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Cosa fare con i bambini d'estate?
E’ passata l’epoca in cui la chiusura della scuola voleva dire semplificare la vita in famiglia. Molte delle donne che oggi sono mamme ricorderanno le loro estati da bambine trascorse tra il cortile e i giardinetti con pochi compiti, lunghe vacanze al mare e finalmente nessun orario da rispettare.
Oggi per molte famiglie la chiusura della scuola porta una serie di problemi da valutare che non creano esattamente lo stesso quadretto idilliaco di allora. Il problema più comune è cosa fare con i bambini con la chiusura della scuola? La chiusura della scuola per tre mesi non è più conciliabile con l’organizzazione di molte famiglie. Una mamma che lavora, se non ha un impiego legato alla scuola, ha serie difficoltà a gestire i proprio figli durante questo periodo.
I costi dei centri estivi sono molto elevati e non coprono tutto il periodo di chiusura della scuola. La lunghezza delle vacanze scolastiche è al centro di una lunga discussione da anni. In alcuni paesi europei si è scelto per una riduzione delle vacanze estive, suddividendole in altri periodi durante l’anno. Questo risolverebbe i problemi per le mamme che lavorano? Dovrebbero essere adeguati anche gli attuali contratti di lavoro?
Cosa si può organizzare per i bambini?
Il problema di risolvere il problema si pone inevitabilmente e bisogna trovare una soluzione. Considerando l’età dei bambini, il budget a disposizione e le ferie che si possono prendere durante l’estate, le soluzioni si dividono tra stare con i nonni, andare all’oratorio feriale, al centro estivo comunale o iscriversi a un campo studio.
Stare con i nonni
Per molti bambini la chiusura della scuola equivale a stare con i nonni. E’ una soluzione comoda per le mamme che lavorano, perché non prevede costi e gode della massima flessibilità. I bambini possono diventare molto impegnativi per un periodo prolungato: i piccoli sono spesso troppo vivaci per i nonni, i grandi si annoiano e stanno tutto il giorno davanti alla televisione.
Potrebbe essere una bella occasione per andare in vacanza qualche giorno, per cambiare clima finché non fa troppo caldo.
Oratorio feriale
Se non ci sono i nonni a disposizione, la soluzione più economica è spesso l’oratorio feriale. Molte parrocchie riescono a organizzare un centro estivo per i bambini gestito da volontari e ragazzi adolescenti. Gli orari permettono a una mamma che lavora di continuare la routine dei mesi di scuola. Vengono organizzate giornate in piscina e gite, anche se spesso si chiede la presenza di un adulto che accompagni ogni bambino.
Da che età i bambini possono andare all’oratorio feriale? Questo è il vero problema perché spesso non vengono accettati bambini al di sotto dei 6 anni e in molti casi solo dagli 8 anni. Pur essendo economico e ben organizzato, l’oratorio feriale non risolve il problema di cosa fare con i bambini durante l’estate, perché in pochi casi le parrocchie riescono a proporre un servizio di centro estivo per più di quattro settimane, quindi al massimo fino a inizio luglio.
Centro estivo comunale
Il centro estivo comunale viene organizzato dall’ufficio scuola del comune all’interno di uno dei plessi scolastici del territorio. Accoglie bambini di ogni fascia d’età. Le iscrizioni per i centri estivi partono con molto anticipo rispetto al periodo di apertura, solitamente si deve prenotare il posto entro i primi giorni di aprile. I costi sono molto elevati, ma il servizio copre tutto il periodo estivo, con la sola esclusione di agosto. I bambini sono seguiti da personale qualificato che spesso è già parte dell’organico scolastico e quindi li conosce. Si organizzano gite, corsi sportivi, giornate in piscina e molte attività creative.
Campi studio
L’attenzione al percorso formativo dei ragazzi ha dato lo spunto negli ultimi anni a molti musei e scuole di lingue per organizzare campi di studio estivi. Si può imparare l’inglese, giocare a fare gli archeologi, migliorare uno sport. I costi sono molto elevati.
I turni durano una o due settimane. In alcuni casi prevedono un soggiorno fuori casa, in una località turistica con educatori al seguito.