e bambini, donne e uomini, liberi di agire, pensare e comportarsi senza vincoli legati al proprio sesso biologico di appartenenza

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