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COVID-19: quando si potranno portare i bambini a scuola dopo una malattia

di Francesca Capriati - 16.09.2020 Scrivici

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Fonte: shutterstock
Quando si potranno portare i bambini a scuola dopo una malattia: i dubbi sul certificato medico, i tamponi per il COVID ai bambini e le assenze per malattia

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Quando si potranno portare i bambini a scuola dopo una malattia

Le scuole hanno riaperto in molte regioni italiane e i dubbi dei genitori cominciano a sciogliersi giorno dopo giorno guardando alla vita reale e a ciò che accade nelle scuole. Le regole ci sono, le linee guida sono disponibili sul sito del Ministero dell'Istruzione, le scuole hanno inviato delle indicazioni precise sulle regole di comportamento degli studenti e delle famiglie e i pediatri sono a disposizione per fugare domande e preoccupazioni. Uno dei quesiti che continuano, però, a porsi i genitori italiani circa il rientro in classe dopo una malattia o giorni di assenza. Quando si potranno riportare i bambini a scuola dopo una malattia?

Il professor Alberto Villani dell'Ospedale Bambino Gesù, presidente della Società italiana di pediatria e membro del Comitato tecnico scientifico spiega ai media che:

Se il bambino presenta una condizione che è il preludio a un peggioramento, e i genitori questo lo sanno, o se ha dei sintomi tali per i quali è meglio che sta a casa, sta a casa. In linea di massima la temperatura è sicuramente un elemento decisivo

Il COVID-19 nei bambini

Molti studi hanno dimostrato che la sintomatologia del nuovo Coronavirus nei bambini è un po' diversa da quella che si presenta negli adulti e il rischio di una manifestazione clinica seria, tale da richiedere il ricovero, resta bassissimo nella popolazione pediatrica.

Tuttavia è indubbio che le scuole possano rappresentare il punto nevralgico di nuovi focolai, con i bambini positivi, con sintomi lievi o addirittura asintomatici, che possono contagiare i genitori o i nonni.

E proprio per questo le linee guida del Ministero sono piuttosto stringenti in materia di malattie, certificati medici e riammissione a scuola.

Quando tenere a casa il bambino

Come spiega il professor Villani:

Un bambino senza febbre ma che ha delle situazioni già note ai genitori deve lasciarli tranquilli. Se ha rinite acquosa, trasparente, fa qualche starnuto ma è un allergico, non c'è motivo di preoccuparsi

Soltanto nell'eventualità di sintomi più espliciti e marcati, quindi, il ricorso al medico diventa una strada obbligata.

La febbre resta comunque un elemento importante: se superiore a 37 e mezzo il bambino va tenuto a casa e in presenza anche di altri sintomi è importante chiamare il pediatra.

I certificati medici

Dopo quanti giorni si potrà tornare a scuola senza dover consegnare il certificato? Il presidente della Società italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps) Giuseppe Di Mauro spiega che si potrà tornare a scuola dopo un'assenza di tre giorni solo presentando un certificato del medico che attesti l'assenza di una malattia infettiva.

E' molto probabile, quindi, che il pediatra prescriverà un tampone in caso di sintomi sospetti e quindi la comunità scientifica auspica che siano resi disponibili i tamponi necessari e soprattutto che arrivino test rapidi.

Come distinguere i sintomi dell'influenza da quelli del Coronavirus

Difficile riuscirci, spiegano gli esperti, perché spesso i sintomi si sovrappongono e tosse, febbre, raffreddore sono sintomi comuni sia alle infezioni respiratorie e all'influenza che all'infezione da SARS-CoV-2.

Di sicuro non vanno ignorati i sintomi più specifici del COVID, come ad esempio anosmia e ageusia, cioè la mancanza di olfatto o del gusto. E nei bambini insieme alla febbre, a una tosse persistente, secca e difficile da far passare, possono presentarsi anche disturbi gastrointestinali e congiuntivite.

I pediatri saranno in prima linea per dare assistenza alle famiglie, anche in vista della stagione influenzale, ma raccomandano mai come quest'anno l'urgenza e la necessità di fare il vaccino antinfluenzale ai bambini e anche ai genitori: sapere che un bambino è vaccinato contro l'influenza stagionale consente di stabilire con maggiore rapidità e accuratezza se sia necessario fare un tampone oppure no.

Riassumendo:

  • se il bambino ha più di 37,5° di temperatura va tenuto a casa,
  • va tenuto a casa anche se ha sintomi come raffreddore, tosse, mal di testa, perdita di gusto/olfatto, diarrea
    il pediatra di famiglia visiterà il bambino e se lo riterrà opportuno contatterà la Asl territoriale per fare un tampone,
  • i risultati arriveranno dopo 24-48 ore.
  • In caso di risultato negativo il bambino potrà tornare a scuola dopo la guarigione e presentando certificato medico, che verrà consegnato tramite il registro elettronico;
  • se il bambino è positivo partirà il protocollo di sicurezza che serve a tracciare i contatti e mettere in isolamento quelli più stretti.
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