Studiare è sempre un arricchimento culturale, su questo non c’è dubbio, ma vi siete mai chieste a cosa vi sono servite nella vita tutte quelle nozioni apprese sin dalle elementari? Eppure sono la base, le fondamenta del sapere.
Certo che oggi
studiare è diventato davvero un grosso problema. Perché? Ci sono troppe distrazioni. Televisioni in 3D, videogame, computer, cellulari, ecc.
Quindi, come può competere
il libro di geografia (ad esempio) contro questa imbattibile armata? Come può una
regola grammaticale, imparata a
scuola, farsi largo tra i pensieri di un bambino di 6 anni bombardato da questo mondo
super tecnologico? Aggirare l’ostacolo non è un’impresa facile, ma sicuramente fattibile.
Basta avere un po’ di creatività… e se vi state chiedendo a cosa sono servite le pianole, i quadri svedesi, i compassi e le matite di gomma pane, le risposte ve le diamo noi!
Iniziamo dall’
italiano
ad esempio. Vi ricordate i temi, i dettati, l’analisi grammaticale, la coniugazione verbale e l’odiosa quanto noiosa memorizzazione delle poesie? L’utilità di una simile tortura? In primis, l’italiano è la lingua dei grandi artisti, è musicale, aperta, varia e ridondante, ma è anche difficile. Apprenderla bene sin dall’inizio è propedeutico per il mondo del lavoro.
Quindi, se vostro figlio zoppica un po’ in questa materia, variate il comune sistema di apprendimento, ovvero ripetere, ripetere e ancora ripetere, e sfruttate le sue doti creative.
In questo modo, il bimbo imparerà le regole come se fossero un gioco e non una costrizione. Sfruttando non la ripetizione, ma la visualizzazione, sarà in grado di assimilare meglio qualsiasi materia di studio a vantaggio anche della sua autostima.
E che dire di quelle tiritere 2x1=2, 2x2=4, 2x3=6, ecc.? Tra l’altro le tabelline venivano dette tutti in coro, insieme alla maestra… roba di distruggere i buoni proposito di qualsiasi alunno, anche del più meritevole.
Perché studiare la matematica? Tenetevi forti, perché quello che stiamo per rivelarvi è davvero scioccante: abitua al ragionamento e alla riflessione, affina lo spirito di ricerca, stimola le capacità di intuizione e sviluppa le capacità logiche.
Inoltre, la
matematica ha profondi legami con
l’arte, la musica e con altre forme espressive, altresì è una disciplina indispensabile per tutta la ricerca scientifica e tecnologica.
E dopo questo pugno allo stomaco, passiamo a un’altra
scottante verità. Vi ricordate quando strimpellavate o battevate i tasti con poca grazia durante l’ora di musica? Se state pensando che i maestri ve lo facevano fare per perdere un po’ di tempo, la risposta è sbagliata. Udite, udite: suonare uno strumento musicale sviluppa le potenzialità del cervello umano. Eh già…
E che dire delle contorsioni sui quadri svedesi, i salti sulle cavallette, gli slanci sugli anelli e il poco equilibrio sulle parallele? A parte sentirsi ridicoli e diventare lo zimbello dei compagni di scuola, tutti questi diabolici attrezzi che potevano essere riassunti sotto la fatidica terminologia “educazione fisica”, in realtà avevano uno scopo ben preciso, tra cui svago, divertimento, sopportazione dello sforzo e della fatica per la formazione del carattere e liberazione delle energie represse. E pensare che sembrava una tortura!
E veniamo ora a un altro cruccio che ha afflitto molte di voi: geografia. Imparare a memoria i nomi delle regioni, delle capitali e dei continenti non era uno scherzetto. A cosa vi è servito? A tutti i viaggi che avete fatto, ad esempio.
Saper leggere e interpretare un territorio significa acquisire le competenze teoriche e pratiche necessarie ad approfondire la conoscenza e la tutela dei beni ambientali e culturali di una data zona. E se il vostro bambino fatica in questa materia, non datevi per vinte… perché per fortuna talvolta Internet diventa uno strumento utile e non da condannare.
Se volete dare una mano a vostro figlio, on-line troverete diversi test di geografia. In questo modo riuscirà a memorizzare più concetti complessi divertendosi.
Dite la verità, non ci avevate mai pensato, eh?