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Il bambino non vuole andare all'asilo: che fare?

di Redazione PianetaMamma - 06.09.2024 Scrivici

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Non vuole andare all'asilo cosa fare? Quale atteggiamento devono assumere i genitori? Ecco come aiutare il bambino a staccarsi gradualmente dalla mamma

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Non vuole andare all'asilo: cosa fare?

Tutte le mattine si ripete la stessa scena drammatica: pianti, urla e suppliche per non essere lasciati all'asilo. I genitori a malincuore lasciano il proprio figlio a scuola nelle mani dell'educatrice, con una grande tristezza dentro di loro. Ma perché il bambino non vuole andare all'asilo? C'è qualche ragione psicologica oppure è un capriccio?

Come comportarsi se il bambino non vuole andare all'asilo?

  • Bisogna aiutare il bambino a staccarsi dai genitori: i primi tempi si può rimanere con lui all'asilo per qualche ora per dargli il modo di inserirsi nel nuovo ambiente.
  • Quando si va via, occorre essere sereni e salutare il bimbo, dicendo che si tornerà dopo a prenderlo. Sparire mentre è distratto potrebbe ritorcersi contro.
  • Le prime separazioni sono molto influenzate da come gli stessi genitori vivono l'allontanamento del figlio da casa. Se i genitori mostrano fiducia nelle capacità  del bambino di affrontare questo passaggio al nuovo ambiente anche il bambino si sentirà più fiducioso e tranquillo.
  • Se con il trascorrere delle settimane il bambino continua a manifestare un'avversione verso l'asilo è consigliabile indagare e verificare se quel determinato asilo sia idoneo oppure no a soddisfare le sue esigenze emotive ed affettive o se ci siano altri motivi di origine psicologica che non rendono il bimbo pronto a sopportare la separazione dall'ambiente familiare.
  • Bisogna evitare, inoltre, di utilizzare punizioni, minacce o promesse di regali per farlo rimanere all'asilo. Se il disagio non scompare nel corso del tempo sarà opportuno valutare con l'aiuto di un psicologo dell'età evolutiva o uno psicoterapeuta della famiglia se il bimbo ha l'età giusta ed un grado di maturità per affrontare le prime separazione.
  • Infine i genitori si dovrebbero sempre chiedere se la difficoltà del loro bimbo non sia dovuta anche alla loro difficoltà di distaccarsi da lui. A volte è utile chiedere ai propri genitori cosa ricordano dei "propri" distacchi. Rifiutavate anche voi genitori di andare all'asilo da piccoli oppure era molto piacevole per voi questa esperienza? A voi la risposta!

Bambino che non vuole andare a scuola: cosa dice la psicologia?

Ma fa veramente bene ai bambini andare all'asilo anche da piccolissimi? Molti ricercatori con i loro studi sostengono che i bambini lasciati precocemente (intorno ai 12 mesi) ed affidati agli asili infantili crescono più autonomi e forti dal punto di vista emotivo.

Tuttavia un anno è veramente poco per effettuare un allontanamento del piccolo dal caldo abbraccio materno e dall'ambiente familiare. Il livello di sviluppo affettivo ed emotivo di un bambino di un anno non gli permette, in effetti, ancora di elaborare la separazione dalla madre. Si può tollerare la presenza di una figura di riferimento affettivo alternativa alla madre come la nonna o una tata conosciuta fin dalla nascita.

Non bisogna dimenticare che a partire dall'ottavo mese di vita il piccolo in presenza di persone poco conosciute ha una reazione di angoscia profonda (paura per l'estraneo). Prima di andare all'asilo il bambino deve superare la sua paura dell'estraneo e costruire dentro di sé un'immagine stabile della figura materna che possa essergli di compagnia in sua assenza.

Solo quando si verifica questo passaggio il bambino può cominciare ad apprezzare il rapporto anche con i coetanei. Vale a dire intorno ai 18-24 mesi cioè quando la socializzazione diventa molto importante per la sua crescita. Fino ad un anno e mezzo è bene, quindi, che il bambino non subisca bruschi allontanamenti dall'ambiente familiare, successivamente invece bisognerà incoraggiare le sue esplorazioni.

Verso i due anni il piccolo ha raggiunto un sufficiente livello di maturazione per affrontare le separazioni ed un atteggiamento iperprotettivo dei genitori può danneggiare ed ostacolare il suo sviluppo.

E' frequente anche a questa età che il piccolo pianga quando si deve distaccare dai genitori.

Fonti

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