A cura di Jessica Cancila, Parlare con i bambini
Cosa legge in un libro un bambino che non sa ancora leggere? Il suono, la voce dell'adulto che gli legge il libro, ovviamente. E la storia, che soprattutto nei primi libri deve essere importante, bella, ricca di senso per un bambino, altrimenti poi non ci meravigliamo se i libri non gli interessano... Infatti, mentre ai bambini più grandi è fondamentale riconoscere il diritto a leggere di tutto e a spizzicare quel che vogliono, perché possano imparare da soli, come a tavola, la differenza tra cibi buoni e cibi spazzatura, più i bambini sono piccoli, più sono esigenti e più importanti diventano le scelte che noi adulti facciamo per loro.
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Ma c'è almeno un altro elemento fondamentale, di cui tener conto leggendo ai più piccoli: le immagini. A noi, infatti, sembra facile capire, da un disegno, se un'automobilina che appare vicino al protagonista rappresenta un giocattolo o un'auto disegnata piccola per indicare la distanza dal soggetto: tuttavia, gli elementi grafici, come ad esempio la prospettiva, sono convenzioni che, come nella storia della società, anche nella storia individuale devono essere apprese.

Libri per bambini
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Come si apprendono queste convenzioni complesse? Gli studi suggeriscono una risposta semplice: leggere e leggere, fare esperienze numerose, ricche, varie e stimolanti. Possiamo inserire in questa dimensione esperienziale, il libro "Piccola Macchia" di Lionel le Nèouanic, Giannino Stoppani Editore, che è come un punto zero delle convenzioni grafiche, nel senso che limita a tal punto il numero degli elementi del disegno, che ci costringe a ripensarli tutti: una lettura probabilmente immediata, anche se non banale, per i bambini, e un esercizio intenso, di rianalisi, per i bambini più grandi e per noi adulti.
Io e le mie figlie abbiamo incontrato per caso "Piccola Macchia", navigando in rete, e in poche ore ne abbiamo visto e rivisto mille volte la videolettura a cura del Laboratorio di Comunicazione e Narratività dell'Università degli Studi di Trento, che trovate qui. "Piccola Macchia" è un libro che "sa di libro": ha una grande storia, non è prevedibile, non ci fa la paternale, ci prende per mano pagina dopo pagina e ci lascia infine con tanti significati su cui riflettere.
Piccola Macchia, infatti, è il protagonista di
una storia di amicizia
che nasce come spesso accade: in salita, con un rifiuto.
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? E' difficile farsi accettare ed è difficile anche riprovarci, dopo essere stati rifiutati. Ma la mamma e il papà di Piccola Macchia lo aiutano, confortandolo e confidandogli un segreto, che non svelo qui per non rovinarvi la sorpresa. Il piccolo protagonista torna dai bambini che lo hanno deriso e prova di nuovo a conquistarne l'amicizia, gocando con loro, svelando loro il segreto che gli ha detto il papà. E quei bambini, così rigidi nelle loro forme geometriche perfette, imparano da Piccola Macchia il gioco più divertente del mondo, quello di
giocare a non essere sempre se stessi.
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E, alla fine, si salutano con il pensiero felice di ritrovarsi il giorno dopo per fare un altro gioco ancora, ancora più complesso:
il gioco del mischiarsi.
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